Personaggi

[parole_alate]

Mmmh, come si può non amare un simile personaggio (Didone)? Anche se assolutamente non condivisibili, le sue scelte sono molto umane, molto simili a quelle che potrebbe fare anche una persona comune. Enea, invece, è chiamato ad un destino superiore dagli dei, e sa che deve adempiere a questo compito anche se tutto il suo animo è straziato dal dolore di lasciare Didone.
Stupendo...

[Nicolas WolfWood]

Be' oddio quando incontra Lavinia se la scorda in fretta ;ma questo e' piu' dovuto al fatto che l'attenzione alla sensibilita' femminile nella Roma imperiale era ben poca cosa e Virgilio era un uomo. .Arrivata Lavinia la sfortunata Didone fu dimenticata in nome di Roma ,D'altra parte che t'aspetti dal figlio di Venere,se non che sia un gran bastardo?

[Nick Diamond]

Duncano

[Manimal]

Inviato da Nicolas WolfWood
Be' oddio quando incontra Lavinia se la scorda in fretta ;ma questo e' piu' dovuto al fatto che l'attenzione alla sensibilita' femminile nella Roma imperiale era ben poca cosa e Virgilio era un uomo. .Arrivata Lavinia la sfortunata Didone fu dimenticata in nome di Roma ,D'altra parte che t'aspetti dal figlio di Venere,se non che sia un gran bastardo?

QUOTO

[parole_alate]

Inviato da Nicolas WolfWood
Be' oddio quando incontra Lavinia se la scorda in fretta

Inviato da Nicolas WolfWood
D'altra parte che t'aspetti dal figlio di Venere,se non che sia un gran bastardo?

Ma non è stata colpa sua! Lui era il "pio" Enea, e non aveva il potere di decidere! Lui è stato innamoratissimo di Didone, ma ha dovuto lasciarla, per adempiere il volere del fato. Secondo me questo libro (il IV dell'Eneide) è il più bello: Lui compie il suo dovere, e lei si suicida proferendo la maledizione che poi scolvolgerà tutta la civiltà romana, invocando e profetizzando l'arrivo di Annibale, il "vendicatore sorto dalle sue ossa". Ma benchè la scena del suicidio sia colossale e bellissima, trovo forse più coraggioso Enea, che, straziato dallo stesso dolore (ne era pur sempre innamorato), trova il coraggio di andare avanti ugualmente, anteponendo la salvezza del suo popolo alla sua felicità, al contrario di Didone che, bene o male, sa di stare condannando Cartagine, che con la sua morte si paralizzarà. Certo, sapendo questo possiamo dire che Enea abbia fatto la scelta migliore lasciando la sventurata fenicia, ma dal punto di vista umano non possiamo che dare ragione a Didone, usata e tradita, che sarà arrabbiata con lui anche nell'aldilà, nei campi del pianto.
In sostanza, non so bene da che parte stare... voi che ne dite?

[space king]

La descrizione del suicidio di Didone nel IV libro dell'Eneide è a dir poco meravigliosa. Proprio perchè suscita meraviglia. Lei si getta a peso morto su quella spada che è più grande di lei, e la sorella Anna non può nulla, tranne che chiamare gli dei e farli accorrere per dare a Didone una morte più veloce e priva di sofferenze, togliendole il capello d'oro.
E' il più antico conflitto di sempre: Didone è la pura passione, il puro amore svincolato da qualsiasi altro interesse terreno; Enea è l'amore combattuto dalla politica (nel senso antico del termine), dal volere di esseri a lui superiori, è fra due fuochi: l'essere eroe e l'essere amante. Ma si fa quel che dicono gli dei, e gli dei hanno detto che lui deve essere eroe, ed eroe sarà. Didone non può far nulla: suicida d'amore, promette a Roma vendetta. Ma è una ripicca troppo dura per la sua Cartago, perchè perderà; e forse lei lo sa anche, visto che ha già perso una volta. Sarebbe un po' come "muoia Sansone con tutti i filistei", una specie di "mal comune mezzo gaudio". La sua sofferenza si trasferisce a tutta la sua stirpe, secondo l'antica usanza greca, per cui le colpe dei padri ricadevano sui figli.

[Nicolas WolfWood]

Direi che dobbiamo decidere se inquadrare lo scopo dell'Eneide o trattarla come storia fine a se stessa ,come un fatto di vita .Nel primo caso l'Eneide nasce come testo volto a celebrare la predestinazionedi Roma. Roma aveva il mondo ai suoi piedi un presente luminoso ed un futuro addirittura abbagliante,ma mancava un passato che fosse altrettanto suggestivo e che celebrasse la natura dell'Urbe come citta' voluta dagli dei.A queso si sarebbe dovuto piegare Enea i suoi amori,Turno ed il suo popolo e piu' rinunce e sacrifici ci fossero stati piu' Roma e la sua predestinazione ne sarebbero uscite in gloriosa grandezza. Dal punto di vista umano Enea e' un rassegnato al fato ed al volere degli dei ,a questo punto preferisco Ulisse e la sua sfrontatezza ,pagata cara,o Ettore e il suo combattere contro Achille fino alla morte ,pur sapendo di non avere possibilita' .Detesto chi piega amore e sogni per il "bene maggiore",sono per il vivi ama e muori per te e per quello in cui credi!

[Manimal]

Hey,LA DOMANDA è:QUAL'é IL VOSTRO PERSONAGGIO PREFERITO?
apritevi un post no?

[Bardack]

Salvo Montalbano

[smokey_joe82]

Assolutamente John Clark!

[parole_alate]

Posso anche citare un personaggio negativo, nel quale non mi ritrovo per nulla, ma la cui descrizione è così bella da rendere inevitabile citarlo?

[Luke Skywalker]

Inviato da parole_alate
Posso anche citare un personaggio negativo, nel quale non mi ritrovo per nulla, ma la cui descrizione è così bella da rendere inevitabile citarlo?

Vai pure...
Mi sa che ho già capito di chi parli .

[parole_alate]

Credo che tu abbia capito...
sentiamo...

[Luke Skywalker]

Inviato da parole_alate
Credo che tu abbia capito...
sentiamo...

Achab di Moby Dick, vero?

[parole_alate]

Sapevo che Moby Dick ti sarebbe subito venuto in mente!
Mmmmh, sto diventando forse troppo prevedibile?
Comunque piace molto anche a te, vero? Sì, non ne dubito. E il tuo personaggio preferito, escluso Dante (che sarebbe scontato ), qual'è?