LAMEZIA TERME - Una mobilitazione degli operai forestali sta bloccando la Calabria: ci sono blocchi in tutta la regione. Fermo per un paio d'ore l'aeroporto di Lamezia Terme, dove ci sono state risse fra i passeggeri che tentavano di partire e i circa 300 manifestanti. Nello scalo ora la situazione è tornata alla normalità.
Circa duemila sono invece i forestali che hanno interrotto i collegamenti da e per la Sicilia a Villa San Giovanni (Rc). I manifestanti infatti hanno occupato sia la stazione ferroviaria, sia lo svincolo dell'autostrada che porta agli imbarcaderi delle ferrovie ed a quelli privati. Il traffico è quindi temporaneamente interrotto tra Paola e Reggio Calabria. Trenitalia consiglia pertanto di rinviare le partenze "sino a quando la situazione sarà tornata regolare".
Difficoltà anche per quanto riguarda gli spostamenti in automobile. Sit-in e blochi sono in corso infatti sia sulla statale 106 a Crotone sia sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, all'altezza dello svincolo di Cosenza Nord, di Falerna (Catanzaro) e a Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Gli automobilisti, sorpresi dalla protesta, soprattutto a Cosenza e Villa, non hanno avuto vie d'uscita e sono rimasti intrappolati in autostrada. La polizia stradale sta cercando di far defluire il traffico, ma si segnalano code di diversi chilometri.
Gli operai protestano contro i tagli di 160 milioni di euro alla forestazione in Calabria, previsti nell'ambito della Finanziaria, che mettono a rischio undicimila posti di lavoro.
Fin qui il testo dell'articolo. In questo forum siamo stati sempre fra coloro che hanno aspramente criticato la finanziaria e le fole fatte passare per "svolta epocale" ma in questo caso occorrerebbe una chiosa. Abbiamo buona memoria e non ci sfugge che il 2003 e il 2002 furono funestati da incendi boschivi tremendi proprio in regioni come la Calabria. Dalle indagini emerse allora che molti di questi incendi erano stati appiccati proprio da coloro che oggi protestano, vale a dire coloro che si occupavano del rimboschimento delle aree protette, con la finalità di non far venire a mancare i fondi per i rimboschimenti, operazioni molto spesso affidate a cooperative di lavoratori finanziate allo scopo. E non ci deve neppure sfuggire che parte del deprecabile fenomendo dello scempio delle aree naturali protette è stato fatto "anche" dalla connivenza con enti statali che avrebbero dovuto controllare.
A mio parere è pericoloso che il centrosinistra cavalchi questa protesta poichè sarebbe davvero molto difficile sfuggire alle accuse del centro destra di difendere ad oltranza elementi parassitari. Chiramente non si deve fare di ogni erba un fascio ed evitare l'astuta mossa del governo di mettere in contraddizione tra loro i lavoratori dipendenti, però in questo caso, un minimo di prudenza è d'obbligo.