Stasera perdiamo e ci danno Spinazzola in prestito, segnatevelo
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La Juve comunque non può pensare di affrontare il resto della stagione con 3 terzini + Cuadrado (rotto fino a fine Marzo), oltretutto con un solo mancino di piede.
Breaking news: le soddisfazioni si possono avere anche in altre piazze
Era nell'interesse di Bernardeschi andare in una squadra a fare le competizioni europee, giocare titolare e diventare trascinatore. A Torino è uno dei tanti e non ha lo spazio per diventare un leader tecnico e carismatico. A 24 anni magari hai vinto uno scudetto in meno ma hai fatto 15 gol con la maglia dell'Inter, vali 70 milioni (puoi andare a giocare in qualsiasi squadra d'europa) e sei sicuramente più responsabilizzato.
Indubbiamente sarà felice a Torino, parliamo pur sempre della Juventus. Non la definirei la scelta migliore per la sua carriera (idem per Perin)
Troppa razionalizzazione in questi ragionamenti, semplicemente ci sono treni che passano e devi decidere se prenderli o meno. Perché magari l'anno dopo ti va tutto storto e rimani "bloccato" per tanti anni in provincia, vedi il fenomeno di Sassuolo.
Semplicemente non a tutti interessa essere i migliori, è difficile da credere ma esistono pure quelli a cui piace fare la "bella vita".
Un Perin che piglia i milioni guardando le partite dalla panchina dubito si impicchi.
Nella juve come in altri grandi squadre tantissimi sono partiti dalla panchina (Dybala, Morata, Pogba con l'aggravante di essere giovane e avere grandi giocatori con cui contendersi il posto) e poi si sono guadagnati il posto e la fama. Ce l'ha fatta Morata a sembrare un grandissimo attaccante, per dire. Non ho motivo di pensare che Bernardeschi sia più di ciò che stia dimostrando (un buon giocatore). Anche per Perin mi meraviglia che sia considerato così uno spreco: i secondi portieri delle grandi squadre spesso sarebbero titolari in tantissime squadre di fascia medio alta, ma Perin non mi sembra quello che faccia gridare di più "che spreco!"
Bernardeschi Poteva giocare di più altrove ma rischiando di fare la fine di Berardi: non fai la bella vita (sicuramente in una big pagano di più) e non hai nemmeno dimostrato di essere giocatore da grande squadra.
Sono scelte, penso che la stragrande maggioranza vorrebbe giocarsi le sue chance di emergere allenandosi con grandi campioni.
Poi la storia che ha scelto di giocare col suo idolo non è vera, Ronaldo è venuto quest'anno e Bernardeschi l'anno scorso.
anche perchè uno che arriva dalla fiorentina può fallire alla juve,come all'inter come in ogni altra piazza... se proprio dovesse andar male sempre meglio partire dalla cima a tornare indietro
PECCATO,PECCATO,PECCATO...CON TANTI ASSINON CREDO ci sia in giro un altro signore che possa venire dal presidente del Milan e dire te lo porto via (kaka) perchè offro di più...CHIARO??? !CARO PSICONANO, CREDEVI MALE
Non credo valga per tutti.
Prendi Pjanic, lasciare la Roma per la Juventus è una cosa che fai soltanto se hai garanzie di titolarità, se avessero iniziato a cincischiare o a rimanere sul vago se ne rimaneva a Roma ed aspettava la chiamata degli altri top club europei.
Molto semplicemente, per Bernardeschi non c'era la fila, offerte concrete a parte la Juventus non c'erano, quindi tanto valeva accettare la Juventus.
Se si fosse fatto avanti anche il Bayern per il dopo-Robben ad esempio, non credo avrebbe accettato Torino senza garanzie di titolarità.
Solo che all'Inter hai la concorrenza di Candreva e Politano, alla Juventus quella di Costa e Dybala...
Mah, io Bernardeschi questa stagione l'ho visto in crescita, anche in Nazionale. Poi si è rotto e ancora non è ritornato ai livelli di inizio stagione.
Ora che s'è rotto Mandzukic ha una ghiotta opportunità per tornare protagonista.
So che sembra blasfemo dirlo, ma le grandi squadre hanno bisogno non di 11 ma almeno di 15-16 giocatori potenziali titolari. E quindi per forza qualcuno gioca meno. Se in panchina ci finissero solo quelli che fanno panchina senza fiatare per via del loro livello una grande squadra non sarebbe tale.
- RastaMan vibration yeah -
"Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."
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