Marcus85
Vedo che la questione del paradigma di Clovis non ti è familiare:
il nome deriva da Clovis, il luogo di rinvenimento dei più antichi resti umani sul continente americano, datati a 18.000 anni a.C. Ci volle un secolo affinchè gli scienziati americani accettassero l'età dei reperti di Clovis, in quanto vigeva il pregiudizio di un popolamento recente delle Americhe (così da giustificare le pretese europee, in definitiva, se l'America non era degli indiani americani, che erano anch'essi degli inquilini insediativisi recentemente, allora poteva benissimo essere dei bianchi europei). Ora, il pardaigma di Clovis iniziò ad essere considerato assodato intorno agli anni '20. Dagli anni '20 ad oggi i reperti ossei rinvenuti sul territorio americano, hanno continuamente retrodatato la comparsa dell'uomo nelle americhe. I ritrovamenti di Pedra Furada, in Argentina, datano a 75.000 anni prima di Cristo (no, non si tratta di fantasie, riviste tradizionaliste come Archeo o Archeologia Viva vi hanno dedicato interi speciali). Mentre in Europa nessuno scienziato o paleoantropologo rifiuta i ritrovamenti di Pedra Furada, l'establishment scientifico americano (vedi alla voce Smithsonian Institution), non solo continua a ignorare i reperti argentini, ma afferma pubblicamente e ancora oggi che nessuna prova esiste della presenza umana in America anteriormente a Clovis (18.000 anni a.C.) Il fatto ha ormai raggiunto una tale proporzione che lo stesso New York Times ha paragonato l'establishment scientifico americano alla Chiesa ai tempi di Galileo, parlando della rottura del paradigma di Clovis come di un evento talmente remoto che equivarrebbe alla rottura del muro del suono per una comunità scientifica che si muove in questo settore a passo di lumaca, eccessivamente ancorata a vecchi modelli che da decenni hanno cessato di detenere ogni coerenza con la realtà.