Antonino Asta
Non vedo all'orizzonte un'escalation del conflitto: è una prova di forza dei Sauditi tanto verso i nemici iraniani, quanto gli stessi alleati della Lega e gli Stati Uniti. Una sorta di prova di forza per difendere la loro immagine di leader della penisola.
Ai Sauditi mancano tanto le forze, quanto l'equilibrio interno per poter esagerare.
Lo Yemen è uno stato fallito da tempo, uno stato privo di qualsiasi interesse geopolitico se non di questione di immagine di potenza. Ci saranno i bombardamenti, forse qualche piccola operazione di terra, e i soliti tentativi di instaurare una sorta di governo para-federale.
(sarebbe interessante vedere "quanto" parteciperanno gli altri membri della Lega)
Ovviamente escludendo che i ribelli sciiti riescano a prendere il controllo di tutto il paese, riuscire a dare delle istituzioni salde ed esagerando di molto anche una qualche forma di legittimazione internazionale.
Si formerà qualcosa di instabile che stranamente darà stabilità o una parvenza di equilibrio nella ragione, un po' come negli altri stati falliti o semi falliti della zona.
La situazione potrebbe diventare incandescente se le sanzioni verso l'Iran cambiassero, se ci fosse una sorta di allentamento o una legittimazione che l'Iran come stato "potenziale" (ora non ricordo il termine preciso, ma uno Stato che non ha un armamento nucleare, ma che ha le potenzialità di costruirle in meno di un anno.) Questo sì, che aprirebbe una corsa alla armamento in tutta il Medio Oriente, se l'Iran fosse "potenziale", sicuramente Arabia Saudita, Egitto ed esagerando anche la Turchia si sentirebbero minacciate e forse inizierebbero anche loro a costruire un arsenale. (Per non parlare delle reazioni di Israele che si sente in trincea).
Convinto che la questione yemenita (ma anche quella irachena) siano conflitti secondari, luoghi per prove di forza; per un po' di chiarezza si dovrà aspettare la fine dei colloqui e anche le future presidenziali a Washington, perché tutto il caos attuale è anche il frutto della debole politica estera a stelle strisce (ovviamente dettata dalla politica interna).