E’ il gioco che Sony ha fatto sviluppare per battere Xbox nel campo degli sparatutto in soggettiva. E’ un gioco studiato a tavolino, per mettere a tacere il tanto apprezzato Halo. Nonostante tutto, Guerrilla, invece di proporre un rivisitazione di Halo e un ulteriore miglioramento, ha creato un FPS che non si incentra su eroismi e imprese epiche, ma che ci porta nel bel mezzo della guerra come semplici soldati, sempre in squadra e raramente a compiere azioni in solitario. E lo fa anche mettendoci dentro, una buona trama e anche delle ambientazioni bellissime, che creano un atmosfera unica e mai vista in un gioco del genere. Credo che Killzone abbia battuto Halo, in questo campo, perché il gioco si rende accettabile e realistico agli occhi dei veterani del genere, ma nello stesso tempo, è molto appassionante per quelli che prima d’ora non si erano mai avvicinati seriamente ad un gioco in soggettiva.
Il filmato iniziale inizia subito ad introdurre la trama del gioco, portata avanti da piccoli spezzoni di FMV, doppiati ottimamente in italiano (non perfettamente però...), ed è una trama che comunque, alla fine, non brilla certo per originalità, e magari lascia un po’ di amaro in bocca per il finale (ma di certo non si può pretendere di vincere una guerra in quattro...). La vicenda si svolge in un futuro non tanto remoto dalla nostra era, infatti, non ci troviamo a combattere con banali raggi laser (altrimenti non avrei comprato il gioco), ma con il caro piombo dei nostri tempi, naturalmente con armi più moderne. Le truppe Helgast, dopo essere passate dalle piattaforme di difesa SD, che soprendentemente hanno fatto cilecca, assaltano il pianeta Vector, e voi dovrete placarle, insieme ai soldati ISA mandati dalla terra. Impersonerete, a vostra scelta, 4 personaggi. Il capitano Jan Templar, un personaggio bilanciato che va bene per tutto, Luger, la ragazza del gioco, specializzata in tecniche stealth, Rico, specializzato in armamenti pesanti, e la spia Hakka, anche lui buono per lo stealth, ma anche bravo negli assalti.
Nel primo livello, il gioco vi mette subito nel bel mezzo della guerra, e vi mostra anche i comandi principali per eseguire le azioni necessarie. I controlli sono nella norma di questo genere, vi sposterete con la levetta analogica sinistra, mentre vi girerete e mirerete con quella destra. Per sparare c’è R1, e R2, che serve per le armi secondarie (solo con alcune armi). Poi si possono lanciare granate con L1 e abbassarsi (cosa utilissima nel gioco) con L2. Sono state mosse critiche contro la mira imprecisa del gioco; è vero, la mira è un po’ imprecisa, ma è fatto apposta: non stiamo giocando con eroi, ma soldati più normali del solito, inoltre, se magari scegliamo Luger, vediamo come la mira è molto più precisa, mentre con Rico lo è di meno perché ha un arma più potente, oppure si può vedere anche che certi personaggi sono più bravi a maneggiare certi tipi di armi e con altre sono scarsi, insomma, e’ tutto bilanciato per dare un approccio realistico alle abilità dei soldati. Come avrete notato, in Killzone non si salta (ma si possono scavalcare gli ostacoli e salire scale), questo, oltre a servire per sbarrare la strada e fare prendere sempre il percorso prefissato, dà anche un tocco realistico alla battaglia, io non lo vedo come un difetto, perché tanto nelle ambientazioni che visiterete sarebbe inutile. Sarà invece utile caricare l’arma nelle situazioni di calma, in modo da non doverlo fare troppo spesso nelle sparatorie, potrete ricaricare con il tasto triangolo, inoltre, potrete raccogliere le armi (dei nemici e non) con il tasto cerchio, e anche scorrere il vostro armamento. Grande innovazzione in questo campo, il fatto che non potrete portare più di tre armi, oltre le granate. E’ sicuramente una scelta da apparezzare molto, visto che troppo spesso, abbiamo visto eroi che si portano appresso 5 fucili, 2 pistole, 3 mitra ecc. ecc.
Come già detto prima, il gioco consiste nell’eliminare gli Helgast. Lo farete per vari motivi, legati alla trama, ma in pratica, sarete sempre davanti a vari agguati e scontri a fuoco già prefissati. Troverete sempre un elemento nello scenario, dietro al quale ripararvi, e dovete farlo bene, altrimenti, uscendo allo scoperto, durerete pochi secondi, perché tanto, i vostri compagni non faranno quasi niente (non per difetto, ma soltanto per fare giocare soprattutto voi), e anche perché gli Helgast non sono dei deficienti e sono soldati addestrati e armati per sparare sul bersaglio. E’ una guerra che si combatte con la pazienza, quando vedete che non ce la fate, dovete ritornare dietro (ripiegare) e riposarvi un po’, in modo che la vostra vita si ricarichi. Questo, anche se può sembrare un ulteriore semplificazione del gioco, è invece un elemento che elimina quasi del tutto la frustrazione che si proverebbe a ripetere da capo la missione (o da uno dei rari checkpoint sparsi nel gioco). La strada da seguire è quasi sempre una e non ci sono alternative, e forse questo potrebbe fare arrabbiare chi in un gioco vuole sentirsi libero di fare quello che vuole. Comunque, facendo i livelli, con personaggi diversi, potrete accedere ad un diverso percorso e inoltre, i nemici saranno disposti a secondo delle capacità del personaggio stesso. Quindi se magari preferite fare il livello, attraversando furiose sparatorie, insieme alla vostra mitragliatrice rotante dotata di lancia missili, allora sceglierete Rico, se invece volete uccidere i nemici con mosse stealth, dovrete scegliere Luger. In realtà, però, non è che questo stealth, funzioni tanto bene. Spesso e volentieri, potrete uccidere una guardia e poi l’altra vi scoprirà subito, mentre a volte è difficile individuare le guardie (è comunque possibile farlo con un buon impianto stereo, o delle cuffie, perché l’audio vi aiuta), oppure, quando i vostri compagni saranno con voi e vedranno una guardia inizieranno a sparare come dei cretini, non permettendovi di uccidere tutti silenziosamente. La tanto esaltata intelligenza artificiale dei nemici, è abbastanza OK, i nemici sanno nascondersi, sanno come evitare le granate e sanno (purtroppo) sparare bene. Si confondono negli scontri ravvicinati (in cui potrete anche usare un attacco corpo a corpo), ma poi è tutto a posto, anche per il fatto che è tutto prestabilito e non credo sia stato poi così difficile programmare l’IA di nemici che stanno sempre appostati e sparano o si coprono.
Il gioco in modalità storia, dura molto, e vi appassionerà. Ci vogliono poco più di 20 ore per completarlo a livello normale (per un giocatore medio), e il gioco è davvero molto vario, soprattutto per le ambientazioni, che passano dalle trincee fangose, alle rovine di Vecta City, fino a una palude, una giungla e addirittura un paesaggio innevato. Naturalmente a questi si aggiungono i vari livelli ambientati all’interno degli edifici, e tutto questo racchiuso in 12 capitoli, a loro volta divisi in piccoli livelli (mia pare che in tutto i livelli siano 24...). Il gioco poi, continua nella modalità on-line e multiplayer. Ci sono 8 mappe aggiuntive (che ricalcano quelle della modalità storia), più le classiche modalità del gioco on-line in soggettiva. Potrete scegliere se fare parte delle truppe ISA, o di quelle degli Helgast. Vivendo in una città in cui la banda larga non arriva, non ho potuto provare personalmente le modalità on-line, e quindi non posso esprimere nessun giudizio. Ma ho provato con un amico la modalità in due giocatori off-line (con lo split-screen) è posso affermare che è davvero molto divertente.
La grafica, è sicuramente uno dei punti di forza del gioco. Dettagliata, piena di effetti, con delle animazioni credibili e soprattutto che danno la sensazione di essere davvero dentro lo scenario, e anche di impugnare una vera arma (bellissime infatti le animazioni di ricarica). Gli scenari sono davvero ottimi, vasti, e anche con degli effetti atmosferici molto validi. I nemici, e i vostri compagni, sono anch’essi ben animati e modellati e mostrano davvero una grande attenzione per il dettaglio. Evidentemente, per battere la concorrenza, Guerrilla ha voluto rendere il gioco abbastanza massiccio, e questo porta a volte ad alcuni rallentamenti, quando c’è un po’ di casino.
Per l’audio, è da sottolineare da subito la presenza del doppiaggio italiano decente e ascoltabile (anche se nel gioco, quando i personaggi parlano non aprono la bocca...), e inoltre sono anche buone le battute (parolacce comprese...). Ottimo anche il sistema Dolby Surround che anche con le cuffie dà delle buone sensazioni, figuriamoci quindi, con un impianto Surround! La musica è eseguita da una vera orchestra, e sembra proprio quella che avremmo sentito per un vero film di guerra con sfumature horror. La musica è soltanto presente nelle scene d’intermezzo (che però, così sembrano degli spezzoni fini a se stessi) e nei menu. Mentre nella guerra, ci saranno solo gli spari, le esplosioni e le voci dei compagni, che non mancheranno di avvertirvi quando non state sparando bene (“Hai mai pensato a mirare?”) oppure quando i nemici lanciano le granate (“Al riparo!”), ma dicono anche castronerie, soprattutto quando c’è da individuare i nemici...
Killzone è uno sparatutto che riunisce in se una storia buona e sensata, una grafica dettagliatissima e massiccia, un sonoro da Oscar e un realismo molto curato. Peccato che in realtà tutto questo è già confezionato per voi, e non sarete liberi di cambiarlo e\o evitarlo. Evidentemente è già stato tutto preparato a tavolino per farvi vivere emozioni e farvi vedere immagini sicuramente più belle di Halo, ma in realtà è tutta una messa in scena. Però, è una messa in scena davvero bella.
LA SCHEDA
GRAFICA 92
Modelli personaggi 95
Scenari 90
Effetti speciali 90
Animazioni 95
GIOCABILITA’ 85
SONORO 90
Effetti 90
Musica 90
LONGEVITA’ 85
Durata 90
Rigiocabilità 80
VOTO: 88