Aldo87
Quell'80% di case che non ce la farebbero a resistere ad un terremoto è da considerarsi come numero di case complessive in Italia: la percentuale dice semplicemente che l'80% delle nostre case non reggerebbe ad una scossa del grado 6.5 della scala Richter.
Se dove ci son state le scosse di oggi han resistito molte case, è un caso particolare delle zone colpite, dove evidentemente quelle che han resistito erano quelle che erano state costruite o ristrutturate secondo criteri antisismici.
Io parlavo del totale delle case italiane: l'80% non sarebbe pronta a reggere un terremoto di tale intensità.
Cioè, immagina che tutte le case italiane subiscano un terremoto del grado 6.5 della scala Richter: l'articolo che ho linkato dice che l'80% crollerebbe o diventerebbero inagibili perché non costruite o restaurate secondo criteri antisismici.
Poi è ovvio che il terremoto ha interessato solo una zona dell'Italia, particolamente "fortunata" nella disgrazia, perché lì la maggior parte delle case furono costruite o ristrutturate secondo criteri antisismici, quindi queste case "virtuose"che han resistito fanno parte di quel 20% di case italiane che possono reggere, e lo han dimostrato, ad una scossa del grado 6.5 della scala Richter.
Il problema è l'80% di restanti case che invece non è in grado di reggere scosse di intensità simile, scosse che ancora devono avvenire, ma arriveranno, a questo non c'è scampo.
Ci sarebbe scampo ai danni che i terremoti causano se questo benedetto 80% di case inadeguate venissero ristrutturate o rifatte da zero per far in modo che resistano ad un certo rischio sismico.
Abbiamo speso tra 100 ed i 200 miliardi di euro (sì, davano cifre così imprecise al telegiornale) per ricostruire dopo i terremoti degli ultimi 50 anni: ci sarebbero voluti meno soldi per mettere in sicurezza tutte le case d'Italia, evitando soprattutto ferti, morti e sfollati.
Grazie a Dio, almeno non si parla di morti in questo ultimo terremoto, ma in futuro chissà se continuiamo a fregarcene della prevenzione antisismica.