La Spagna cede al ricatto dei terroristi di al Qaeda.
Il neopremier Zapatero ha annunciato il ritiro immediato delle truppe dall’Iraq.
I militari spagnoli, che hanno la competenza nella zona di Najaf, sono circa 1.300. "Per le notizie che abbiamo e che abbiamo raccolto nelle ultime settimane, non è prevedibile che le Nazioni Unite adottino una risoluzione" che soddisfi le richieste spagnole. Infine la polizia e le forze armate irachene non saranno pronte entro il 30 giugno, la data prevista per il ritorno della sovranità agli iracheni, a garantire la stabilità del paese.
Gli Stati Uniti incassano la decisione di Madrid ma assicurano che continueranno a collaborare con la Spagna contro il terrorismo anche dopo l'annuncio del premier spagnolo, Zapatero, del ritiro immediato delle truppe dall'Iraq. "Proseguiremo la nostra stretta collaborazione con la Spagna, nostro alleato Nato, nella guerra al terrorismo", ha detto il portavoce della Casa Bianca, Ken Lisaius, augurandosi che il ritiro delle truppe spagnole avvenga in modo "coordinato, responsabile e ordinato".
In risposta alla decisione di Zapatero il capo radicale sciita Moqtada Sadr, che si trova nella citta' santa sciita di Najaf, ha fatto un appello oggi ai suoi seguaci affinche' cessino gli attacchi alle truppe spagnole.
L'appello del leader radicale sciita ai suoi uomini, secondo uno dei suoi piu' stretti collaboratori, e' legato alla decisione annunciata ieri dal premier spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero di ritirare ''nel piu' breve tempo possibile'' le truppe spagnole dall'Iraq. I militari spagnoli nel paese arabo sono oltre 1.300,e sono stanziati al sud, nella regione di Najaf, citta' circondata dagli americani. Al suo interno di trova Moqtada Sadr.
Intanto palazzo Chigi ha smentito la notizia, circolata nel pomeriggio, che l'Italia stesse trattando sulla base di uno scambio fra gli ostaggi e alcuni detenuti iracheni nel nostro paese.
sempre per quanto riguarda la sorte degli ostaggi italiani c’è una significativa dichiarazione di Abdel Salaam al-Kubaisi del Consiglio degli Ulema, l'organizzazione che ha contribuito al rilascio di ostaggi di altri paesi, in un'intervista trasmessa dal Tg3. "Finalmente il governo italiano ha imboccato la strada giusta" nella ricerca di un canale negoziale per la liberazione dei tre ostaggi italiani.
Al-Kubaisi ha anche reso noto di aver avuto un incontro con l'ambasciatore italiano a Baghdad Gianludovico De Martino. "Questa mattina ho incontrato il vostro ambasciatore a Baghdad, e ho cominciato a lavorare tra mille difficolta', in quanto le prime reazioni italiane dopo il sequestro dei quattro uomini del servizio di scorta hanno peggiorato di molto la situazione". Secondo al-Kubaisi, uno degli italiani - Fabrizio Quattrocchi - "proprio per questo è stato ucciso".
Secondo alcune indiscrezioni i nostri servizi segreti temerebbero un attentato alla vita dell’ambasciator italiano a Bagdad. Gianludovico De Martino sarebbe nel merino delle bande terroriste che cercano un obiettivo simbolo per colpire la determinazione del nostro governo a mantenere la propria presenza in Iraq.
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Duro colpo per Bush e soci.
Il nuovo leader spagnolo ha,come promesso prima dell'elezioni,ritirato le truppe dal territorio Irakeno provocando diversi problemi che l'amministrazione americana dovrà risolvere in tempi brevi.
Vittoria morale di Bin Laden o scelta giusta dettata dai canoni del buonsenso?
A voi la parola...
P.s Ricordo solamente che la Spagna aveva in Iraq uno dei contigenti militari piu numerosi che veniva spesso impegnato in vere e proprie azioni di "guerra" (a differenza dei carabinieri italiani...)