TEHERAN - L'Iran e' ormai in grado di lanciare missili con una gittata di duemila chilometri, in grado tra l'altro di raggiungere sicuramente Israele. Lo ha detto l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, citato dall'agenzia Irna. ''E chiunque sia familiare con questo tipo di tecnologia, sa che chi ne e' in possesso puo' anche accedere ai passi successivi'', ha aggiunto Rafsanjani, senza precisare a cosa si riferisse.
L'ex presidente, ancora uno dei personaggi piu' potenti a Teheran, ha sottolineato che la Repubblica islamica decise di sviluppare la tecnologia missilistica ''quando fu attaccata dai missili iracheni'', durante la guerra tra i due Paesi, dal 1980 al 1988. L'annuncio di Rafsanjani sul possesso di un missile a lunga gittata coincide con l'acuirsi del confronto con gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali sul programma nucleare iraniano. Teheran ha respinto un invito rivolto recentemente dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) di sospendere entro il 25 novembre tutte le attivita' per l'arricchimento dell'uranio. Una tecnologia che puo' essere utilizzata sia per produrre combustibile per le centrali - cio' che l'Iran sostiene di voler fare - sia per costruire ordigni atomici.
La Repubblica islamica afferma tuttavia che la fase finale del processo di arricchimento, con l'immissione di uranio gassificato nelle centrifughe, rimane per ora sospesa, in base ad un impegno assunto un anno fa da Teheran con Francia, Germania e Gran Bretagna. Ma, avverte l'Iran, anche questa attivita' potrebbe essere presto ripresa. E proprio oggi la Commissione sicurezza nazionale e politica estera del Parlamento, controllato dai conservatori, ha approvato in prima istanza un progetto di legge per la ripresa senza restrizioni di tutte le fasi dell'arricchimento. Una normativa che, se ratificata anche dall'assemblea, dovrebbe diventare vincolante per il governo. In Parlamento, del resto, si sono levate anche le voci di deputati che chiedono l'uscita di Teheran dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Ma il governo e i principali dirigenti impegnati nelle trattative con l'Aiea e i Paesi europei hanno negato che questa sia l'intenzione della leadership iraniana.
Tutto dipendera' dunque dall'andamento delle trattative con l'Aiea e con gli europei. Ma Teheran tiene pronte tutte le carte per cercare di fare valere la propria posizione: cioe' il rifiuto a rinunciare alla tecnologia per l'arricchimento. Una tecnologia che l'Iran si riserva di sviluppare ''ad ogni costo'', con o senza la supervisione della comunita' internazionale. Parole del presidente Mohammad Khatami, di solito molto misurato. L'annuncio fatto oggi da Rafsanjani riguardante il missile a lunga gittata si accompagna a una serie di avvertimenti lanciati negli ultimi mesi dalla dirigenza iraniana a Israele e agli Usa perche' non pensino ad un attacco volto a distruggere gli impianti nucleari della Repubblica islamica. ''Riteniamo che questi nemici - ha detto ancora oggi Rafsanjani - abbiano raggiunto la maturita' e non commetteranno l'errore di attaccare l'Iran''.
Durante manovre militari dei Pasdaran (guardiani della rivoluzione), il 18 settembre, era stato annunciato il test di un ''missile strategico'', che potrebbe essere quello di cui ha parlato l'ex presidente. Ma gia' un missile a media gittata, lo Shahab-3, sperimentato dall'Iran lo scorso agosto, sarebbe in grado, secondo gli esperti, di raggiungere Israele.
FONTE: ANSA
Qui la cosa è seria: ora che hanno lo Shahab-4 (che è in grando di raggiungere parte dell'Europa) possono sviluppare, ed è già in fare di sperimentazione, lo Shahab-5 con un raggio di 5.500 KM!
Inoltre, da tempo, circolano voci insistenti su un missile intercontinentale chiamato in modo provvisorio Shahab-6 (niente di ufficiale).