Grazie per la risposta.Hobbit83
Quanto agli aerei italiani, nei caccia ci siamo sempre difesi bene, a livello qualitativo.
La cosiddetta "serie 5", costituita da Reggiane RE 2005 "Falco", Fiat G.55 "Centauro" e Macchi MC 205 "Veltro" era superiore in tutto e per tutto ai caccia tedeschi dell'epoca (pensate anche al fatto che quando si cominciò a usarli i Me 163 e Me 262 non erano neanche vicini alla produzione) e almeno pari a quelli alleati.
In particolare, l'ultimo prodotto della nostra industria fu il "Veltro", sigla MC205, prodotto dalla Macchi di Varese.
Questo aereo era un vero gioiello: evoluzione del già ottimo Mc 202 "Folgore", era armato con due mitragliatrici da 12,5mm cui poi vennero aggiunti due cannoncini da 20mm di fabbricazione tedesca. Il motore era costruito in germania, perchè le fabbriche italiane non reggevano il ritmo di produzione necessario. Maneggevolissimo, veloce, potente, si diceva che in mano a un pilota che lo sapesse sfruttare fosse in grado di annientare qualsiasi caccia dell'epoca. In effetti gli eventi suffragarono questa affermazione: pur sempre in condizioni di inferiorità numerica, inflisse pesantissime perdite ai caccia e ai bombardieri anglo-americani. In una delle primissime azioni, per esempio, 6 MC 205 corsero in soccorso di un ricognitore CANT attaccato da 20 caccia P-40 e P-38. In questa impari lotta gli italiani persero un caccia, gli americani 6.
Come al solito, però i piloti da caccia italiani non poterono gioire. GLi ottimi chassis di cui disponevano, infatti, erano sempre bloccati a terra dallo scarsissimo numero di motori e dalle scelte di produzione suicide del Governo italiano, che continuo per esempio a ordinare i vecchi e superati MC.200 "Saetta" fino a tutto il 42...
Spero sia la risposta alla tua domanda, Guo Jia.
Fra
Conoscevo già i Centauro (anche se non me ne ricordavo il nome, alas ), ma devo ammettere che non conoscevo il "Veltro".
Credo che cercherò altre informazioni a riguardo
Comunque, erano prevedibili delle scelte così miopi da parte della Regia Aeronautica (produrre i Saetta al posto dei Centauro e dei Veltro).
La mentalità di quel periodo, nello Stato Maggiore italiano (che comprende anche Supermarina, si intende), era quella di basarsi sulla quantità più che sulla qualità.
Però il governo fascista, a differenza di quello russo, non disponeva delle risorse umane e industriali per portare avanti con successo questa strategia, per cui verso la fine della guerra (1942-1943, appunto) si cominciò a capire la stupidità di una simile tattica.
Ad esempio, i pochi esemplari di mezzi corazzati competitivi (ma più costosi) italiani vennero prodotti dalla fine del '42 in poi, come nel caso dei carri armati medi serie '43 e degli obici semoventi dell'Ansaldo, di cui, purtroppo, non ricordo il nome.
Comunque, interessante l'aneddoto riguardante il Me163-Komet... la torretta dei B-17 era davvero pericolosa, e quella era l'unica tattica efficace per contrastarla.