È da parecchio che non vedo il primo Predator, diciamo che lo ricordo in maniera generale con qualche scena che ricordo più nitidamente (i nomi a parte Dutch non mi dicono nulla
) ma la risposta alla tua seconda domanda credo che possa essere semplicemente il fatto che il predator si volesse divertire ancora un po' (un po' come fa il gatto col topo, ce l'ha tra le grinfie e lo potrebbe uccidere ma lo lascia andare per riprenderlo, uccidendolo solo quando non ne ha più voglia). Il predator è un cacciatore, e in quanto tale prolungare la caccia significa prolungare il divertimento, soprattutto se la preda è "degna".
Invece sempre di Clint Eastwood ho visto Richard Jewell (il suo penultimo film, di tre anni fa mi sembra). Se un film come "The post" di Spielberg (ottimo film che consiglio) è un elogio alla stampa libera, che pur di pubblicare e rendere noti i documenti governativi top secret di cui è entrata in possesso è pronta ad affrontare le pressioni e le intimidazioni del governo e i tentativi di censura, Richard Jewell è l'altra faccia della medaglia, un film che ci presenta una stampa scandalistica pronta a tutto pur di vendere una copia in più, anche se questo comporta sbattere il presunto mostro in prima pagina anche se non c'è la benché minima prova della sua colpevolezza, o almeno prove che non siano basate sul "rispetta perfettamente l'identikit del bianco frustrato che vorrebbe fare parte delle forze dell'ordine e quindi si comporta da mitomane per attirare l'attenzione ". Quindi nessuna prova. Anche se questo significa rovinare la vita del presunto colpevole e di chi gli sta vicino. Anche l'FBI ne esce con le ossa rotte, visto che fanno la figura degli inetti pezzi di merda a cui l'unica cosa che interessa non è cercare la verità ma trovare l'utile idiota a cui affibbiare la colpa per poter dire all'opinione pubblica di aver arrestato il colpevole.
Non uno dei migliori film di Eastwood ma comunque un grandissimo film, molto bello.
La trama (non è spoiler visto che è una storia vera) verte su questa guardia della sicurezza sovrappeso e un pochettino tonta (Richard Jewell) che durante le Olimpiadi ad Atlanta del 1996 si accorge di un pacco strano, chiama gli artificieri (che scoprono che è effettivamente una bomba) e cerca di fare evacuare il maggior numero di persone (la bomba poi esplode causando due morti e oltre 100 feriti). Inizialmente Jewell viene acclamato come un eroe (avendo col suo intervento limitato al minimo morti e feriti), ma l'FBI reputa il suo profilo perfettamente sovrapponibile a quello del mitomane sostenendo che possa essere stato lui stesso a mettere la bomba per poter auto-sventare l'attentato, in modo da avere attenzioni ed entrare in polizia (che sarebbe tipo il suo sogno), anche se non c'è la benché minima prova della sua colpevolezza. Situazione che poi peggiora quando c'è una fuga di notizie che arriva a una giornalista arrivista e decisamente troia (mi perdonerete per il francesismo ma quando ci vuole ci vuole) che non ci pensa due secondi a sbattere il presunto "mostro" in prima pagina rovinandogli vita e reputazione.
Ottimo film.