[2] Alpinismo, escursionismo e montagna in genere (anche libri, documentari, ...)

[bertuccia2004]

Chi l'ha trovata? Ora vado ad informarmi.

Riguardo i libri ormai la descrizione della preparazione, le camminate fino al campo base più o meno sono quelli per tutti, a parte nella biografia di Kukuzka dove quello si che per ogni spedizione doveva inventarsi di tutto per poter uscire dalla Polonia sotto regime con viveri e visti.

Per il discorso logistico invece a me piace ma perchè sono del settore e sapere come spostano la roba è di mio interesse in ogni caso.

Ora per fortuna sono al campo base e spero inizi il racconto vero e proprio della scalata.

[eskimo12]

Ora per fortuna sono al campo base e spero inizi il racconto vero e proprio della scalata.

Prossima volta parti direttamente da là oppure chiedi solo mezzo libro.

[bertuccia2004]

Prossima volta parti direttamente da là oppure chiedi solo mezzo libro.

Non vedo comunque l'ora di finirlo, per iniziare Nives Meroi "Non ti farò aspettare".
Sono curiosissima.

[bertuccia2004]

Ho finito molto velocemente il libro di Alex Txikon, La montagna nuda.
In pratica ho letto la terza versione dell' ascensione invernale del Nanga del 2016, avendo già letto le versioni di Tamara Lunger (la più bella in assoluto), quella di Simone Moro e adesso Txikon.
Ognuna di loro si focalizza sulle proprie sensazioni, paure e quella di Alex non è da meno, restituendo l'immagine molto umana, di un alpinista in preda a dubbi, paure ma anche guidato dalla sua indomita risolutezza (e prudenza).
Fa luce inoltre, se c'è ne fosse ancora bisogno, sulla situazione che si era creata al campo base con Daniele Nardi.
Non che avessi dubbi, ho sempre dato fiducia alla versione di Simone Moro e ho trovato conferma.
Adesso si parte con il libro di Nives Meroi

[bertuccia2004]

Finito in un lampo Non ti farò aspettare, di Nives Meroi.
Bellissimo resoconto di questa coppia di alpinisti, partner nella vita. Non solo l'ascensione sul Kanchenjunga, ma soprattutto gli eventi che sono accaduti nei 5 anni che sono stati loro necessari per conquistare la cima del dodicesimo 8.000.
Scritto bene, descrittivo il giusto, bellissime immagini.

[bertuccia2004]

Sono oltre metà de "Il volo del corvo timido" sempre di Nives Meroi.
Resoconto della spedizione all' Annapurna, il suo 14esimo ottomila scalato in cordata col marito. Sempre che arrivi in cima, perché non ho ancora finito di leggerlo, è comunque un libro magnifico.

[bertuccia2004]

Nella più totale indifferenza di @Eskimo12@ @Titan2010@ e @Killer Vin@ ho finito i due bei libri di Nives Meroi e ho iniziato Il cacciatore di ottomila di Marco Confortola.
Proprio vero che quando si legge qualcosa che piace, si prosegue a velocità supersonica.

[eskimo12]

Sono giorni che volevo scrivere. Sei un drago, ti ha preso proprio bene! Io Nives la conosco solo per fama ma non ho mai approfondito, di sicuro una super donna. Se non sbaglio anche suo marito/compagno è un alpinista. Se non altro non servivano scuse per andare a rischiare la vita dall'altra parte del mondo.

[titan2010]

Hai ragione bertu ma ultimamente non ho mai tempo
Il personaggio di nives mi ha sempre interessato in realtà. Fra i libri che hai letto quale consigli? Penso il primo, da come lo hai descritto

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[bertuccia2004]

Sono giorni che volevo scrivere. Sei un drago, ti ha preso proprio bene! Io Nives la conosco solo per fama ma non ho mai approfondito, di sicuro una super donna. Se non sbaglio anche suo marito/compagno è un alpinista. Se non altro non servivano scuse per andare a rischiare la vita dall'altra parte del mondo.

Hai ragione bertu ma ultimamente non ho mai tempo
Il personaggio di nives mi ha sempre interessato in realtà. Fra i libri che hai letto quale consigli? Penso il primo, da come lo hai descritto

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Il marito è un omino che a vederlo sembra più un ragioniere e lei una signora che va a fare la spesa.
Invece lui ne ha passate di tutti i colori (non spoilero niente) e insieme hanno formato una coppia mostruosamente abile, affiatata nelle loro unicità caratteriali.
Hanno preso un giorno, poco più che adolescenti, hanno iniziato a scalare e non si sono più lasciati coronando nel contempo il loro sogno.
Lui, il fiuto di un levriero in mezzo a seraccate allucinanti, a battere la traccia come un trattore e lei sempre al passo, con una resistenza indomita.
Mi sono piaciuti entrambi i libri, ma per capire di che pasta sono fatti, direi "Non ti farò aspettare", che mi ha messo i brividi addosso.
Il secondo invece è dedicato all' Annapurna e se penso alla Falce là in alto, una corona di seracchi che è più una roulette russa che un passaggio, capisco che lasciarci la pelle è forse più la norma, piuttosto che l'eccezione.
Non mi sono annoiata nemmeno una pagina, come invece spesso succede nei resoconti e ho adorato le foto che ci sono alla fine del libro.
Vorrei conoscere entrambi, per guardare questi due piccoli esserini umani, che si sono arrampicati perlopiù da soli, senza sherpa a battere la traccia, senza elicotteri (a parte una volta quando la neve impossibilitava il trekking), senza guide né altro che loro stessi e pieni di pulci in certe occasioni, per aver dormito in terra nei villaggi.
Io li abbraccerei.

Nirmal Purjia dovrebbe baciare a entrambi le scuole degli scarponi.

[eskimo12]

Il marito è un omino che a vederlo sembra più un ragioniere e lei una signora che va a fare la spesa.
Invece lui ne ha passate di tutti i colori (non spoilero niente) e insieme hanno formato una coppia mostruosamente abile, affiatata nelle loro unicità caratteriali.
Hanno preso un giorno, poco più che adolescenti, hanno iniziato a scalare e non si sono più lasciati coronando nel contempo il loro sogno.
Lui, il fiuto di un levriero in mezzo a seraccate allucinanti, a battere la traccia come un trattore e lei sempre al passo, con una resistenza indomita.
Mi sono piaciuti entrambi i libri, ma per capire di che pasta sono fatti, direi "Non ti farò aspettare", che mi ha messo i brividi addosso.
Il secondo invece è dedicato all' Annapurna e se penso alla Falce là in alto, una corona di seracchi che è più una roulette russa che un passaggio, capisco che lasciarci la pelle è forse più la norma, piuttosto che l'eccezione.
Non mi sono annoiata nemmeno una pagina, come invece spesso succede nei resoconti e ho adorato le foto che ci sono alla fine del libro.
Vorrei conoscere entrambi, per guardare questi due piccoli esserini umani, che si sono arrampicati perlopiù da soli, senza sherpa a battere la traccia, senza elicotteri (a parte una volta quando la neve impossibilitava il trekking), senza guide né altro che loro stessi e pieni di pulci in certe occasioni, per aver dormito in terra nei villaggi.
Io li abbraccerei.

Nirmal Purjia dovrebbe baciare a entrambi le scuole degli scarponi.

Non sono nel periodo libri ma me lo segno e prima o poi lo recupero, mi hai incuriosito.

[bertuccia2004]

Non sono nel periodo libri ma me lo segno e prima o poi lo recupero, mi hai incuriosito.

È probabile che ti riavvicini ai libri, a me è successo così.
Credevo di essere schiava del telefono, e lo sono, ma di non voler più leggere, invece era solo questione di "cosa".
Lei, più di altri, mi ha fatto capire che queste montagne non perdonano coloro che non sono esperti e accorti.
Nemmeno super uomini come Messner o Moro. Ma gente che fiuta l'aria, il vento, assaggia la neve, porta il necessario, sa quando tornare indietro, sa come fissare un passaggio, mettere una bacchetta e fare un deposito in più.
Le morti credo che siano comunque scritte nelle trame del destino, perché se cade qualcosa dall' alto c'è poco da fare.
Ma nella successione degli eventi e della preparazione, ci vuole un essere che sia quasi un animale.

[eskimo12]

È probabile che ti riavvicini ai libri, a me è successo così.
Credevo di essere schiava del telefono, e lo sono, ma di non voler più leggere, invece era solo questio di "cosa".
Lei, più di altri, mi ha fatto capire che queste montagne non perdonano coloro che non sono esperti e accorti.
Nemmeno super uomini come Messner o Moro. Ma gente che fiuta l'aria, il vento, assaggia la neve, porta il necessario, sa quando tornare indietro, sa come fissare un passaggio, mettere una bacchetta e fare un deposito in più.
Le morti credo che siano comunque scritte nelle trame del destino, perché se cade qualcosa dall' alto c'è poco da fare.
Ma nella successione degli eventi e della preparazione, ci vuole un essere che sia quasi un animale.

Ma quale schiavo del telefono, Hattrick a parte sono schiavo di anime e manga ultimamente.

Mi incuriosisce un sacco, appena mi torna l'ispirazione lo prenderó.

[bertuccia2004]

Ma quale schiavo del telefono, Hattrick a parte sono schiavo di anime e manga ultimamente.

Mi incuriosisce un sacco, appena mi torna l'ispirazione lo prenderó.

Spero ti piaccia

[Killer Vin]

Nella più totale indifferenza di @Eskimo12@ @Titan2010@ e @Killer Vin@ ho finito i due bei libri di Nives Meroi e ho iniziato Il cacciatore di ottomila di Marco Confortola.
Proprio vero che quando si legge qualcosa che piace, si prosegue a velocità supersonica.

Rieccomi, ho avuto un periodo molto impegnativo e sono stato lontano da forum e social, piano piano sto recuperando tutto. Nives Meroi e Romano Benet hanno sempre avuto la mia più grande ammirazioni, anche se lontani dai riflettori sono riusciti a fare gran belle spedizioni, anche dopo la malattia di lui, e sempre in modo rispettoso dei luoghi e delle popolazioni locali. Purtroppo non ho mai letto nulla di loro al di fuori degli articoli trovati in rete, è una lacuna che prima o poi devo colmare.