Spesso ci lamentiamo giustamente del prezzo eccessivo dei VG. A me sembra esagerato il costo di un album musicale da poco tempo uscito (20 €), figuriamoci quello di un gioco nuovo (60 €): personalmente, da diversi mesi a questa parte, per problemi economici, posso permettermi soltanto software rientrante nelle collane economiche.
Visto quanto ci costa mantenere in vita la nostra passione per il VG evitando di cadere nelle spire sensuali della pirateria, in passato m'è venuto spontaneo chiedermi il motivo delle eccessive dimensioni di tali prezzi, e ho pensato che ci fossero in gioco tanti piccoli fattori, ognuno quasi trascurabile preso di per sé, però estremamente influente se aggiunto a tutti gli altri. Oltre alle spese dovute alla costruzione vera e propria del gioco (il CD, la masterizzazione, il manuale,...), è doveroso considerare quelle relative alla diffusione del prodotto (le spese per il trasporto, il margine di guadagno di ogni grossista e del negoziante il quale offre il gioco al cliente finale -noi appassionati-). Il prodotto, quindi, prima di raggiungere le nostre manacce sporche di nutella, passa per quelle di diversi grossisti e, infine, giunge al negoziante; ognuno di questi loschi figuri, deve pur guadagnarci qualcosa per il proprio lavoro: quindi, considerando tutti i fattori appena esposti, da sempre mi sono rassegnato a spendere un occhio della testa per acquistare i titoli appena pubblicati.
Però qualche giorno fa ho fatto una incredibile scoperta, che m'ha fatto incavolare come un porcellino d'india, perché mi sono sentito preso per i fondelli. Il cognato di un mio amico fa il rivenditore di materiale elettronico per l'ufficio, in particolare di stampanti e fotocopiatrici. La moglie, per Natale, ha regalato a costui una PS2, ma non tanto per la passione ludica del marito, quanto perchè egli, grazie alla professione esercitata, riesce a procurarsi il software originale a 25 €!!!! Considerato il prezzo medio di un gioco per PS2, diciamo 60 €, ciò significa che i negozianti hanno un margine di quadagno medio di ben 35 €!!!
Quindi, se i rivenditori si accontentassero di un guadagno più onesto (che so', 10 € non mi sembra poco), noi giocatori potremmo acquistare i giochi a prezzi più umani, 35 € ad esempio. In tale ipotesi, non sarebbero lesi gli interessi di nessuno: giacché la pirateria non avrebbe certamente raggiunto le dimensioni spaventose che ha oggi, anche se i negozianti ricaverebbero di meno sul singolo prodotto, guadagnerebbero molto di più sulla quantità di prodotti smerciati, la quale sarebbe sicuramente molto più elevata rispetto a quella attuale.
Come se non bastasse il governo ha recentemente applicato sul software ludico, ulteriori tasse che rischiano di far incrementare il costo dello stesso di circa il 20 % se non vado errato (la portata del rincaro prendetela con le pinze, può darsi che io sti dicendo una baggianata).
Nel desolante panorama sopra descritto, ho sì continuato a tenere le distanze dalla pirateria (non che sia facile), però ho anche deciso di boicottare i giochi appena usciti finché non si potrà comprarli con uno sforzo economico accettabile. Ovviamente non pretendo che qualcuno prenda la mia stessa strada, però vorrei che per un attimo pensiate a quanto il sistema ci sfrutti, approfittando della nostra spontanea passione per il divertimento elettronico.
Ciao, ciao.