Cetra
Manifesto fuori orario
Ieri il manifesto titolava «Good morning America», sbagliando le previsioni, sulla vittoria di John F. Kerry alla presidenza degli Stati Uniti. Era passata l'una di notte quando abbiamo chiuso la prima pagina sull'onda delle agenzie che battevano dati, sondaggi, exit poll tutti favorevoli al candidato democratico, previsto in testa con un largo margine di vantaggio. La prudenza per noi che non inseguiamo il sensazionalismo sarebbe stata d'obbligo, ma ha prevalso, in quei momenti concitati, la convinzione che gli Stati Uniti, mobilitati come mai prima, avessero respinto il «presidente di guerra». Il nostro titolo, probabilmente, è nato come effetto di un desiderio, quello di vedere un'America diversa, vederla vincere contro un'amministrazione che la porterà alla perdita di sé e al declino. Questo sentimento di speranza, però, deve aver preso anche molti autorevoli osservatori, non solo americani, visto che la notizia del successo di Kerry per un lungo momento ha dominato i media. I nostri orari di chiusura stretti non ci hanno permesso di ricondurre l'entusiasmo a più ragionevoli dubbi. La nostra copertina, già definita cult dagli amici, è un errore giornalistico grave ma anche il segno di una passione e di un'emozione politica - che ha sorpreso chi non ci conosce - per quella moltitudine d'oltreoceano scesa in piazza contro il più pericoloso e criminale dei presidenti, e che condivide con noi rabbia e sogni. Ci scusiamo con i nostri lettori per questo «falso», che li ha illusi di avere un futuro senza George W. Bush.
Ieri titolava "Good Night America".
Eh già, good night.