Nuovi problemi per la Rockstar. Ecco di seguito un'intervista con l'avvocato Jack Thompson della Florida che sta avviando una nuova guerra contro la Rockstar a causa di ManHunt. Jack Thmpson ha un passato riguardo la lotta ai media violenti ed e' stato contattato dai genitori di un bambino che ucciso in Inghilterra. Il bambino e' stato ucciso da un altro ragazzo 'che giocava con Manhunt'. Jack Thompson pensa che adesso riuscira', con questa nuova ed ennesima causa, a fare fuori la Rockstar.
Game Daily: Tutta questa situazione in Inghilterra e' vertamente triste e sfortunata. Da cio' che ho letto, i genitori della vittima la hanno contattata!
Thompson: La madre l'ha fatto, si. Noi distruggeremo la Rockstar, su questo ci puo' contare.
GD: Mirerete quindi anche agli sviluppatori della Rockstar, ossia la Rockstar North?
Thompson: Non solo la Rockstar, un altro grande polo che mireremo ed abbatteremo sara' la Sony. Il legame tra Rockstar e Sony e' ben stabile.
Nel resto dell'intervista Thompson continua a parlare del fatto che non si limitera' semplicemente a fermare il mercato dei giochi e media violenti, ma che riuscira' anche a vincere talmente tanti soldi da lasciarli al verde in modo da non permettere piu' di esistere. Thompson ha anche affermato che aveva precedentemente avvertito sia Sony che Rockstar, ma questi non lo hanno voluto ascoltare e ora pagheranno. "I giochi non sono e non saranno protetti dal primo emendamento" afferma Thompson, "questi media violenti saranno completamente banditi".
GD: Sembra che per ogni ricerca che indica un possibile legame tra violenza di videogiochi e violenza nella vita reale, c'e' ne' un altro legamee che li nega.
Thompson: Fatemi ripetere un'altra volta, in quanto qui voi siete l'avvocato del diavolo. Gli studi mostrano un legame indipendente tra questi. Il Capo dell'associazione Medici Americani e il capo del Psichiatri Pediatri Americani hanno testimoniato, sotto guiramento, davanti al Congresso e hanno affermato che tutti gli studi fatti sono affidabili e provano il nesso tra videogiochi e violenza adoloscenziale.
Tutti gli studi che tu e Doug Lowenstein e altri volete dire contrastono quelli fatti da noi, sono tutti studi pagati dalla industrie con i loro dollari. Loro daranno i risultati che queste major vogliono. Cosi' danno i risultati che vogliono per proteggere l'industria pagante. Non sono interessati di scoprire la verita'. Ti dico ora che certe Major hanno il loro proprio studio interno che da risultati tramite tecniche che non vogliono condividere con il pubblico.
Questo e' quello che l'industria che ha affermato per una decade 'non c'e' nessun legame tra il gioco e epilessia fotosensibile'. Ora su ogni libretto di isctruzioni di un gioco, e' presente un riquadro dove si informa di questo pericolo epilettico causato dall'eccessiva esposizione ai videogiochi. Hanno detto che non c'erano studi che indicave cio' ma noi abbiamo scoperto, in un caso federale della Lousiana, che Nintendo aveva effettuato degli studi che confermavano un nesso tra giochi e epilessia.
Gamespot ha inoltre riportato questo nuovo sviluppo nella storia d'omocidio nel Regno Unito che coinvolge Manhunt.
Nuovi sviluppi nel caso del bambino ucciso in Inghilterra, potrebbero riportare delle accuse verso Manhunt, come gioco che ha ispirato l'assasinio di un ragazzo di 14 anni sempre nel Regno Unito. La polizia locale ha annunciato oggi che avevano di fatto trovato una copia del gioco in questione, ma che e' stata ritrovata nella camera da letto della vittima.
Lo sviluppo potrebbe solevare diverse domande riguardanti le dichiarazioni dei signori Pakeerah, su come loro figlio e' venuto in possesso di un gioco classificato "Mature" e chi loro gli avrebbero comprato. Comunque, tali argomenti sono probabilmente irrelevanti per il caso secondo la polizia. "Non abbiamo collegato il gioco con l'assasinio... il movente era rapina e non vediamo sinceramente il nesso tra questo e un videogame" ha affermato il portavoce della polizia locale, Narinder Pooni.
La storia 'i giochi causano violenza' ha mandato i media in delirio la settimana scorsa. Il 'Daily Mail' e' balzato in testa con le accuse, con un articolo titolato "Assasinio tramite Playstation" e iniziando una campagna sensazionale per mettere al bando i giochi violenti. Pooni ha detto che la polizia ha gia' annunciato che il gioco non era coinvolto nel assasinio, ma evidentemente i media hanno scelto di ignorare questa parte di comunicato.
mio commento: queste sono solo cazzate ! manhunt è solo un scusa per nn incolpare i genitori di aver cresciuto male un figlio, speriamo che R* nn chiuda i battenti e speriamo che sto avvocato muoia !