Il B-2 Spirit ha 50 anni! - Pag 3
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Discussione: Il B-2 Spirit ha 50 anni!

Cambio titolo
  1. #31
    Utente L'avatar di Guo Jia
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    Quanto agli aerei italiani, nei caccia ci siamo sempre difesi bene, a livello qualitativo.
    La cosiddetta "serie 5", costituita da Reggiane RE 2005 "Falco", Fiat G.55 "Centauro" e Macchi MC 205 "Veltro" era superiore in tutto e per tutto ai caccia tedeschi dell'epoca (pensate anche al fatto che quando si cominciò a usarli i Me 163 e Me 262 non erano neanche vicini alla produzione) e almeno pari a quelli alleati.
    In particolare, l'ultimo prodotto della nostra industria fu il "Veltro", sigla MC205, prodotto dalla Macchi di Varese.
    Questo aereo era un vero gioiello: evoluzione del già ottimo Mc 202 "Folgore", era armato con due mitragliatrici da 12,5mm cui poi vennero aggiunti due cannoncini da 20mm di fabbricazione tedesca. Il motore era costruito in germania, perchè le fabbriche italiane non reggevano il ritmo di produzione necessario. Maneggevolissimo, veloce, potente, si diceva che in mano a un pilota che lo sapesse sfruttare fosse in grado di annientare qualsiasi caccia dell'epoca. In effetti gli eventi suffragarono questa affermazione: pur sempre in condizioni di inferiorità numerica, inflisse pesantissime perdite ai caccia e ai bombardieri anglo-americani. In una delle primissime azioni, per esempio, 6 MC 205 corsero in soccorso di un ricognitore CANT attaccato da 20 caccia P-40 e P-38. In questa impari lotta gli italiani persero un caccia, gli americani 6.
    Come al solito, però i piloti da caccia italiani non poterono gioire. GLi ottimi chassis di cui disponevano, infatti, erano sempre bloccati a terra dallo scarsissimo numero di motori e dalle scelte di produzione suicide del Governo italiano, che continuo per esempio a ordinare i vecchi e superati MC.200 "Saetta" fino a tutto il 42...
    Spero sia la risposta alla tua domanda, Guo Jia.
    Fra
    Grazie per la risposta.
    Conoscevo già i Centauro (anche se non me ne ricordavo il nome, alas ), ma devo ammettere che non conoscevo il "Veltro".
    Credo che cercherò altre informazioni a riguardo

    Comunque, erano prevedibili delle scelte così miopi da parte della Regia Aeronautica (produrre i Saetta al posto dei Centauro e dei Veltro).
    La mentalità di quel periodo, nello Stato Maggiore italiano (che comprende anche Supermarina, si intende), era quella di basarsi sulla quantità più che sulla qualità.
    Però il governo fascista, a differenza di quello russo, non disponeva delle risorse umane e industriali per portare avanti con successo questa strategia, per cui verso la fine della guerra (1942-1943, appunto) si cominciò a capire la stupidità di una simile tattica.
    Ad esempio, i pochi esemplari di mezzi corazzati competitivi (ma più costosi) italiani vennero prodotti dalla fine del '42 in poi, come nel caso dei carri armati medi serie '43 e degli obici semoventi dell'Ansaldo, di cui, purtroppo, non ricordo il nome.


    Comunque, interessante l'aneddoto riguardante il Me163-Komet... la torretta dei B-17 era davvero pericolosa, e quella era l'unica tattica efficace per contrastarla.
    "Quanti gioielli dormono sepolti nell'oblio e nelle tenebre, lontano dalle zappe e dalle sonde; quanti fiori effondono il profumo, dolce come un segreto, con rimpianto, nelle solitudini profonde." - Charles Baudelaire

    "Bonaire preferisce concentrarsi sull'ondeggiare delle onde piuttosto che su quello delle mie tette." - The legend of Alundra

    http://www.youtube.com/user/heita3 - ecco un genio.

  2. #32
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    Guo Jia

    Grazie per la risposta.
    Conoscevo già i Centauro (anche se non me ne ricordavo il nome, alas ), ma devo ammettere che non conoscevo il "Veltro".
    Credo che cercherò altre informazioni a riguardo

    Comunque, erano prevedibili delle scelte così miopi da parte della Regia Aeronautica (produrre i Saetta al posto dei Centauro e dei Veltro).
    La mentalità di quel periodo, nello Stato Maggiore italiano (che comprende anche Supermarina, si intende), era quella di basarsi sulla quantità più che sulla qualità.
    Però il governo fascista, a differenza di quello russo, non disponeva delle risorse umane e industriali per portare avanti con successo questa strategia, per cui verso la fine della guerra (1942-1943, appunto) si cominciò a capire la stupidità di una simile tattica.
    Ad esempio, i pochi esemplari di mezzi corazzati competitivi (ma più costosi) italiani vennero prodotti dalla fine del '42 in poi, come nel caso dei carri armati medi serie '43 e degli obici semoventi dell'Ansaldo, di cui, purtroppo, non ricordo il nome.


    Comunque, interessante l'aneddoto riguardante il Me163-Komet... la torretta dei B-17 era davvero pericolosa, e quella era l'unica tattica efficace per contrastarla.
    Credo tu ti riferisca a M15/43 e ai semoventi s 75/18, montati su carro M. Questi, nati come obici semoventi, furono usati (oer mancanza di altrenative) anche come veri e propri carriarmati, dimostrandosi i nostri migliori mezzi corazzati e in grado di competere alla pari anche coi più potenti mezzi alleati. Ma per esempio ad el-alamein ne avevamo poche decine, gli alleati disponevano invece di 1800 carri....

    Cmq qualsiasi cosa tu sappia sui corazzati italiani dell'epoca postala, che io ne so molto poco.

    Fra
    3 sono i Re, il 3° era chiamato non ti scordar di me, perchè metteva foto giganti del suo viso: rimase incastrato nel suo proprio sorriso...

  3. #33
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    Anche i Reggiane 2005 erano ottimi, ma in numero addirittura inferiore a MC. 205 e G.55.
    Erano grandi caccia e ottimi assaltatori, derivati dai Re.2002, che i Tedeschi preferivano anhe agli stuka...
    Cmq ripeto, il miglior caccia in assoluto è il macchi 205

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  4. #34
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    vogliamo introdurre l'argomento delle armi segrete naziste e il 'gabinetto' di Mussolini ?
    Volentieri.

    Inizio sfatando un mito: i tedeschi non arrivarono all'atomica.
    Durante la contro-invasione della francia, gli americani arrivarono al principale laboratorio di Hitler. Lì, scoprirono quanto i deutsch fossero indietro rispetto a loro (non tanto, a dir la verità, ma le loro ricerche non potevano certo venire completate con tutti i maggiori scienziati in mano agli USA, l'importante era che non l'avessero ancora, e non l'avevano). Si creò così una sorta di ribellione, nel gruppo del progetto mahnattan, perchè gli scienziati in america lavoravano a sta bomba terribile per la paura che Hitler l'avesse prima degli altri, ma scongiurato questo rischio non volevano dare all'umanità il modo per autodistruggersi.
    Solo dopo un difficile lavoro di convincimento, pressioni e assicurazioni di vario tipo Fermi, Oppenheimer e gli altri ripresero il lavoro, grazie alla promessa che sarebbe stata usata solo come deterrente. Sappiamo tutti come andò poi. Anni dopo, durante lo sviluppo della bomba H, Oppenheimer si rifiutò di collaborare, memore degli avvenimenti del 45, e per questo fu anche processato per alto tradimento.
    E' sua la famosa frase:
    "Oggi la fisica ha conosciuto il peccato"

    Fra
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  5. #35
    Bannato L'avatar di y2k
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    poi ho sentito che hitler (mi sembra) voleva perfezionare il raggio di tesla, a voi risulta?

  6. #36
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    Eccotene una stupenda.
    Stupenda davvero! avevo una copia tipo costume di carnevale di un uniforme di marina tedesca della 2^GM ma questa della foto è più bella!

  7. #37
    Utente L'avatar di Guo Jia
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    Cmq qualsiasi cosa tu sappia sui corazzati italiani dell'epoca postala, che io ne so molto poco.

    Fra
    Volentieri.

    Dunque, l'Italia, all'inizio della guerra, poteva mettere in campo carri armati della serie M11/39 e, verso la fine del 1940, un massiccio numero di carri M13/40.
    I carri M11/39 furono il primo tipo di carro armato moderno prodotto dall'industria italiana, ma presentò degli evidenti difetti: ridotta autonomia, scarsa corazzatura, cannone poco potente (37 mm).
    Infatti, questi carri si rivelarono poco efficienti, e assolutamente inutili contro i Matilda II inglesi. Questi ultimi (forse li conosci già) erano tank massicci, lentissimi (pochi chilometri all'ora), e difficili da manovrare, ma erano dotati della migliore corazzatura dell'epoca, il che li rendeva ottimi come supporto per fanteria (considerata la velocità, poi...) e come tank destroyer.

    Per riuscire a competere con i Matilda bisognerà aspettare fino all'arrivo degli M13/40. Questi ultimi furono il carro armato più usato dall'Italia durante la Seconda guerra mondiale (circa 2000 esemplari).
    Gli M13/40 erano dei discreti carri armati, una versione migliorata degli M11/39, che, grazie al cannone da 47mm, riuscivano anche a mettere in difficoltà i Matilda II.
    Purtroppo per loro, in quel periodo, gli inglesi misero in campo il loro nuovo tank, lo Sherman, che è stato un ottimo carro medio e, in ogni caso, superiore all' M13/40 (che, se non erro, pesava solo 12-13 tonnellate).
    In seguito, l'Italia mise in campo una versione leggermente migliorata dell'M13/40, battezzata M14/41, molto simile al suo predecessore.

    L'M15/43 era ben diverso: oltre a pesare tre tonnellate in più dell' M13/40, aveva un nuovo motore, una corazzatura più adatta a deflettere i colpi e più spessa, un cannone migliore (sempre da 47mm).
    L'M15/43 fu un buon tank per la guerra nel deserto (anche se prodotto in pochissimi esemplari), ma era notevolmente inferiore ai Tank inglesi, americani o tedeschi (questi ultimi, nel frattempo, avevano messo in campo i carri Tiger, estremamente avanzati e potenti, anche se furono usati male in Africa e finirono presto con l'essere inutilizzabili).

    Per quanto riguarda l'obice semovente 75/18 (grazie per avermi ricordato il nome ^^): il mezzo era, in partica, una torretta fissa armata con un obice da 75 mm montata sui cingoli di un carro armato serie M13/40.
    L'obice era preciso e potente, sia contro i carri che contro la fanteria, e finì con il dimostrarsi il mezzo italiano più efficiente sullo scenario africano.
    Da notare il fatto che questo mezzo fu concepito dopo che gli artiglieri italiani si resero conto delle capacità anticarro delle artiglierie campali da 75 mm.

    P.S: Siamo leggermente OT
    Ultima modifica di Guo Jia; 17-04-2004 alle 22:29:36
    "Quanti gioielli dormono sepolti nell'oblio e nelle tenebre, lontano dalle zappe e dalle sonde; quanti fiori effondono il profumo, dolce come un segreto, con rimpianto, nelle solitudini profonde." - Charles Baudelaire

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  8. #38
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    In realtà il primo fu un Heinkel, anche se questi due sono i più famosi. Il primato fu per qualche tempo erroneamente attribuito all'italia grazie al CC-2, aereo-test che volò pubblicamente nel 41. Ma non se ne fece niente, mentre la Heinkel studiava in segreto già dal 38 questo tipo di propulsione.

    Quanto agli aerei italiani, nei caccia ci siamo sempre difesi bene, a livello qualitativo.
    La cosiddetta "serie 5", costituita da Reggiane RE 2005 "Falco", Fiat G.55 "Centauro" e Macchi MC 205 "Veltro" era superiore in tutto e per tutto ai caccia tedeschi dell'epoca (pensate anche al fatto che quando si cominciò a usarli i Me 163 e Me 262 non erano neanche vicini alla produzione) e almeno pari a quelli alleati.
    In particolare, l'ultimo prodotto della nostra industria fu il "Veltro", sigla MC205, prodotto dalla Macchi di Varese.
    Questo aereo era un vero gioiello: evoluzione del già ottimo Mc 202 "Folgore", era armato con due mitragliatrici da 12,5mm cui poi vennero aggiunti due cannoncini da 20mm di fabbricazione tedesca. Il motore era costruito in germania, perchè le fabbriche italiane non reggevano il ritmo di produzione necessario. Maneggevolissimo, veloce, potente, si diceva che in mano a un pilota che lo sapesse sfruttare fosse in grado di annientare qualsiasi caccia dell'epoca. In effetti gli eventi suffragarono questa affermazione: pur sempre in condizioni di inferiorità numerica, inflisse pesantissime perdite ai caccia e ai bombardieri anglo-americani. In una delle primissime azioni, per esempio, 6 MC 205 corsero in soccorso di un ricognitore CANT attaccato da 20 caccia P-40 e P-38. In questa impari lotta gli italiani persero un caccia, gli americani 6.
    Come al solito, però i piloti da caccia italiani non poterono gioire. GLi ottimi chassis di cui disponevano, infatti, erano sempre bloccati a terra dallo scarsissimo numero di motori e dalle scelte di produzione suicide del Governo italiano, che continuo per esempio a ordinare i vecchi e superati MC.200 "Saetta" fino a tutto il 42...
    Spero sia la risposta alla tua domanda, Guo Jia.
    Fra

    Scusa l'ignoranza, ma i "Falco" non erano i biplani CR.42?

  9. #39
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    Scusa l'ignoranza, ma i "Falco" non erano i biplani CR.42?
    Oddio, non ci metto la mano sul fuoco ma Falco dovrebbe essere soprannome di entrambi i modelli. Sicuramente del CR42, ma credo anche del Reggiane. Cmq faccio una mezza ricerca e poi ti dico.

    Fra
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  10. #40
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    Dunque, l'Italia, all'inizio della guerra, poteva mettere in campo carri armati della serie M11/39 e, verso la fine del 1940, un massiccio numero di carri M13/40.
    I carri M11/39 furono il primo tipo di carro armato moderno prodotto dall'industria italiana, ma presentò degli evidenti difetti: ridotta autonomia, scarsa corazzatura, cannone poco potente (37 mm).
    Infatti, questi carri si rivelarono poco efficienti, e assolutamente inutili contro i Matilda II inglesi. Questi ultimi (forse li conosci già) erano tank massicci, lentissimi (pochi chilometri all'ora), e difficili da manovrare, ma erano dotati della migliore corazzatura dell'epoca, il che li rendeva ottimi come supporto per fanteria (considerata la velocità, poi...) e come tank destroyer.

    Per riuscire a competere con i Matilda bisognerà aspettare fino all'arrivo degli M13/40. Questi ultimi furono il carro armato più usato dall'Italia durante la Seconda guerra mondiale (circa 2000 esemplari).
    Gli M13/40 erano dei discreti carri armati, una versione migliorata degli M11/39, che, grazie al cannone da 47mm, riuscivano anche a mettere in difficoltà i Matilda II.
    Peccato che, in quel periodo, gli inglesi misero in campo il loro nuovo tank, lo Sherman, che è stato un ottimo carro medio e, in ogni caso, superiore all' M13/40 (che, se non erro, pesava solo 12-13 tonnellate).
    In seguito, l'Italia mise in campo una versione leggermente migliorata dell'M13/40, battezzata M14/41, molto simile al suo predecessore.

    L'M15/43 era ben diverso: oltre a pesare tre tonnellate in più dell' M13/40, aveva un nuovo motore, una corazzatura più adatta a deflettere i colpi e più spessa, un cannone migliore (sempre da 47mm).
    L'M15/43 fu un buon tank per la guerra nel deserto (anche se prodotto in pochissimi esemplari), ma era notevolmente inferiore ai Tank inglesi, americani o tedeschi (questi ultimi, nel frattempo, avevano messo in campo i carri Tiger, estremamente avanzati e potenti, anche se furono usati male in Africa e finirono presto con l'essere inutilizzabili).

    Per quanto riguarda l'obice semovente 75/18 (grazie per avermi ricordato il nome ^^): il mezzo era, in partica, una torretta fissa armata con un obice da 75 mm montata sui cingoli di un carro armato serie M13/40.
    L'obice era preciso e potente, sia contro i carri che contro la fanteria, e finì con il dimostrarsi il mezzo italiano più efficiente sullo scenario africano.
    Da notare il fatto che questo mezzo fu concepito dopo che gli artiglieri italiani si resero conto delle capacità anticarro delle artiglierie campali da 75 mm.

    P.S: Siamo leggermente OT
    Grazie!
    Aggiungo che gli artiglieri italiani si accorsero delle ottime capacità solo del 75mm, perchè i veri cannoni anticarro italiani erano da 47 mm e completamente inutili contro i Grant e gli sherman Inglesi. Destino simile al 50mm tedesco. L'unico decente(anzi ottimo) era il pezzo da 88 tedesco, che però vista la piega presa dalla guerra aerea fu usato soprattutto come anti-aereo.
    Si, siamo OT, ma prego i mod di lasciar correre, per stavolta....

    Fra
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  11. #41
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    Oddio, non ci metto la mano sul fuoco ma Falco dovrebbe essere soprannome di entrambi i modelli. Sicuramente del CR42, ma credo anche del Reggiane. Cmq faccio una mezza ricerca e poi ti dico.

    Fra
    Risolto il mistero...
    Forse per la scarsità di rapaci Falco fu un nome usato più volte nella nostra aereonautica.
    Ci furono:
    Fiat CR.42 "Falco"
    Reggiane RE 2000 "Falco I"
    Reggiane RE 2001 "Falco II"
    Invece il RE 2005 si chiamava "Sagittario", sorry, errore mio.

    Fra
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  12. #42
    Utente L'avatar di Guo Jia
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    Grazie!
    Aggiungo che gli artiglieri italiani si accorsero delle ottime capacità solo del 75mm, perchè i veri cannoni anticarro italiani erano da 47 mm e completamente inutili contro i Grant e gli sherman Inglesi. Destino simile al 50mm tedesco. L'unico decente(anzi ottimo) era il pezzo da 88 tedesco, che però vista la piega presa dalla guerra aerea fu usato soprattutto come anti-aereo.
    Si, siamo OT, ma prego i mod di lasciar correre, per stavolta....

    Fra
    Per non parlare degli inutili cannoni anticarro da 37 mm, ovviamente.

    Comunque, i miei pezzi anticarro preferiti sono i cosiddetti "tank destroyers", ossia quei cingolati con torretta fissa, spesso armati e corazzati molto pesantemente.

    Ad esempio, l' Elephant tedesco aveva un pezzo da, se non mi sbaglio, 88mm, ed aveva 20 centimetri di corazzatura frontale.
    Contro tank e bunker si dimostrò essere molto efficace, anche se, a dire il vero, il retro del mezzo era vulnerabile ai lanciafiamme (infatti, durante l'assedio di Kursk molti Elephant vennero distrutti facilmente dai genieri russi).

    Il più grosso di tutti, invece, era il Judztiger (o Jadztiger... non ricordo), pesante 70 tonnellate, con 25 centimetri di corazza frontale ed armato con un cannone da 128 mm.
    Io lo definirei mostruoso, non fosse per la sua poca manovrabilità e per il fatto che il cannone da 128 mm aveva una cadenza di fuoco inferiore rispetto al pezzo da 88.
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  13. #43
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    poi ho sentito che hitler (mi sembra) voleva perfezionare il raggio di tesla, a voi risulta?
    Cos'è, quello che appare in command and conquer Red Alert e Red Alert 2? Non ne so niente, riguardo alla realtà...

    Fra
    3 sono i Re, il 3° era chiamato non ti scordar di me, perchè metteva foto giganti del suo viso: rimase incastrato nel suo proprio sorriso...

  14. #44
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  15. #45
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    tengo su un libro di mio nonno, della II GM dei dati riguardo quel cannone ferrovario

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