Ho appena finito di leggere questo capolavoro del fumetto.
Lo ritengo favoloso, da associare anche alla vita personale e il destino che ha avuto il suo autore Héctor G. Oesterheld, se ci si pensa è agghiacciante.
Ho appena finito di leggere questo capolavoro del fumetto.
Lo ritengo favoloso, da associare anche alla vita personale e il destino che ha avuto il suo autore Héctor G. Oesterheld, se ci si pensa è agghiacciante.
Lo lessi un anno fa circa,quando usci' con Repubblica.
Veramente stupendo,nonostante qualche piccola incongruenza;specialmente la prima parte e' impagabile.
Bello
Si vive per scoprire nuova bellezza, di solito tanta quanta se ne dimentica.
- Half Devil -
Mai sentito.
La tua firma supera il limite massimo di altezza (158 pixel). Ti invitiamo a leggere il regolamento per non ripetere l'errore.
E' stato pubblicato in Argentina dal 1957 al 1959 ed è sbarcato in Italia nel 1977. Ti consiglio vivamente di recuperarlo da qualche parte, è veramente straordinarioThe Matrix
Potrei chiederti a cosa ti riferisci?Jolly Roger
Anchio credo di aver notato qualche particolare che non torna ma sono comunque cose marginali che non vanno ad intaccare la qualità della storia.
bellissimo, drammaticissimo, un capolavoro... ankio ho letto quelo uscito con repubblica... l'ho letto 3 volte... é uno dei pilastri portanti della storia del fumetto... anke ki nn é appassionato di fantascienza come me lo troverà però fantastico... geniale...
Héctor G. Oesterheld e G. Lopez...
Acclamazioni, adulazioni, servitù volontarie, spergiuri, rapide conversioni di accesi democratici, che sarebbero state comiche se non fossero state umilianti, restrizioni mentali, accomodamenti, e timori e terrori e abbandoni di amici e viltà di denunzia, insensibilità per la violata giustizia e pei quotidiani soprusi, infingimenti di non vedere e non sapere quel che ben si vedeva e si sapeva per acchetare così i rimproveri della coscienza, ignoranza circa l'andamento dei pubblici affari con congiunto e incessante bisbigliare di scandali, supino plauso di ogni detto o asserzione che venisse dall'alto e insieme incredulità per ogni notizia di carattere ufficiale; e, in mezzo a questo generale tremore, audacia degli audaci nel dare l'assalto alla fortuna, e prontezza a cogliere privati vantaggi o a soddisfare odi privati con sembianze di politico zelo, senza che alcuno osasse opporsi o protestare; tutte queste cose, insomma, che, praticate talvolta anche da uomini ai quali la società non rifiuta la sua stima, fecero esclamare al romanziere che dipinse quei tempi: "Che canaglia, la gente onesta". B. Croce
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Quoto, dovrebbero leggerlo tutti: una grande lezione di vita.Falco Bianco