Ormai ho preso l'abitudine di andare al cinema la domenica pomeriggio e oggi mi sono visto Megan, sapevo che avrei potuto risparmiare i soldi o vedere altro, e infatti così è stato
Ennesimo film su una bambola assassina, zeppo di situazioni viste, riviste e straviste. Tu spettatore sai sempre esattamente quello che succederà, non ci sono colpi di scena, appena entra in scena un personaggio sei subito in grado di dire "questo muore" o "questo sopravvive" (oddio, mi hanno in parte fregato con una coppia di personaggi che all'inizio pensavo sarebbero morti, dico in parte perché poi per come è messa in scena la sequenza in cui si suppone muoiano capisci che qualcosa non torna e che potrebbero essersi salvati, e infatti è così).
Un'ora e tre quarti in cui la noia e la prevedibilità regnano sovrane.
James Wan si riconferma un tipo che spesso fa cose interessanti quando dirige, ma che quando produce e basta pensa molto di più al soldo, ad andare sul sicuro, a rifilare allo spettatore sempre la stessa minestra riscaldata, piuttosto che dare allo spettatore qualcosa che resti nella memoria.
Avevo già scritto qualcosa a proposito di The Menù, ma ne riparlo volentieri
Io l'ho visto come una critica a una società ricca, annoiata e decadente (diciamo quindi parte della società, quella coi soldi veri), alla disperata ricerca di situazioni estreme, non tanto per conoscenza dell'ambito (in questo caso culinario), quanto per poter dire "io c'ero", per poter fare parte di qualcosa riservato a pochissimi eletti e inaccessibile (per una questione monetaria) alle persone normali. In pratica
lo fanno principalmente se non unicamente per noia e per fare sfoggio del loro status, anche se non ne capiscono nulla di quello che stanno mangiando. Non a caso se andiamo a vedere i clienti troviamo la coppia di anziani ricconi che nemmeno si ricordano di cosa hanno mangiato l'ultima volta e che sono lì più che altro per poter dire ai loro amici ricconi "sono andato a mangiare questo menù ultra-particolare dallo chef tal dei tali ed è costato millemila dollari, madonna che esperienza unica", l'attore decaduto che è lì più che altro per fare impressione sulla tipa e sembrare ancora qualcuno che conta, il gruppo di ragazzi figli di papà che sono lì solo per fare i minchioni e a cui sicuramente sarà spiaciuto di non poter fare foto che avrebbero fatto la storia su Instagram, la critica gastronomica stronza che non si fa problemi a massacrare la carriera di qualcuno, anche se ha mangiato bene, perché non ci ha trovato qualcosa di nuovo, di originale, di esagerato, il fanatico religioso. Le persone non le ha scelte a caso, ha scelto persone superficiali e ipocrite, con degli scheletri nell'armadio, persone che odiava.
E la cosa più triste è che questo avviene con la cucina (che poi è così veramente, non solo nel film), con il cibo. È davvero giusto che qualcosa di così prezioso e di così carente nel mondo venga sprecato per soddisfare le esigenze di una cerchia ristretta di ricchi superficiali, ipocriti ed annoiati, che si possono permettere di spendere vagonate di soldi per mangiare porzioni minuscole di cibi esotici e che lo fanno solo perché lo possono fare, quando invece metà del mondo non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena o addirittura muore di fame?
Ralph Fiennes questo lo sa, e infatti odia il suo lavoro (che non lo soddisfa più, non lo rende più felice, ma sa anche di essere parte stessa del teatrino che ha messo in scena, lui per primo si è prestato al "gioco" per fare carriera/soldi, infatti
Spoiler:
È un film volutamente esagerato e grottesco, alcune situazioni e alcune soluzioni possono risultare campate per aria, ma da questo punto di vista secondo me non è un film da prendere completamente sul serio, conta più il messaggio che la verosimiglianza di ciò che succede. Probabilmente è un film difettoso, non completamente riuscito (e di cui è anche un po' difficile parlare senza fare spoiler ) ma che personalmente non mi ha lasciato indifferente.
Ultima modifica di Reverendo Senzadio; 29-01-2023 alle 21:01:18
Il tuo ragionamento ci sta infatti gli ospiti, a parte l'imbecille di Taylor, sono i classici ricchi e annoiati che possono permettersi certi lussi solo perchè hanno il grano senza poi però godere appieno (o anche parzialmente) dell'esperienza perchè l'unico loro obiettivo è mettere una spunta alle cose fatte per poi vantarsi con i propri simili. Questo lo testimonia anche quando lo chef si presenta invitando gli ospiti a non mangiare ma a gustare (che è l'essenza di quella cucina altrimenti se hai fame te ne vai al mc e muto). Gli ospiti poi lui li sceglie bene e scupolosamente, infatti il ritrovarsi la povera Anya (non ricordo il nome che usa nel film) scombussola il suo piano perfetto e cerca in tutti i modi di conoscere il suo background per giustificarne il sacrificio che avverrà. Il piano quindi è ben congegnato ma non capisco proprio il perchè poi sacrificarsi insieme a tutti gli chef e alla cucina, il solo fatto che tutti siano d'accordo con questo piano malefico mi lascia un pò meh anche se capisco che il messaggio che vuole mandare è un altro per carità ma c'erano altri modi per farlo insomma.
Per giustificare il fatto penso sia voluto il rendere lo chef lucido nella sua pazzia. E' evidente che è uscito di testa da un pò e tutte le sue azioni sono dettate da questa sete di giustizia (chiamatela come volete) però per metterla in atto rimane sempre lucido, non perde mai la retta fino alla fine, con "coerenza".
Ho apprezzato invece quando gli ordina il cheesburger, li vedi che finalmente dopo chissà quanto tempo gli viene chiesto qualcosa perchè è il cliente che la vuole e lui lo fa con amore, con la gioia di chi prova piacere per sfamare chi veramente ne ha bisogno o desidera veramente quel piatto non avendo nulla a che vedere con lo sfamare ricchi bianchi senza sentimenti culinari. In quel frangente la sua pazzia viene aggirata e riesce a trovare quel momento di felicità che gli mancava chissà da quanto tempo, infatte tale azione porta alla salvezza della povera Anya.
Alla fine insomma il film è macabro e si potevano trovare altri modi per mandare quel messaggio ma va bene lo stesso, l'ho visto e non lo riguarderò.
Dov'è quel coniglio? Ah! se lo piglio, ha preso i miei soldi.
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Dico solo che Me contro Te sta sbanca do al botteghino e continua a mettere in imbarazzo Avatar oltre che me medesimo.
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http://ilblogdelguardiano.blogfree.net/ <-- il mio blog (e se pensate che io mi creda un recensore e che butti giu articoli pregni di oggettività, non avete capito una fava )
Ti chiedi perchè non mi piace Horizon? Lo trovi qui, insieme al mio pensiero sul primo sacco di merda del 2018 --> http://ilblogdelguardiano.blogfree.n...#entry23978400
È normale, perché i cinema ormai sono diventati centri commerciali maleodoranti di popcorn puzzolenti dove la gente vuole o "spegnere il cervello" (cioè guardare film pieni di esplosioni e lucine che richiedono una soglia dell'attenzione pari a 0, visto che la trama è scritta in due righe di sceneggiatura su un pezzo di carta igienica) o parcheggiare i bambini per un'ora e mezza.
Appena esce qualcosa che ci ricorda anche vagamente che il cinema è settima arte, la gente non ci va, perché evidentemente non considera il cinema arte, perché lo reputa qualcosa per rincoglionirsi un paio d'ore, perché non accetta il fatto che magari non comprendi al 100% un film ma puoi avere bisogno di una seconda visione se non di una terza. Viviamo in un'epoca in cui l'arte ha valore nullo, e quando dai voce a qualcosa che ha una rilevanza artistica, sei uno che se la tira
Ne segue che, tranne qualche eccezione, le uniche cose che sbancano al botteghino sono i Fast & Fourios, i film di supereroi e le robe per bambini (bambini poco svegli s'intende).
Parole sante. Anche se a volte film ignoranti ne escono e vale la pena vederli, tipo questo.
Dov'è quel coniglio? Ah! se lo piglio, ha preso i miei soldi.
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