[111] [Collezioni PC] Discussioni - Titolo non cangiante - Pag 12
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Pag 12 di 34 PrimoPrimo ... 2910111213141522 ... UltimoUltimo
Visualizzazione risultati da 166 a 180 di 508

Discussione: [111] [Collezioni PC] Discussioni - Titolo non cangiante

Cambio titolo
  1. #166
    Azathoth col punto
    Ospite
    Citazione damasosos92 Visualizza Messaggio
    cut
    dama, scusa se ti importuno qui, ma una domanda: ti è arrivato il mio messaggio personale?
    Nella mia casella dei messaggi inviati non c'è il messaggio che ti ho spedito, ma voglio essere sicuro che non sia mai partito prima di tempestarti di messaggi offensivi sul perché non mi hai mai risposto

  2. #167
    damasosos92
    Ospite
    Citazione Azathoth col punto Visualizza Messaggio
    dama, scusa se ti importuno qui, ma una domanda: ti è arrivato il mio messaggio personale?
    Nella mia casella dei messaggi inviati non c'è il messaggio che ti ho spedito, ma voglio essere sicuro che non sia mai partito prima di tempestarti di messaggi offensivi sul perché non mi hai mai risposto
    Sì, sorry. 102 l'ultima.


    Orbene, dovrei star finendo un gioco. Se lo finisco tipo nell'arco dei prossimi 15 minuti, vi scrivo un po' di recensioni.

  3. #168
    Spaceysmile
    Ospite
    Due parole su un gioco che mi sta particolarmente a cuore. Joe Dever's Lone Wolf.

    Sono un fan della serie da tempo immemore, ho la collezione completa dei librigame e li ho finiti tutti senza barare, quindi aspettavo con ansia di giocare a quest'affare. Aspettative non troppo alte, anche perché l'ultimo libro faceva cagare. Il gioco è presentato come un librogame in forma videoludica, ma è pubblicità a dir poco ingannevole, dato che le meccaniche sono quelle di un (J)RPG: combattimenti a turni indipendenti (come nei vecchi Final Fantasy), incontri casuali, possibilità di farmare. Il tutto è brillantemente inserito nel lore di Lone Wolf (si colloca tra i libri 2 e 5, per chi ha idea di cosa parlo), e la narrazione procede per via testuale, pagina dopo pagina.

    Ecco, nel 99% dei casi le "scelte" non fanno che variare leggermente le condizioni dell'inevitabile battaglia che ci aspetta, il che mi porta al principale problema che ho con il gioco: ci sono troppi, troppi combattimenti. Per dire, il primo libro si poteva completare senza sfoderare l'arma (è l'unico, ma in generale la media sta sul 5 o 6 scontri obbligatori, qua siamo dalle parti del centinaio). Non è fedele anche nel fatto che nei libri si trattava quasi sempre di duelli, mentre qua gli scontri uno a uno si contano sulle dita di una gamba. Chiariamo, il combat system l'ho adorato, ricco di possibilità e sempre teso, ma è molto luck-based - è tranquillamente possibile essere stunlockati a morte al primo turno senza neanche poter reagire. Si può riprovare senza penalità, ma se a piccole dosi non è che un appropriato "come ai vecchi tempi" (se rolli 1 al boss di fine libro la tua vita e la tua missione terminano tragicamente qui, anche se hai le stat più sgrave possibili), in grandi quantità diventa ripetitivo e frustrante. Ho iniziato il gioco a difficile e mi stavo anche divertendo un casino, poi a metà del secondo atto mi sono capitati cinque scontri consecutivi senza possibilità di riposare in mezzo, e allora vaffanculo. Nel complesso gli ultimi due atti (son quattro) sono meglio bilanciati e probabilmente valeva la pena di stringere i denti, invece di fare come ho fatto io e ritrovarsi alla fine con trecento pozioni inutilizzate nell'inventario - a difficile si è costretti a usare tutto quello che si ha, è decisamente più stimolante. Però un conto è una sfida come può essere un boss di fine capitolo, un conto è doversi fare un culo come una scimmia a ogni singolo passo, diventa sfiancante e basta. Su Steam ci sono i commenti degli sviluppatori (italiani, tra l'altro) che consigliano di fermarsi a farmare se si incontrano difficoltà, ma a parte che non sempre è possibile, "farmare" va contro tutto quello che mi attrae di un librogame, non esiste proprio.

    Comunque gli ultimi due atti non sono solo più facili, sono anche più interessanti. I primi due hanno ambientazioni aperte in cui l'iperlinearità risulta davvero forzata, e di tutto il ruolismo diplomatico che ogni tanto appariva nei libri qua non c'è traccia. Sostanzialmente manca quello che in un RPG classico sarebbe l'hub iniziale, quello che abbiamo è un megadungeon di quindici ore che ce ne mette almeno sette a presentare qualcosa di coinvolgente. Non è il massimo, ma secondo me ne vale la pena, perché l'epicità che ci si aspetta da un Lone Wolf ci mette un po' ad arrivare ma quando arriva arriva col botto. Il writing tenta persino la strada dell'impatto emotivo, goffo e prevedibile ma ero lì lì per mettermi a piangere (sì che dopo una sessione notturna di cinque ore piangerei anche per il finale di DooM 3).

    Comunque argento, compratelo anche se non ve ne frega un cazzo che è roba che va finanziata. Se non si capisce cosa ho scritto è perché sono rincoglionito dal sonno. Notte. For Sommerlund and the Kai.
    Ultima modifica di Spaceysmile; 28-06-2015 alle 07:01:16

  4. #169
    Aaron Amoth
    Ospite
    The Talos Principle, e finisci, su.

  5. #170
    Azathoth col punto
    Ospite
    Citazione Aaron Amoth Visualizza Messaggio
    The Talos Principle, e finisci, su.
    Io vi avevo avvisato che dura un sacco

  6. #171
    Dynamite Crippler
    Ospite
    The wolf I will follow into the storm
    To find your heart, its passion displaced
    By ire ever growing, hardening into stone
    Amidst the cold to you in a heated embrace...




    Non penso ci sia bisogno di dare un'introduzione a quello che forse è l'RPG più atteso degli ultimi anni, ma per dover di completezza ci butto due righe. Witcher 3 è la conclusione della saga creata da CD Projekt RED nel 2007 basandosi sui libri di Andrzej Sapkowski. La serie narra l'ultima avventura di Geralt di Rivia, uno dei pochi Witcher (cacciatori di mostri) rimasti. Come nei libri Geralt viene coinvolto in cose più grandi di lui, costringendolo ad abbandonare la neutralità tipica dei Witcher di fronte a scelte drammatiche e difficili. Con il terzo capitolo la saga di Geralt si conclude una volta e per tutte reintroducendo tutti i personaggi fondamentali dei libri finora mancanti e chiarendo i plot points finora non spiegati. Le aspettative su questo gioco erano fuori scala: per la prima volta nella serie si parla di open world, con una quantità di contenuto che i primi due capitoli si potevano solo sognare. Dopo più di 100 ore passate sul gioco penso di essere pronto a dichiarare se le aspettative sono state rispettate o meno.
    Partiamo dai dettagliucci di cui non frega niente a nessuno. Graficamente è indubbiamente ottimo, anche se c'è stato un palese downgrade dai primi trailer (cosa che ha, tra l'altro, creato un casino notevole). È anche dannatamente pesante - la mia GTX670 comincia a sentire il peso degli anni e, dopo ore perse a smanettare, mi sono rassegnato a un framerate più o meno stabile sui 40FPS. Non fa schifo, ma non è neanche ottimo. È giocabile e tanto basta. I problemi più fastidiosi a livello visivo sono, a mio avviso, la mancanza di un AA decente e il popin mostruoso. Per il resto va benone.
    La colonna sonora è semplicemente eccezionale. Non solo i brani orchestrali che si trovano nella OST e che partono durante i combattimenti, ma anche e sopratutto i bellissimi brani ambientali che rendono l’esplorazione una gioia. Ho trovato il doppiaggio inglese ottimo, anche se so che molti si sono lamentati della voce di Geralt come nei precedenti. Critiche che, personalmente, non condivido - la trovo una voce piuttosto adeguata. Passando oltre…



    Per quei tre che non sono informati Witcher 3 è, come già accennato, un action RPG ambientato in un mondo low fantasy dove ai soliti mostri e maghi si affiancano intrighi politici e lotte razziali. I Witcher sono creature ormai rare, uomini che hanno subito mutazioni che li hanno potenziati sotto ogni punto di vista. I Witcher sfruttano le loro abilità per affrontare i mostri che terrorizzano le persone normali in cambio di soldi. Geralt, però, non è mai stato un Witcher comune, perchè per un motivo o per un altro è sempre rimasto invischiato in cose più grandi di lui. Wild Hunt non fa eccezione, mettendolo alla ricerca della persona a lui più cara in alcuni dei posti più famosi tra i fan dei libri, come Novigrad o le isole Skellige. Il tutto, ovviamente, accettando qualche contratto da strigo (che è il termine all’italiana di Witcher per voi non lettori) lungo la strada.
    A livello di gameplay il gioco continua la virata action iniziata in Witcher 2: abbandonando la legnosità del primo e la mancanza di polish del secondo, W3 offre un sistema di controllo in terza persona non dissimile da, per esempio, i Souls. A differenza dei Souls (e dei capitoli precedenti) stiamo, però, parlando di un enorme gioco open world con tutto ciò che ne consegue: viaggi a cavallo o in barca, enorme numero di subquest ed eventi secondari etc. etc. Durante il gioco affronteremo mostri, umani, decisioni difficili, esplorazione, minigiochi di carte e chi più ne ha ne metta.
    La prima cosa che si nota, appena usciti dal prologo, è l’immenso mondo di gioco. Già solo Velen, l’area principale, è più grande di tutto GTAV, e non è neanche l’unica area da esplorare. Fortunatamente non stiamo parlando di un mondo vuoto messo lì solo per far pensare “Woah, this is huge” - ogni angolo della terra è costellato di piccoli eventi come nidi di mostri da distruggere, villaggi abbandonati da esplorare e così via. Oltre, ovviamente, alle quest, la cui sola quantità va ben oltre quello che i primi due giochi hanno offerto (stiamo parlando di quasi 150 quest secondarie). La cosa bella del mondo è che esplorarlo è un piacere, perchè c’è sempre del contenuto a tenerlo vivo. In giochi come Fallout 3 tendo a fare la strada da punto A a punto B una volta soltanto perchè non c’è niente da vedere dopo di ciò. Witcher, invece, è così disseminato di eventi (alcuni fissi, alcuni attivabili dopo certi avvenimenti) che è sempre un piacere farsi un giro a cavallo per vedere cosa c’è di nuovo.
    Tornando alle quest, ne esistono tre tipi: principali (duh), sidequest (missioni secondari attivabili in vario modo) e contratti (attivabili alle bacheche in giro per i villaggi, praticamente le missioni filler). Il contratto tipico, che userò per spiegare un paio di meccaniche, richiede di investigare l’area in cui un mostro ha ucciso qualcuno, rintracciare ed identificare tale mostro per poi eliminarlo. L’investigazione si basa su uno degli elementi più sfruttati del gioco, ovvero i Sensi da Witcher… che sono praticamente una versione glorificata della Batman Vision: evidenziano gli oggetti interagibili e permettono a Geralt di esaminarli. Niente di che, ma un metodo come un altro per rendere più interattive le investigazioni rispetto a una semplice cutscene. Una volta terminata l’investigazione lo strigo troverà, in genere, una traccia che lo condurrà al nido del mostro. Ora è necessario prepararsi.
    Come chi ha già giocato ai precedenti Witcher sa, prepararsi è una parte più o meno importante per affrontare i boss e i combattimenti più tosti. Geralt, in quanto strigo, può bere pozioni che ucciderebbero chiunque altro e che gli permettono di avere bonus in combattimento: più danno, rigenerazione della vita più veloce etc. A questo giro si aggiungono anche oli specifici per ottenere danni extra contro certi tipi di nemici. Una build alchemica (parlerò dopo di come funziona lo skill tree) può ottenere risultati mortali.
    Una volta pronti inizia lo scontro. Sorprendentemente il combattimento è una delle mie parti preferite del gioco. Come in W2 si tratta di un sistema di combattimento molto action, con moltissime opzioni a seconda della build e dalle pozioni a disposizione. I Witcher hanno a disposizione, oltre alle pozioni, le loro spade (due: una normale per gli umani (non è davvero così nei libri ma è così nel gioco) e una d’argento per i mostri) e i Segni, che sono delle basilari magie tipo Igni, una semplice ondata di fuoco, o Axii, che causa stun nella maggior parte dei nemici. Il giocatore dovrà saper usare insieme attacchi leggeri e pesanti, Segni e pozioni per vincere gli scontri. Naturalmente sono disponibili diverse opzioni difensive, ovvero parata, sidestep e rotolata. La parata è inefficace contro i mostri (i Witcher combattono solo con le spade, quindi non possono parare i mostri con quella), ma contro gli umani permette di effettuare un contrattacco se l’attacco nemico viene parato al momento giusto. Non diverso, di nuovo, dai Souls. La differenza tra sidestep e rotolata è più complessa: la prima è una schivata molto più leggera, mentre la rotolata si allontana di netto dal nemico. Tuttavia la rotolata consuma stamina (che serve per effettuare i Segni) e il sidestep permette di contrattaccare colpendo il nemico subito dopo aver schivato il suo colpo. Di per sè la differenza è di mera skill, ma certi mostri (come quelli più grossi) è meglio evitarli completamente che cercare di fregarli con un sidestep. Di per sè questo combattimento offre già più opzioni di quante ne offra, chessò, Skyrim, ma il saper usare saggiamente quelle opzioni è la parte fondamentale dello scontro. I Segni, per esempio, non sono ugualmente efficaci su tutti i mostri - provate a usare Igni su un golem e vi riderà in faccia, ma usatelo su un Leshen e guardatelo bruciare vivo. I Wraith, che sono delle specie di fantasmi, sono molto difficili da colpire quando non si usa Yrden, che forma un’area in cui i nemici si muovon più lentamente. Lo stesso concetto si applica alla spada: alcuni nemici soffrono di più gli attacchi di Geralt, quindi conviene concatenare diversi attacchi rapidi, mentre altri sono più resistenti e richiedono di essere colpiti con un attacco pesante alla volta per evitare dolorosi controattacchi. Le pozioni? Stesso concetto. Per nemici resistenti ai Segni sarà meglio usare una pozione che aumenti i danni della spada, e viceversa qualcosa che faccia usare i Segni più velocemente. C’è un intenso gioco di strategia e di abilità nel sistema di combattimento che lo rende dannatamente accattivante; non si tratta solo di spammare il tasto d’attacco e sperare di uccidere il nemico prima che faccia troppi danni. Bisogna schivare, controllare, contrattaccare - lo stile del Witcher è evasivo e letale. Una volta presa confidenza con i comandi (all’inizio confusionari, perchè Geralt cambia animazione a seconda della distanza dal nemico) gli scontri diventano uno più appassionante dell’altro.
    Da come descritto, dunque, sembrerebbe che i contratti siano le quest filler per definizione: trova un mostro, uccidilo, fatti pagare. E teoricamente è anche vero, ma questa è una definizione riduttiva che cercherò di smontare tra un paio di paragrafi. Prima dobbiamo considerare che quanto descritto finora è solo la punta dell’iceberg.



    Insomma, è buono che il combattimento sia valido e che il mondo di gioco sia enorme, ma la serie si è sempre vantata di un writing fuori dal comune e delle scelte morali “grigie” come punto di forza principale. W3 non fa eccezione, ponendo il giocatore davanti a scene che spaziano dal toccante al divertente con naturalezza, senza che il tutto sembri mai forzato. Le scelte sono il classico grigio “Scegli tra un male e un altro” tipico della serie, che trovo molto più interessante delle scelte buono vs. cattivo tipiche di, chessò, i giochi Bioware. Il problema del writing di un gioco del genere è che non puoi spiegare bene cos’ha di veramente buono perchè dovresti fare spoiler, e sarebbe un enorme ingiustizia rovinare a qualcuno l’effetto di una trama del genere. Insomma, fidatevi.
    Ora, prima che arriviamo alla parte finale della recensione (aka “why this game is so damn good”) credo sia opportuno elencare i difetti che mi hanno infastidito durante il gioco.
    Prima di tutto il dannatissimo cavallo: Rutilia si controlla in maniera piuttosto simile al cavallo di Red Dead Redemption, percorrendo automaticamente le strade principali e consumando la stamina solo quando al di fuori di esse. Il problema è che questo cavallo è dannatamente stupido. Hanno pensato di fare in modo che il cavallo si fermi prima che si schianti contro qualcosa, tipo un albero o un muro. Già di per sè la meccanica è inutile visto che il cavallo è invincibile, ma il sistema è fatto incredibilmente male visto che spesso Rutilia si bloccherà contro ostacoli inesistenti, rallentando il viaggio per nessun motivo apparente. Di per sè una rottura, ma diventa un difetto pesante quando si scopre che nel gioco ci sono le corse a cavallo. Le bestemmie durante la prima quest delle corse mi hanno spinto a non provare neanche con le altre. La cosa è doppiamente fastidiosa per chi, come me, non usa il fast travel e tende a spostarsi a cavallo in giro per il mondo. Per la cronaca, gli altri sistemi di spostamento (a piedi e in barca) non soffrono di gravi problemi - alcuni hanno detto che Geralt è legnoso, ma personalmente l’ho trovato piuttosto agile e facile da usare.
    Il sistema di leveling continua a lasciarmi perplesso. Abbandonati i classici skill tree dei primi due W3 preferisce un sistema a slot limitati. Le abilità sbloccate possono essere assegnate a uno di questi slot, che sono divisi in quattro gruppi da tre. Ogni gruppo può essere potenziato da un mutageno (robe che vengono lasciate dai mostri uccisi), che potenziano il ramo corrispondente: i mutageni rossi potenziano le abilità di combattimento, quelli blu i Segni e quelli verdi l’alchimia. Praticamente associando un mutagene blu a un gruppo di tre abilità relative ai Segni l’intensità (= la potenza) di questi salirà di quasi il 30%. L’idea è carina - scegliere sedici abilità tra le varie disponibili per fare una build unica. Io ho fatto una build mista tra abilità di combattimento e segni e mi sono trovato discretamente, ma ho visto build concentrate su un unico ramo fare cose assurde come uccidere un boss con due colpi di Igni o sopravvivere a cadute fatali senza subire danni con certe pozioni. Il problema è che ci sono troppi pochi punti (uno per livello più quelli ottenibili dai luoghi di potere), e bisogna spendere almeno tot. punti in un ramo per sbloccare le abilità successive. Si finisce per forza di cose a buttare punti su abilità inutili, e quando finalmente si sbloccano i rami successivi la scelta è già troppo limitata tra tutte le abilità già acquisite. Insomma, si sprecano preziosi punti per nulla. Avrei preferito un maggior numero di slot o almeno un modo per ottenere punti extra.
    Le isole Skellige non mi sono piaciute. Bellissime da vedere, per carità, ma da navigare sono tremende: diverse isole separate da metri e metri di mare aperto con nulla di interessante nel mezzo, e l’isola principale è coperta da montagne che rendono navigare a cavallo il tutto un incubo. L’unico luogo in tutto il gioco dove ho usato il fast travel. Ain’t dealing with that shit.
    Il più grosso problema del gioco è, a mio avviso, che CDPR continua ad essere incapace di non rushare le cose. La seconda metà del gioco è chiaramente sbrigativa, sia perchè non ci sono nuove aree e probabilmente le subquest sono già state completate nella prima metà, sia perchè la main quest sembra correre molto di più rispetto alla prima parte. Il destino di un certo personaggio, per dire, è completamente fuori carattere e messo lì solo per concludere una subquest importante.
    Ora, questi difetti non sono particolarmente gravi. Non proprio nitpicking, ma non è che stiamo parlando di chissà quali difetti quando messi davanti ai pregi già citati: combattimento superbo, mondo vastissimo e ricco di contenuti, ottimo writing... Ma anche questi pregi sono praticamente irrilevanti quando messi davanti a quello che è, secondo me, il più grande pregio del gioco: è fatto con una cura e passione che raramente si vedono in giochi del genere.



    Ho parlato prima dei contratti, le missioni filler del gioco. Quello che non ho detto è che sono tutti splendidi, dal primo all’ultimo. Non solo sono variegati tra mostri sempre diversi, svolgimento dell’investigazione, metodo scelto da Geralt per affrontare il mostro e così via, ma hanno tutti delle cutscene e una storia unica dietro. Un Leshen venerato come una divinità, un vampiro che caccia solo persone ubriache, un lupo mannaro che cerca di nascondersi la notte per evitare di uccidere… ogni contratto, ogni subquest ha una trama con personalità a renderla memorabile. Molte delle quest, poi, si “evolvono”. Quello che sembra un semplice contratto può portare a incontrare un vecchio amico, o farci rimanere invischiati in un disastro da cui qualcun’altro cercherà di trarre vantaggio. E ce ne sono quasi 150, eh!
    La qualità delle quest è fuori portata considerando quante ce ne sono. Ho finito il gioco in poco più di 100 ore e non ho trovato una singola quest che mi abbia annoiato (a parte le corse a cavallo che possono morire). La maggior parte degli RPG open world scendono a compromessi, mettono un sacco di quest inutili per fare numero e non vanno oltre. Witcher fa quel passo in più, e la differenza si sente.
    La parte migliore è che questa qualità immensa spinge ad esplorare con molto più piacere. Normalmente negli RPG abuso del fast travel perchè non c’è niente di interessante da vedere lungo la strada/vedi già tutto quello che c’è da vedere al primo viaggio che devi fare. In W3, invece, non ho mai usato il fast travel perchè nel mondo c’è così tanto da vedere che non volevo perdermi niente. E il gioco “ricompensa” il giocatore disseminando piccole quest in giro per chi ha voglia di esplorare. Mentre viaggiavo verso Novigrad, la capitale del mondo, sono passato davanti a una casetta non segnalata sulla mappa in alcun modo. Decido di dare un’occhiata dentro e ho scoperto che era abitata da alcuni nani che avevano problemi con un mostro. Toh, un lavoro da Witcher.
    Un altro esempio: viaggiando per le isole Skellige ho visto un ciclope che faceva la guardia a una carovana distrutta. Decido di eliminarlo e, dopo averlo steso, Geralt commenta il mezzo distrutto con “Vediamo cos’è successo qui”. Un’altra quest, ottimo.
    Non si tratta necessariamente di quest: il mondo è pieno di piccole chicche per i fan della serie. Kaer Mohren è una gioia da visitare per chi conosce bene il mondo di Witcher (senza fare spoiler ho trovato un paio di riferimenti a personaggi di Witcher 1 che mi hanno lasciato con un sorriso malinconico stampato sul viso). Per i fan dei libri, in particolare, Novigrad è una meraviglia: non solo è la prima volta in un gioco dove ho potuto dire “Diavolo, questa sì che è una citta medievale realistica” (in un gioco fantasy, the irony), ma ci sono così tanti riferimenti agli avvenimenti dei libri che è impossibile non commuoversi alla fedeltà con cui CDPR si è mossa.
    Tutto questo, naturalmente, senza parlare della main quest. Come già detto la seconda parte è stata palesemente rushata, ma per il 90% del tempo riesce a reggere il peso. E stiamo parlando di una main quest eccezionale. La trama in sè non è necessariamente eccezionale (anche se comunque dannatamente buona), ma i dialoghi e i personaggi sì. Ognuno di loro, da quelli più importanti alle comparse one-quest only, hanno tratti unici che li fanno rimanere ben distinti nella mente del giocatore anche dopo che il gioco si è concluso. Le scene memorabili, le scelte drammatiche, le emozioni provate sono fin troppe per essere elencate (e comunque sarebbe spoiler), quindi mi limiterò a ribadire che non mi sono sentito così legato a una trama da tempo. E poi ci sono tutti i piccoli tocchi come la barba di Geralt che cresce col tempo, o il suo volto che cambia quando usa le pozioni, o i villaggi che possono venire assaliti dai mostri, o il poter distruggere un nido di api inferocito con Igni, o…
    Insomma, il punto è questo: sto alla sesta pagina di Drive e ancora non sento di aver dato l’idea di quanto è dannatamente bello questo gioco. È onestamente troppo grande. E non “troppo grande” come in altri RPG (non faccio nomi ma sapete di cosa parlo), dove hai un mondo enorme senza niente che valga la pena ricordare dentro. Witcher 3 è un gioco che, dall’inizio alla fine, appassiona. La prima grande quest che ci si trova ad affrontare, il Barone, è a mio avviso così bella che sembra essere uscita da una delle storie brevi dei primi due libri. E non è neanche la mia parte preferita del gioco! Nel momento in cui entri a Novigrad, lasci il cavallo all’ingresso e inizi a farti due passi… solo lì mi sono reso veramente conto del lavoro incredibile che avevano fatto. Dopo aver fatto trenta ore in giro per Velen entro nella città e penso “Porca miseria, questo è un altro mondo”. Non è una “grande città” con tre casette in croce e due quest - è quasi un mondo a parte. Quasi come se fosse un altro gioco. E questa sensazione c’è almeno tre volte durante l’avventura. Riesce a dare qualità e quantità senza compromessi e senza annoiare mai. Tutte e 105 le ore che ho trascorso con il gioco (121 con il postgame) sono state un piacere continuo. Non mi sono mai fermato a dire “No, adesso voglio fare la main quest perchè mi sono rotto le palle”, anzi, l’esatto contrario: ogni volta che non avevo più subquest da fare per un motivo o per un altro mi sentivo più triste, perchè era un passo più vicino alla fine. Non so se sono riuscito a dare l’idea, ma Witcher 3 è un dannato capolavoro. Uno di quelli che arrivano a distanza di anni. Uno di quelli che, quando li finisci, ti lasciano con la sensazione che si è concluso qualcosa di unico, irripetibile. L’ultimo gioco che mi ha lasciato questa sensazione è stato Ghost Trick, che è poi diventato il mio gioco preferito della generazione. E scusate se è poco.

    @

    P.S. Non sottovalutate il Gwent.
    Ultima modifica di Dynamite Crippler; 28-06-2015 alle 22:41:51

  7. #172
    Spaceysmile
    Ospite
    È poco perché Ghost Trick è un giochetto insignificante.

  8. #173
    Dynamite Crippler
    Ospite
    Citazione Spaceysmile Visualizza Messaggio
    È poco perché Ghost Trick è un giochetto insignificante.
    È sempre bello vedere liquidato tutto un commento in una frase. Only Hitfreezy™

  9. #174
    Azathoth col punto
    Ospite
    Citazione Dynamite Crippler Visualizza Messaggio
    È sempre bello vedere liquidato tutto un commento in una frase. Only Hitfreezy™
    Parlami un pò delle subquest di TW3, tu hai parlato delle corse a cavallo dove il cavallo fai prima a mangiarlo e dei contratti, ma ci sono subquest con storie? Non annoiano come dici tu? L'esplorazione è più fine a sé stessa o a volte c'è un filo?

    Io aspetto questo autunno per toglierlo dalla whishlist, aspetto di trovarlo a meno perché non mi piacissimo il fantasy ._.

  10. #175
    Bannato
    Registrato il
    08-06
    Località
    Usa
    Messaggi
    6.792
    il gwent fa cagare cit.

  11. #176
    Dynamite Crippler
    Ospite
    Citazione Azathoth col punto Visualizza Messaggio
    Parlami un pò delle subquest di TW3, tu hai parlato delle corse a cavallo dove il cavallo fai prima a mangiarlo e dei contratti, ma ci sono subquest con storie? Non annoiano come dici tu? L'esplorazione è più fine a sé stessa o a volte c'è un filo?

    Io aspetto questo autunno per toglierlo dalla whishlist, aspetto di trovarlo a meno perché non mi piacissimo il fantasy ._.
    Certo che ci sono subquest con la storia, sono la maggioranza. E no, non annoiano mai.
    Generalmente l'esplorazione è fine a sè stessa, nel senso che non si interseca quasi mai con la main quest di proposito. Semplicemente, se non usi il fast travel tra un posto e l'altro, troverai un sacco di quest, luoghi da esplorare, villaggi da liberare etc. lungo la strada. Sta a te decidere se ignorarli o meno.

  12. #177
    Utente
    Registrato il
    12-09
    Messaggi
    1.037
    Due recensioni, due giochi di ruolo. Bravi, vedo che i miei insegnamenti servono a qualcosa...

    Ora però a giocare a Shadowgate...

  13. #178
    Azathoth col punto
    Ospite
    Io mi sto facendo la SOSPedia fatta in casa, sto recuperando i miei commenti dalle vecchie discussioni e li metto nel link in firma così che la mia saggezza non vada perduta

  14. #179
    Spaceysmile
    Ospite
    Narciso da far schifo.

    Idea geniale, devo solo trovare lo spazio.

  15. #180
    Azathoth col punto
    Ospite
    Citazione Spaceysmile Visualizza Messaggio
    Narciso da far schifo.

    Idea geniale, devo solo trovare lo spazio.
    Io ho messo i post per pagina a 40 post dalle opzioni nel pannelo di controllo, così un bel CTRL+F, scrivo il mio nick esatto e mi faccio una riapertura in 5 minuti

Pag 12 di 34 PrimoPrimo ... 2910111213141522 ... UltimoUltimo

Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •