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Non so se passando recentemente in fumetteria abbiate notato il fatto che Panini ha pubblicato un romanzo su Death Note. L'opera in questione - insospettabilmente gradevole soprattutto se si considera che è stata originata da quella soverca di DN - è di tal NisiOisiN, al secolo Nishio Ishin, grafomane dallo pseudonimo palindromo (la sua serie in dodici volumi sui samurai Katanagatari è uscita al ritmo di un romanzo al mese) nonché uno degli autori più quotati di Light Novel nel panorama giapponese.
In effetti, fra i più famosi, mancava solo lui all'appello, e finalmente anche una delle sue opere è stata trasposta per il piccolo schermo. Si tratta appunto di Bakemonogatari, titolo che è crasi di due parole giapponesi, ovvero "Bakemono" (spettro, mostro) e "Monogatari" (storia). "Mostracconti", appunto.
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La prima opening dell'anime, "Flashback". Da notare il panty-shot in Bullet Time. Inoltre, nessuna di queste immagini compare anche solo lontanamente all'interno della serie, almeno per il momento.
La lavorazione dell'opera è stata affidata - per fortuna - all'ottimo studio Shaft, autore di anime come "Sayonara Zetsubo Sensei", "Maria Holic" e "Ef, a tale of memories". Come nello stile tipico del regista fondatore, Akiyuki Shinbo, le follie si sprecano, fra piani di ripresa inusuali, colorazioni psichedeliche e soprattutto un numero di opening e di ending che spesso non si vedono nemmeno su un anime da 52 episodi, figuriamoci su uno da 15.
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Seconda e terza opening, "Staple Stable" e "Kaerimichi" ("La strada di casa"). Sì, quelle cucitrici stanno facendo proprio quello a cui pensate.
Ma cos'è, in sostanza, questo Bakemonogatari? Il materiale di partenza è un volume contenente cinque racconti, ovvero "Hitagi Crab", "Mayoi Snail", "Suruga Monkey", "Nadeko Snake" e "Tsubasa Cat"; ognuno di essi ha un titolo composto dal nome dell'"eroina" di quel particolare racconto, nonché dell'animale-simbolo della vicenda.
Vediamo però di procedere con ordine: Koyomi Araragi è un normale ragazzo di prima superiore, che però durante la Golden Week - la prima settimana di Maggio, un periodo di festa per i giapponesi - viene vampirizzato da una bellissima donna bionda che risponde al bizzarro nome di Kiss-Shot Acerola Orion Heart-Under-Blade; dopo aver incontrato un bizzarro esorcista con una passione per le camicie hawaiiane, Meme Oshino, riesce però a riacquistare la propria natura umana, anche se alcune tracce del retaggio vampirico rimangono (sostanzialmente la rigenerazione e la scurovisione).
Da quel momento, però, il povero Koyomi si troverà invischiato in un caso dietro l'altro, ognuno riguardante una diversa ragazza minacciata o perseguitata da qualche entità spirituale. Nonostante la premessa possa far sembrare Bakemonogatari come tale, la serie non è affatto una harem comedy: anzi, ci troviamo di fronte ad un totale sovvertimento del genere.
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Quarta opening, "Ambivalent World". Sì, anche le donne vogliono Senjougahara.
Poco dopo la sua de-vampirizzazione, Koyomi incontra-scontra Hitagi Senjougahara, misteriosa ragazza un tempo star del club di atletica e ora auto-proclamatasi tsundere e - quantomeno a detta di tutti - affetta da un male incurabile che le impedirebbe di correre. Il ragazzo viene però a conoscenza della verità: a Senjougahara è stato rubato il peso da un granchio, e la ragazza ora secondo la bilancia pesa solo cinque chilogrammi. I due, nonostante i dissidi iniziali, iniziano una sorta di relazione amorosa, segnata dagli incontri con altre ragazze che in qualche modo gravitano intorno ai due:
- Mayoi Hachikuji, una bimba delle elementari che dopo l'incontro con una lumaca sembra destinata a non trovare mai più la strada per arrivare a casa.
- Suruga Kanbaru, kohai di Senjougahara ai tempi delle medie nonché autodichiarata lesbica, fujoshi, lolicon e masochista, che ha ricevuto in dono dalla madre la leggendaria zampa di scimmia in grado di esaudire i desideri
- Nadeko Sengoku, amica delle sorelle minori di Koyomi, maledetta da un serpente a causa di una delusione d'amore.
- Tsubasa Hanekawa, rappresentante di classe di Koyomi e ciclicamente posseduta da un Bakeneko, uno spirito gatto che la fa comportare in modo... decisamente fuori dal normale (basti pensare che Meme chiama lo spirito Eroneko...:rotfl:).
Tutte e cinque le ragazze, come si può vedere, hanno una opening a loro dedicata, cantata dalle varie doppiatrici.
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Quinta opening, "Renai Circulation" ("Circolazione di passione"). L'arco di Nadeko non è così puccioso come la canzone potrebbe suggerire.
La serie, ancora in corso in Giappone - siamo a 10 episodi su 15, e sta per iniziare l'ultimo arco narrativo, il più lungo e dedicato a Tsubasa - sta riscuotendo un ottimo successo di pubblico e critica. Il che è bizzarro perché si tratta effettivamente di un'opera un po' fuori dagli schemi: i personaggi qui parlano. Parlano tanto. La cosa non pesa allo spettatore, ma per esempio l'intero terzo episodio è effettivamente composto da Koyomi e Senjougahara che si sono dati appuntamento in un bizzarro parchetto per bambini e parlano degli argomenti più vari. Un plauso alla regia, quindi, che riesce a rendere il tutto vivace e assolutamente non noioso, nonostante appunto l'azione sia poca.
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La Ending, "Kimi no Shiranai Monogatari" ("Una storia che non conosci"). I più esperti riconosceranno senz'altro la mano di Hajime Ueda, autore del manga di FLCL.
L'opera è molto più interessante di quanto non possa trasparire dalle mie parole. Sono stato appositamente parco di informazioni, perchè voglio evitare di spoilerare cose a chi volesse eventualmente decidere di vederselo. Si tratta indubbiamente di una serie particolare, che riserva momenti inaspettati (si vedano le scene d'azione dell'arco narrativo di Suruga, animate benissimo e di una violenza inaudita) e soprattutto si diverte a giocare con gli stilemi tipici del medium animato.
Consigliato a tutti, ma non aspettatevi qualcosa di canonico.