Warhammer Quest – Recensione

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Ogni volta che spunta un nuovo titolo targato Games Workshop comincio a sentire una voce nella mia testa che mi incita a bruciare l’eretico, uccidere il mutante, purificare l’impuro e tutto ciò che renda l’Imperatore fiero delle mie azioni, almeno finché sui nostri schermi compaiono Space Marine pronti a portare castigo nell’universo. Nonostante, come avete capito, io apprezzi maggiormente la versione 40K, trovo comunque la versione fantasy di Warhammer un piccolo capolavoro, capace di unire la strategia alla passione per le miniature, senza farsi mancare persino un background invidiabile da molti romanzi. Proprio per questo motivo ho avviato Warhammer Quest carico di speranze e sogni, infranti ahimè dopo poche ore di gioco. Non vi tengo sulle spine: ciò che appare sul nostro schermo è un misero port dell’omonimo titolo per iOS, che ha infranto il mio cuoricino pulsante d’amore per la saga a colpi di bug, sviste madornali e un’interfaccia poco adatta all’uso del mouse. Ora che Khorne è adirato e il morale è a terra, è tempo di sferrare l’attacco!

THE EMPEROR IS NOT AMUSED

Avviare per la prima volta Warhammer Quest è una pugnalata al cuore di nostalgia. Se avete avuto la fortuna di provare il gioco di società più bello di ogni universo parallelo esistente (HeroQuest, ovviamente), vi ritroverete a piangere davanti al PC mentre i diversi sotterranei brulicanti di Goblin, Orchi e Skaven vi riporteranno in direttissima a metà degli anni ’90. Imitando proprio i vecchi giochi da tavolo (di cui questa -sarebbe- appunto la trasposizione del titolo omonimo, purtroppo mai arrivato sui nostri scaffali in italiano), turno dopo turno muoviamo le pedine raffiguranti quattro eroi dell’universo di Warhammer, come il Cacciatore di Streghe o il Magistro Splendente, giusto per riportare due esempi, ognuno caratterizzato da una pletora di statistiche e abilità uniche.

warhammer questAttraverso una lunga sfilza di sotterranei fin troppo ripetitivi, non manca l’occasione di menare le mani sfruttando al meglio le caratteristiche dal nostro party. Durante il nostro turno ci spremeremo un poco le meningi per far fuori il maggior numero di nemici, magari aiutati da una buona dose di fattore C, per poi sperare di non crepare nel turno del nemico. Purtroppo, nonostante la difficoltà impostata al massimo, sarà veramente dura trovare una sfida degna di questo nome, e sbatteremo i denti fin troppo in fretta in un titolo che offre partite “toccata e fuga”, perfette su dispositivi mobili ma che lasciano con l’amaro in bocca sul grande schermo. Per carità, non ci sono solo cose negative in questo titolo: le quest sono ben scritte e sarà un piacere leggere gli eventi -casuali e non- in cui incapperà il nostro gruppo di guerrieri; peccato che diventi tutto mortalmente ripetitivo in nemmeno un paio d’ore.

IL GIOCO È MOBILE

Il fatto che Warhammer Quest sia un stato pensato in tutto e per tutto per dispositivi mobili diventa lampante appena avremo a che fare con i comandi, assolutamente scomodi e inadatti a un titolo per PC. Tener premuto il pulsante sinistro del mouse per qualche secondo per leggere le descrizioni degli oggetti e abilità è un atto non fisiologico, soprattutto se il povero pulsante destro del mouse è rilegato al solo scopo di ruotare la mappa. Nemmeno il comparto audio brilla per qualità, e non è raro assistere ad animazioni prive di accompagnamento sonoro. Purtroppo Warhammer Quest difficilmente troverà il proprio spazio su PC, a causa sia della struttura di gioco più adatta a occupare una decina di minuti di tanto in tanto, sia del prezzo di vendita esagerato (circa quindici euro la versione base) a cui si aggiungeranno pacchini, pacchetti e pacconi per sbloccare personaggi, missioni e armi speciali. Volendo possiamo acquistare la versione completa di tutti i vari DLC per una trentina di euro. Volendo. Insomma, io un sospiro di tristezza lo faccio, perché con un po’ di impegno in più poteva uscire un titolo veramente interessante, e invece ci ritroviamo con un gioco deludente. Peccato.