Nel mondo moderno la TV ci condiziona?
Nella nostra educazione ha giocato un ruolo importante?
Crediamo veramente in quello che dice?
A voi la parola
sì, e tanto
Si, un po'
No, per niente
Nel mondo moderno la TV ci condiziona?
Nella nostra educazione ha giocato un ruolo importante?
Crediamo veramente in quello che dice?
A voi la parola
C'è chi vuole la pace e chi no...
(cosa avrà voluto dire?)
SImk1987
SI
SI
Siamo schiavi ormai!
Si un pò. Essendo il Media per eccellenza condiziona, ma non esageratamente.
Io ho votato si, perchè in qualche siamo tutti condizionati dalla televisione... pultroppo...
si.. e pure tanto.. facciamo un esempio stupido....
se stasera al tg senti che è scoppiata la guerra ci credi o no?
e comunque.. quale altro mezzo hai per vedere se qullo che dice è vero o no???
c'è della gente che invece la prende come maestra di vita!IL CONTE
Io sono contro tutto ciò che si dice in tv, quindi non sono condizionato x niente. Però so che parecchie persone, specie quelle immature e/o senza volontà propria, lo sono facilmente.
Purtroppo si, siamo condizionati dalla televisione.
Purtroppo sì,siamo molto condizionati
non la guardo quindi niente di niente
Mi rivolgo anche ai giornalifab31_wrc
C'è chi vuole la pace e chi no...
(cosa avrà voluto dire?)
E allora dillo subito! La vita è tutto un condizionamento!mk1987
Se parli solo di tv forse no...
Qui tutti non siamo condizionati. Ma in genarale credo che molta gente, spesso immatura si fa condizionare!
Un sondaggio svolto su un campione di ragazzi, soprattutto teenager, ha rilevato che alla domanda cosa vuoi fare da grande? hanno risposto la maggior parte voglio andare al grande fratello!8(
La gente è proprio ignorante!
a me no
Acclamazioni, adulazioni, servitù volontarie, spergiuri, rapide conversioni di accesi democratici, che sarebbero state comiche se non fossero state umilianti, restrizioni mentali, accomodamenti, e timori e terrori e abbandoni di amici e viltà di denunzia, insensibilità per la violata giustizia e pei quotidiani soprusi, infingimenti di non vedere e non sapere quel che ben si vedeva e si sapeva per acchetare così i rimproveri della coscienza, ignoranza circa l'andamento dei pubblici affari con congiunto e incessante bisbigliare di scandali, supino plauso di ogni detto o asserzione che venisse dall'alto e insieme incredulità per ogni notizia di carattere ufficiale; e, in mezzo a questo generale tremore, audacia degli audaci nel dare l'assalto alla fortuna, e prontezza a cogliere privati vantaggi o a soddisfare odi privati con sembianze di politico zelo, senza che alcuno osasse opporsi o protestare; tutte queste cose, insomma, che, praticate talvolta anche da uomini ai quali la società non rifiuta la sua stima, fecero esclamare al romanziere che dipinse quei tempi: "Che canaglia, la gente onesta". B. Croce
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