L'infinito martirio del Sudan
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Discussione: L'infinito martirio del Sudan

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  1. #1
    Bannato L'avatar di Serial Experiment
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    L'infinito martirio del Sudan

    Nel Darfur, una provincia del Sudan meridionale, si sta consumando una delle più sanguinose e cruente carneficine degli ultimi cinquant'anni, la più lunga del Novecento, di fronte alla quale la comunità internazionale e i mass-media dovrebbero sentirsi indotti ad un serio esame di coscienza circa il proprio debole e cinico silenzio sul massacro di un intero popolo.

    Non a caso Tony Blair, il 7 Luglio, parlando alla Camera dei Deputati del parlamento britannico, ha definito "catastrofe umanitaria" la vicenda del Darfur, che ormai dal febbraio del 2003 è costantemente logorato da una terribile "guerra civile", come viene eufemisticamente chiamata in quegli sporadici e miseri trafiletti che sempre meno quotidiani o telegiornali si degnano di dedicarle. Nella regione sudanese è in atto da parte dei "Janjawid", i miliziani arabi filo-governativi, sostenuti dal governo di Khartoum, una brutale repressione nei confronti delle fazioni nere cristiane, ribellatesi al governo centrale. Ed è alquanto bizzarro sostenere che sia una "guerra" quella che in realtà è un'operazione di annientamento di un'intera etnia da parte di gruppi militari ben addestrati e senza scrupoli, che utilizzano come armi di aggressione e conquista il saccheggio, l'incendio, la schiavitù e lo stupro (quest'ultimo legalizzato dal governo come arma di oppressione) nei confronti di una moltitudine inerme, già afflitta dalle infinite carestie, dal colera, dalla malnutrizione e dalla totale povertà. Sono ormai diecimila le vittime di questa strage insensata, un milione i profughi, spogliati delle loro case, delle loro terre, della loro dignità.

    Ci si potrebbe, a questo punto, accontentare di questa esigua descrizione per acquietare gli animi con una lontana commiserazione per quella gente ignota, e mandare a letto tranquilli i bambini, perchè - in fondo - ciò che succede nel Darfur è come un film già visto, che non scuote più del tempo di un sussulto di tremore le coscienze, non fosse che esse sono urtate dall'ulteriore consapevolezza che ciò che avviene in quella lontana terra è una goccia nel pelago di sofferenza e martirio del Sudan, a sua volta una pozzanghera nel mare immenso che è tutto quel mondo dove non esiste distinzione tra Stato e religione, e la religione di Stato è l'Islam.

    Ma, soffermandoci al Sudan, tutte le efferatezze che avvengono nel Darfur, avvengono nel resto del paese ormai da anni, in particolare dal 1983, quando venne approvata la Shari'a, la fonte di legislazione fondata sulla parola di Maometto. In base ad essa, per rendersi conto del grado di atrocità a cui un simile confessionalismo può giungere, il governo di Khartoum - con una legge espressa nella sezione 126 del codice penale redatto il l991 - rese legale la pena di morte per gli apostati ossia, i Musulmani convertiti ad altre religioni. Dall'applicazione integrale della Shari'a e dalla volontà dei capi arabi di distruggere e sottomettere tutto ciò che non sia islamico ne deriva una profonda discriminazione verso chiunque non professi la sua sottomissione ad Allah. Questa discriminazione colpisce in particolar modo quel 16.7% di Cristiani che vivono nel paese. In particolare, nel nord, vedono negato loro negato l'accesso al servizio di leva e di conseguenza all'università, non possono insegnare o celebrare ufficialmente i propri riti, pena l'incarcerazione e la tortura, e ledonne non possono sposare uomini non musulmani,oltre a essere considerate alla stregua di animali.

    Ma fintantochè si parla per concetti e descrizioni tutto sembra rimanere aleatorio e astratto. Una eccentrica logica insita nella mente umana fa si che solo pochissimi uomini dotati di una particolare sesibilità d'animo soffrano realmente per milioni di persone, anzi abitualmente, quanto più sono distanti, tanto più l'empatia è minore. Solitamente si ha bisogno un nome, che in qualche misura esprima la carnalità e la concretezza di quei 2 milioni di morti, di quei 4 milioni di sfollati (tanti si calcola siano dal 1983!), per poter far sradicare la drammatica tribolazione di quegli uomini, donne, e bambini dall'anonimato. Quindi, una per tutti, basti pensare ad Abok Alfa Akok una ragazza diciottenne di etnia Dinga, che dopo essere stata violentata, fu condannata alla lapidazione con l'accusa di adulterio.Nonostante la sua palese innocenza non fu in grado di dimostrare di essere stata stuprata, dal momento che la legge prevede come prova di castità la testimonianza a suo favore di almeno quattro uomini, e pur non conoscendo la lingua sudanese durante il processo non le venne cocesso alcun traduttore, non capiva le accuse, ne poteva difendersi. La condanna,tuttavia le venne commutata in settantacinque frustate. L'evento, che si commenta da solo, è il manifesto più bieco di quella stessa dottrina islamista che, estesa a macro-livello, portò il governo centrale sudanese a proclamare la Jiad,la guerra santa, verso le popolazioni nere del sud a maggioranza cristiane.

    In queste lande già distrutte dalle infinite malattie, dalle tremende pestilenze e da una sconcertante carenza di cibo, acqua e normali servizi igenici, la spietatezza verso i cristiani fa apparire un isola felice il nord del paese. Monsignor Paride Toban, vescovo di Torit ammise in un intervista di avere perso il conto dei villaggi bruciati, dei bambini resi schiavi, delle ragazzine anche di 12 anni violentate e circoncise come segno fisico di estrema sottomissione all'Islam. E monsignor Macram Max Gassis, vescovo di El Obeid, confidò al segretariato internazionale di Aiuto alla Chiesa che soffre, che il governo centrale mise in atto un vero e proprio progetto di repressione sistematico verso le minoranze cristiane.

    Eppure in questa terra bruciata dal sole e dalla sconfitta dove sembra sovrasti indomito solo il fantasma della disperazione, la speranza viene ancora sommessamente pronunciata e percepita in piccoli focolai inestinguibili di misericordia e umanità. Questi focolai sono le diocesi e le chiese locali, dove l'inestirpabile passione per l'uomo e l'educazione alla carità di sacerdoti, uomini e donne, si è tradotto nel tentativo e nella realizzazione di risposta ai bisogni più urgenti, come il mangiare il bere, l'avere un riparo per la notte, il poter lavorare. Il simbolo più entusiasmante di questa sfida alla dolorosa angoscia di questi uomini senza nulla'altro che i loro vestiti, è la diocesi di Rumbek di monsignor Cesare Mazzolari che, nonostante le immense difficoltà come un estensione di 130.000 Km quadrati, o la presenza di 3 milioni e 800 mila abitanti, scava pozzi, e grazie alle 34 scuole che ha creato, frequentate da 14.000 ragazzi, insegna a scavarli, sostenendo nel frattempo circa mezzo milione di profughi; crea strade e ricostruisce villaggi, dove si dedicano all'isegnamento gruppi mobili di formazione per maestri, che a loro volta ne formeranno altri. La diocesi,che non essendo un O.N.G. non se ne andrà una volta terminati i finanziamenti, ma pur tra mille ostacoli e pericoli, primo tra tutti quello di mutilazione e crocefissione di molti sacerdoti, è la reltà più attiva per lo sviluppo del paese; restituisce un senso alla dignità infranta delle persone, e le sfama, svelando l'infinito valore dell'uomo, ed esaltando la sua intelligenza e creatività in atto insegnandoli un mestiere.

    Ci si scandalizza farisaicamente ancora oggi delle vittime dell'iquisizione, o dei "macelli" delle crociate, ma di fronte al fatto che quotidianamente migliaia di cristiani in tutto il mondo vengano uccisi, flagellati e umiliati rei unicamente della religione che professano, il mondo sembra ritrarsi in una energica dimenticanza. Ciò che forse può scuotere maggiormente dalla quotidiana obliante apatia è che il Darfur e il Sudan non sono che la punta di un iceberg fatto dal sangue di milioni di innocenti che, come venne scritto nella lettera a Diogneto: "amano tutti e da tutti sono perseguitati. Non sono conosciuti, eppure vengono condannati; sono uccisi tuttavia sono vivificati. Sono poveri e arricchiscono molti; mancano di tutto e di tutto abbondano. Sono disprezzati, ma nel disprezzo acquistano gloria; vegono bestemmiati e al tempo stesso si rende testimonianza alla loro giustizia.Vengono oltraggiati e benedicono; sono insultati e invece rendono onore [...] Insomma, per dirla in breve, i cristiani svolgono nel mondo la stessa funzione dell'anima nel corpo."

    Ma anche questo, probabilmente, al mondo non interessa. L'infinito martirio del Sudan.

  2. #2
    FILOSOFO DEI 2 MONDI L'avatar di exuder
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    è sempre cosi,si parla tanto delle grandi cose ma non ci si accorge mai di quelle piccole che poi in fin dei conti sono quelle più importanti 8(
    Dimmi amore,
    che ne sarà del nostro dolore,
    quando colpito al cuore, non ne resterà che l'onore? O forse solo l'onere?
    Al dì che mai sovviene è facile voltare lo sguardo altrove.
    Ma quando sopraggiunge, che fare? Sorridere....sorridere......dilaniarsi dentro.......sorridere.
    EXUDER

  3. #3
    101 Airborne L'avatar di maverick84
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    Se non ci sono bandiere a stelle e strisce di mezzo,le guerre perdono d'importanza.
    "I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
    Ennio Flaiano


  4. #4
    C'thulhu fhtagn!
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    Citazione maverick84
    Se non ci sono bandiere a stelle e strisce di mezzo,le guerre perdono d'importanza.
    Tristemente vero



  5. #5
    esule L'avatar di Melkor
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    Perché non ho ancora visto un corteo pacifista su questa guerra? Io ci parteciperei.

  6. #6
    FILOSOFO DEI 2 MONDI L'avatar di exuder
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    Citazione Melkor
    Perché non ho ancora visto un corteo pacifista su questa guerra? Io ci parteciperei.
    pure io
    Dimmi amore,
    che ne sarà del nostro dolore,
    quando colpito al cuore, non ne resterà che l'onore? O forse solo l'onere?
    Al dì che mai sovviene è facile voltare lo sguardo altrove.
    Ma quando sopraggiunge, che fare? Sorridere....sorridere......dilaniarsi dentro.......sorridere.
    EXUDER

  7. #7
    Inno alla gioia L'avatar di IL CONTE
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    Citazione maverick84
    Se non ci sono bandiere a stelle e strisce di mezzo,le guerre perdono d'importanza.
    E anche se non ci sono interessi geopolitici.

  8. #8
    Utente L'avatar di Bejelit
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    Citazione IL CONTE
    E anche se non ci sono interessi geopolitici.
    Sopratutto

  9. #9
    Utente L'avatar di Hollover
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    Citazione Serial Experiment
    i mass-media dovrebbero sentirsi indotti ad un serio esame di coscienza circa il proprio debole e cinico silenzio sul massacro di un intero popolo.
    Studio Aperto è giustificato:deve parlare di dove passerà le vacanze la arcuri,della vita di costantino etc.

  10. #10
    Utente L'avatar di Bejelit
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    Citazione Hollover
    Studio Aperto è giustificato:deve parlare di dove passerà le vacanze la arcuri,della vita di costantino etc.
    Studio aperto è proprio un tg di *****, al rogo.

  11. #11
    Utente L'avatar di Bejelit
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    Che poi di sti massacri ne è piena l'africa
    Non è che se lo fanno i musulmani è peggio..

  12. #12
    C'thulhu fhtagn!
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    Citazione Bejelit
    Non è che se lo fanno i musulmani è peggio..
    No, ma sembra che alcuni li giustifichino appunto perchè sono mussulmani [condueesseprego]



  13. #13
    Utente L'avatar di Bejelit
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    Citazione Dauntless
    No, ma sembra che alcuni li giustifichino appunto perchè sono mussulmani [condueesseprego]
    Personalmente non lo giustifico(e ci mancherebbe ) ma non mi incazzo solo perchè lo fanno i musulmani, mi incazzo perchè lo fanno e basta.

    Cmq si dice musulmani.

  14. #14
    C'thulhu fhtagn!
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    Citazione Bejelit
    Personalmente non lo giustifico(e ci mancherebbe ) ma non mi incazzo solo perchè lo fanno i musulmani, mi incazzo perchè lo fanno e basta.

    Cmq si dice musulmani.
    Mi fa piacere il fatto che non rientri in quella categoria

    Cmq se chiedi a un mussulmano ti dice che ci vanno due esse :9



  15. #15
    Utente L'avatar di Bejelit
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    Ah cmq il Sudan probabilmente verrà sanzionato per i genocidi.

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