Capitolo 34
RITORNO A CASA
Il tragitto del ritorno fu fatto tutto sulle spalle di Palidor. Avevamo fretta di tornare dal Sommo, ma avevamo anche paura di trovare reggimenti ritardatari sul nostro tragitto. Impiegammo un solo giorno, volando a velocità elevatissime. Eravamo molto scossi e impauriti, ma soprattutto tristi. Avevamo, probabilmente, perso un amica per sempre. Assorbita da un mostruoso essere malvagio. Il Sommo ci accolse con cordialità, e ancora una volta sapeva cosa era successo. –Non ci aspettavamo un attacco così immediato e massiccio!-, disse Ostri. –Sapevamo che avrebbero attaccato, prima o poi, ma non ci aspettavamo accadesse così in fretta, ma soprattutto non ci aspettavamo che Kokutaro avesse tutti quei servi pronti a tutto per lui-, concluse il Sommo. Palle continuò: -sapevamo anche che avrebbero attaccato la riunione degli Eroi, e pensavamo che vi sarebbe servita una battaglia con gli eroi del passato-, a quelle parole, i miei occhi divennero di fuoco, ma prima di pronunciare qualche parola, Max riuscì a calmare il mio animo: -però non ci aspettavamo un attacco così in massa. Vi chiediamo scusa, vi abbiamo fatto prendere un grosso spavento. Non preoccupatevi, però, non sareste morti. E vi do due buone ragioni: primo, se foste stati nei guai, ci saremmo precipitati ad aiutarvi. Siete come dei figli per noi, ormai. Vi abbiamo visto crescere. Secondo, Kokutaro vi vuole vivi! Mentre combattevate, siamo entrati nella mente di uno dei mostri di Kokutaro, e prima che venisse ucciso abbiamo scoperto che non vuole che veniate uccisi, a meno che non sia proprio indispensabile. Vuole eliminarvi con le sue stesse mani, lo avete infastidito troppo a lungo-, quelle parole furono, in qualche modo, confortanti. Ma soprattutto ci confortò il fatto che, per quanto potevano sembrare poco attaccati a noi, i grandi Sommi ci volevano veramente bene. Andammo a riposare e passammo un lunghissimo tempo ad allenarci per diventare ancora più forti. Un giorno, una tremenda notizia giunse alle nostre orecchie tramite il Sommo: un essere dalla grande forza stava iniziando a combinare guai. Due intere città erano state rase al suolo, ma gli abitanti, fortunatamente, erano sopravvissuti. Alcuni testimoni dissero di aver visto un uomo in volo, con un grande mantello giallo e dei capelli lunghissimi. Il Sommo era preoccupato da quella descrizione, ma non volle farci prendere spaventi inutili. Ostri ci disse: -sappiamo dove è diretto. Abbiamo la sensazione di sapere chi sia, ma vogliamo avere la conferma! Può essere pericoloso per voi, ma dovreste essere abbastanza forti per poter fuggire in caso di pericolo serio. Si sta dirigendo dove si è svolta la battaglia di qualche mese fa, nel luogo di riunione degli eroi. Se volete andare, ci farete un grandissimo favore-, decidemmo di partire. Non sapevamo chi potesse essere questo nemico, ne se sarebbe stato pericoloso per noi o per il mondo. Sapevamo solo che il Sommo era preoccupato e non era certo una buona cosa! Viaggiamo sul dorso di Palidor per tutto il tragitto, senza fermarci un attimo. Stavamo per incontrare uno dei nostri più grandi nemici.
Capitolo 35
DHAOS
Non dovemmo aspettare a lungo per conoscere l’ identità del distruttore. Qualche minuto dopo aver raggiunto il luogo della battaglia, una voce iniziò a parlare. Era calma, ma decisa e seria: -vi aspettavo-, disse. –ho sentito delle voci che dicevano di otto ragazzi che stavano dando fastidio a Kokutaro. Volevo incontrare questi ragazzi, quindi ho fatto un pò di baldoria per farvi uscire allo scoperto. Ray, Yuki, Erik, Marin, Hiroshy, Hiroko, Kira e Izumi. Me ne manca uno all’ appello! Che fine ha fatto Kira?-, Erik rispose con voce tremante: -è stata presa da Kokutaro e ora è dentro la strega Adele-. La voce non rispose. Poi disse: -allora avete un nuovo nemico. HA HA HA HA, mi fate pena! Voi vorreste fermare Kokutaro? No, impossibile. Non ci riuscirete mai!-, iniziammo a irritarci a quelle affermazioni. Io iniziai a toccare la mia spada. La voce continuò: -ho deciso di approfittare della gentile offerta di Kokutaro di farmi uscire dall’ Ade, ma non mi sono schierato dalla sua parte. Ho deciso di restare indipendente. Andrò in giro per il mondo a divertirmi massacrando e distruggendo. HA HA HA HA HA HA, erano anni che non mi divertivo come oggi! Sono stato fermo a lungo da quando sono uscito, per cercare di riprendermi al massimo. Ha ha ha, ora sono di nuovo invincibile!-, una figura umana volante iniziò ad avvicinarsi. Un lungo mantello lo avvolgeva, facendolo sembrare più massiccio di quello che era in realtà. Lunghi capelli biondi scendevano dalla sua testa fino alla schiena, coprendogli le orecchie e le spalle. Degli occhi azzurri iniziarono a scintillare nel buio della notte e un viso che sembrava innocente mostrava un ghigno diabolico. –Chi sei?-, dissi timoroso. –HA HA HA HA, chi sono? Non lo indovini? Hai mai studiato la storia a scuola, scolaretto? HA HA HA HA, INCHINATEVI! AVETE DI FRONTE A VOI UN ESSERE INVINCIBILE! IO SONO…-, interruppe. Rise di nuovo più forte e pronunciò un nome che ci pervase di terrore e paura: -DHAOS!-. Gli occhi mi stavano uscendo dalle orbite, e le mie gambe iniziavano a tremare. Anche gli altri erano spaventati. Quel nome ci aveva pervaso di puro terrore. Non si riuscì mai a scoprire chi fosse realmente Dhaos. Un alieno, un demone, non si scoprì mai la verità. Apparì anni e anni fa, portando il terrore in tutto il mondo. Fu sconfitto e sigillato da una magia da quattro combattenti, ma tornò anni dopo, riportando il terrore. Fu eliminato definitivamente da un discendente di colui che lo imprigionò. La particolarità di questo malvagio essere è che era invulnerabile. Nessuna magia o spada poteva trafiggere il suo scudo d’ energia. Fortunatamente, una magia era in grado di ferirlo e fu proprio questa a imprigionarlo e, in seguito, a distruggerlo. Questa magia era l’ indignation, un potente colpo che faceva cadere sul nemico una scarica elettrica molto forte. Sfortunatamente, il libro di magia in cui vi era scritta la formula andò perduto, ed essa rimase per anni obliata da tutti i grandi maghi. Il ritorno di Dhaos significava solo guai. Ci guardò con un’ espressione ironica, per dimostrare che lui era più forte. Noi eravamo spaventati, ma cercavamo di apparire seri e concentrati. Scese a terra. Palidor fece altrettanto, allontanandosi da quel luogo. Eravamo faccia a faccia, noi contro di lui. –spiegatemi una cosa-, disse con voce calma, -perché volete lottare? Non vi rendete conto che sarebbe solo perdita di tempo? Vi eliminerò molto facilmente, siete solo piccoli insetti al mio confronto. Andatevene e lasciatemi tranquillo. Sarà un bene per tutti!-. Lo guardai storto e gli risposi alzando la voce: -Non permetterò mai e dico MAI che un essere come te vada in giro a uccidere e distruggere! E lo stesso vale per i miei amici, non ti lasceremo fare!-, Dhaos rise. –He he he, e come pensate di battermi? Con le vostre armi? SCIOCCHI! Non potete ferirmi! La mia barriera di energia è tornata come prima, indistruttibile! E L’ UNICA COSA CHE POTEVA DISTRUGGERLA E’ ANDATA PERDUTA! COME POTRETE MAI BATTERMI, PATETICI ESSERI?-, la voce divenne più terrificante e paurosa. Mi vennero i brividi di paura. Aveva ragione. Come potevamo distruggere la sua barriera? Iniziai a pensare che era finita. Saremo morti tutti li, di fronte ad un nemico più forte di noi, senza speranza di reagire e di provare a fermarlo. Ma la paura cessò dopo le ultime parole di Dhaos. –Ha ha ha, mi fate pena! Per questa volta vi lascerò andare. Tanto non mi darete fastidio, e faccio anche un favore a Kokutaro, che è alterato con me. HAI SENTITO, DEMONE? TE LI LASCIO. HA HA HA HA HA HA HA!-, e scomparì in un bagliore, lasciandoci li, incapaci di fermarlo.
Capitolo 36
ALTRI PROBLEMI
Nessuno parlò per tutto il viaggio di ritorno. Eravamo tristi e delusi. Non eravamo riusciti a fermare la rinascita di Kokutaro e rischiavamo di essere uccisi dal demone. E se anche l’avessimo battuto, Dhaos avrebbe continuato indisturbato a distruggere tutto. Una volta tornati dal Sommo, raccontammo loro tutto quello che era successo, anche se immaginavo sapessero tutto. Ostri parlò preoccupato: -come sospettavo. Immaginavo che quell’ essere era Dhaos, ma volevo sperare fino all’ ultimo di sbagliarmi. Kokutaro ha combinato troppi danni. Siamo nei guai, nemmeno noi conosciamo l’ indignation e non possiamo insegnarvela-, Palle continuò: -Ma c’è una speranza, ancora. Sappiamo che il libro di magie usato dalla maga che sconfisse Dhaos è rimasto nel suo castello, sprofondato dopo la sua sconfitta, nelle profonde acque dell’ oceano. In quel libro ci sono tutte le magie conosciute fino ad allora, inclusa l’ indignation-, Max completò: -ma non è questo il problema più grande! Abbiamo scoperto che anche la strega Artemisia si è liberata dall’ Ade, ma non si è ancora mossa, mentre abbiamo trovato una seconda figura sconosciuta. Ci ha contattato mentre eravate via, ma non siamo stati in grado di identificarla. Vi ha dato appuntamento tra tre giorni in un luogo ancora da stabilire. Per finire, tra un mese sarà passato un anno. Ma di questo ne parleremo quando sarà il momento. Per ora andate a riposare. Passerete questi tre giorni ad allenarvi, prima di andare all’ appuntamento. Ora riposate-, andammo nelle nostre stanze molto confusi. Troppi problemi si stavano accumulando: Kokutaro, Dhaos, Artemisia e questo essere misterioso. Non avevamo idea di come agire. Mi addormentai dopo lunghe e tormentate ore. Ci svegliammo tutti tardi. Il Sommo ci preparò la colazione e ci fece svegliare piano piano. Poi, Max ci disse: -è il momento che vi alleniate, ma prima voglio insegnarvi una magia particolare. Per il vostro bene, dovete imparare a galleggiare in aria. Non è difficile da imparare, ma ci vuole pratica. Andatevi a preparare e tra un po’ vi insegnerò-. Ero molto eccitato da questo fatto. Volare sarebbe stato magnifico. Corsi in camera, dimenticando tutti i dispiaceri passati e mi vestì in un lampo. Dopo dieci minuti, Max ci portò fuori, insegnandoci le prime lezioni: -la prima cosa da fare è rilassarsi. Per volare la prima volta, dovete essere completamente rilassati. Col tempo, non ne avrete bisogno. Poi chiudete gli occhi e non pensate a niente. Iniziate ad alzarvi piano piano con le gambe e dopo numerosi tentativi, riuscirete a volare. Poi sarà automatico imparare a muoversi. Provate così per dieci minuti, poi vi allenerete normalmente. Io resterò a guardarvi e a darvi istruzioni. Iniziate-. In dieci minuti nessuno riuscì a volare. Max, però, ci fece i complimenti, dicendoci che avevamo capito il meccanismo e con un po’ di pratica, saremmo riusciti a conquistare il cielo molto presto. Detto questo, entrò e noi iniziammo l’ allenamento normale. Trascorremmo l’ intera giornata a combattere tra di noi e contro mostri di ogni genere. La sera andammo a dormire presto, perché eravamo davvero stanchi. Il giorno dopo passò allo stesso modo. Dieci minuti di esercizi di volo e una giornata di allenamento. Ma verso le quattro del pomeriggio, il Sommo ci convocò. Ostri iniziò a parlare: -ci ha contattato quell’ individuo. Domani, alle dodici alla foresta proibita, a pochi metri da qui. Vi aspetterà fuori. Tornate ad allenarvi, la situazione non mi piace-, tornammo ai nostri allenamenti fino a sera. La mattina dopo, alle otto eravamo in piedi, pronti a qualunque imprevisto.
Capitolo 37
IL MISTERIOSO INDIVIDUO
Partimmo alle nove, equipaggiati di tutto punto, pronti ad affrontare qualunque nemico. Viaggiammo sul dorso di Palidor per non stancarci troppo. Alle dodici in punto eravamo nella foresta proibita. Non c’ era nessuno. Iniziammo a guardarci intorno, in attesa di qualcosa. Un qualcosa che non tardò ad arrivare. Una voce maschile, molto dolce e melodiosa iniziò a parlare: -ben arrivati. Siete in perfetto orario. Vi aspettavo, ragazzi, finalmente posso conoscervi-. Questa persona fu meno misteriosa di Dhaos, infatti si presentò subito ai nostri occhi. Una figura umana uscì dall’ intricato labirinto di alberi della foresta proibita. Era un uomo alto, con capelli corti, di un bianco platino molto intenso. Indossava un vestito unico, con due larghissime maniche. Aveva gli occhi verdi e la pelle molto bianca. Ci guardò con un aria di superiorità. Quindi iniziò a parlare: -io sono Kuja, generale dell’ apocalisse al servizio di Lord Kokutaro. Mi sono preso la libertà di incontrarvi per conoscere coloro che hanno messo in difficoltà il padrone. He he he, siete dei poveri mocciosi-, lo guardammo irritati, ma lui sorrise. –inutile che mi guardiate così. Ho solo detto la verità. Bene, odio le perdite di tempo. Vi dico solo una cosa: voglio divertirmi! Combattete, giovani eroi, battetemi in duello! Mostratemi la vostra forza! Soprattutto voi due, Ray e Erik. Si, due maschi forti. FATEMI DIVERTIRE!-, e sfoderò la spada. Noi lo imitammo subito, guardandolo con aria di sfida. Allora Erik disse: -Fermi! Non so perché, ma questo essere mi fa venire voglia di combattere da solo! Ho notato nelle sue parole un tono di sfida! Non è vero, Kuja?-, il nemico si limitò a sorridere. Erik lo guardò duramente. –Ray, andiamo solo noi due. Vuole metterci alla prova. Mostriamogli chi siamo. DISTRUGGIAMOLO!-, sfoderai la mia spada e mi misi a fianco di Erik, mentre i nostri amici si allontanarono. Erano visibilmente preoccupati, ma si fidavano di noi. Sapevano che eravamo tosti. Kuja era visibilmente soddisfatto: -benissimo! Siete caduti nella mia trappola! HA HA HA, non vedo l’ ora di vedere la vostra forza! IN GUARDIA!-. Mai io e Erik lottammo da soli contro un nemico così forte. Più volte ci mise alle strette, ma riuscimmo in un modo o nell’ altro a salvarci. Kuja sembrava divertirsi con noi, ma non usava tutto il suo potere. Usava magie molto potenti e sapeva farci con la spada. Sapeva parare i nostri colpi e attaccare molto velocemente, spesso con molta violenza. Noi resistevamo e attaccavamo con altrettanta forza e velocità, ma non sembravamo alla sua altezza. Forse non saremmo riusciti a batterlo. Dopo una serie di parate e di colpi proibiti, Kuja parlò visibilmente contento: -he he he, mi sto proprio divertendo! Starei a combattere con voi tutto il giorno, fino a che le vostre energie non si esauriranno e voi non verreste sconfitti, ma ho altro da fare! Ho capito che voi sarete proprio le persone giuste per il mio piano. HA HA HA HA, CI VEDREMO, EROI, CI VEDREMO MOLTO PRESTO, HA HA HA HA!-, e volò alto nel cielo, scomparendo dai nostri sguardi. Non saprei spiegare le sensazioni che provavamo quando tornammo a casa. Tristezza, perplessità, paura, non saprei. L’ unica certezza è che il Sommo ci fece tornare alla cruda realtà: mancava meno di un mese al ritorno di Kokutaro. Fu un vero shock per noi. Non ci sentivamo ancora pronti. Non eravamo riusciti a sconfiggere un suo tirapiedi, come potevamo fermare il terrore in persona? Dopo esserci allenati svogliatamente, andammo a riposare pieni di dubbi e incertezze su quello che sarebbe accaduto in futuro.
Capitolo 38
L’ ORA DELLA VENDETTA
La mattina dopo, ci svegliammo presto. Chi per sonno agitato, chi perché non aveva sonno, alle sette eravamo in piedi, riuniti in cucina a discutere. Il Sommo ci preparò la colazione e ci diede qualche consiglio. Ostri ci disse: -capisco il vostro stato d’ animo. Siete preoccupati e tesi e non sapete cosa fare. Ma pensate. Se tutti i vostri predecessori fossero stati confusi, pensate che saremmo qui, vivi, a parlare? No!-, Palle proseguì: -dovete cercare di reagire. E l’ unico modo per farlo è continuare a fare qualche missione prima della rinascita di Kokutaro. E noi ne abbiamo trovata una, che non farà altro che darvi morale!-, Max ci disse la missione: -come sapete, Kokutaro si faceva aiutare dai famosi fratelli. Bene, vi dico che due sono morti-, a quelle parole, io saltai sulla sedia. Non avevo dimenticato il terrore provato quel giorno sull’ autobus e speravo che uno dei due morti era proprio Vug. Ma la mia speranza fu vanificata da Max: -Mug è stato ucciso da Kokutaro dopo la vostra fuga, per punirli tutti e quattro. Tug è stato ucciso dal Re dei Behemot, che ha cercato di aiutarvi attaccandoli a sorpresa. Sug e Vug, vi stanno cercando. Hanno deciso, dopo il consenso di Kokutaro, di distruggervi con le loro stesse mani. Si vogliono vendicare della morte dei loro fratelli. Se siete d’ accordo, domani andrete a cercarli e li distruggerete, togliendo una feccia da questo mondo. Siete d’ accordo?-, io mi misi a gridare: -PERCHE’ ATTENDERE? IO VADO SUBITO! LI UCCIDERO DA SOLO, CON LE MIE STESSE MANI! MALEDETTI! VI UCCIDERO’!!!-, iniziai ad agitarmi. Cercai di uscire di corsa, ma i miei amici mi trattennero. Iniziai a intimargli di lasciarmi, ma non mi mollarono un secondo. Ostri mi si avvicinò e mi disse: -non fare cavolate! So di quello che hai provato quel giorno. E ti capisco. Hai provato il terrore nella sua forma massima. Ma non devi reagire così! Da solo, non arriverai a nulla, soprattutto se sei accecato dall’ odio. Devi andare con i tuoi amici e dovete lottare insieme. Anche se il nemico non è fortissimo, la solitudine e l’ odio ti porterebbero a fare errori che potrebbero esserti fatali. L’ unione fa la forza, ragazzi, e non mi rivolgo solo a Ray, ma a tutti voi. Lottate insieme e avrete molte speranze in più-. Il discorso di Ostri mi fece riflettere e capire che stavo sbagliando. Sorrisi e tornai a sedermi. Ma Erik si alzò e inizio a parlare: -Ray non ha tutti i torti. Credo che dovremo accelerare i tempi. Perché aspettare domani, quando possiamo vendicarci subito di quello che abbiamo subìto per colpa loro? Ray è ancora shockato per l’ incidente, io sono stato investito e per poco non morivo, Yuki per poco non moriva dal dolore, Hiroshy, Hiroko e Izumi sono state rapite e trattate malissimo, Marin ha visto morire i suoi genitori a causa delle loro ricerche e Kira…Kira è stata rapita da Vug. E’ IL MOMENTO DELLA VENDETTA! TREMATE, FRATELLI! TREMATE. STIAMO ARRIVANDO!-, a quelle parole, ci alzammo tutti in piedi, furiosi verso i due fratelli superstiti. Erik aveva ragione, avevamo subito tutti qualcosa da loro. Non solo io, ma tutti volevamo vendicarci e distruggere quegli abomini dalla faccia della terra. Il Sommo era contento. I tre stavano vedendoci crescere e diventare più forti, intelligenti e grandi. Anche se poteva essere presto e qualche giorno di allenamento ci avrebbe potuto fare bene, Ostri, Palle e Max, dissero che era giunto il momento di far pagare a quei maledetti le loro malefatte. Alle dieci del mattino, eravamo pronti per andarli a prendere e distruggere per sempre!