LOL, e cosa dovevamo fare, uccidervi tutti per poi ricominciare da nuovi lettori?
Comunque, dai, a rileggere i due editoriali era esattamente come ricordavo.
Ok, Log probabilmente non si sforzò di spiegare per filo e per segno la situazione, anche perché, sinceramente, avrebbe solo ammorbato i maroni.
Il team era cambiato e lui si era limitato a fare ciò che gli sembrava più giusto, ovvero descrivere i nuovi membri dell'equipaggio e i loro intenti. Non mi pare avesse scritto da nessuna parte quello di cui poi viene accusato, ovvero che "si è trattato di un amichevole passaggio", ahahhahahahah, ma dove è scritto?
Oltretutto, sul discorso di "approfittarsi del lavoro degli altri"...
Suvvia, non dovrebbero essere queste le parole di chi ha curato l'edizione italiana di una rivista inventata dagli americani, pagando i diritti per poterla pubblicare nella nostra penisola.
Cosa avrebbero fatto, loro, seguendo lo stesso ragionamento?
Sfruttato il lavoro degli americani?
Perché questo non veniva specificato?
Ragionando allo stesso modo, sembrerebbe come se l'editorialista volesse far sembrare PSM una sua invenzione.
Comunque, dai.
Ribadisco che secondo me loro hanno fatto un magnifico lavoro con i primi tre anni di PSM in Italia.
Ribadisco che, fossi stato in loro, non avrei rosicato così tanto per il ritorno di PSM a Future (una volta nata Future Media Italy), non avrei cercato di copiare a tutti i costi la rivista che non potevano più pubblicare per legge (tra l'altro, "sarà la legge italiana a decidere se possono continuare a..." e infatti si è visto, dal momento che siamo ancora qui, in piena legalità, mentre loro hanno dovuto cambiare alcune cosette perché legalmente non potevano farle), ma avrei cercato anzi di fare qualcosa di mio pugno. Come già detto, li ritengo abbastanza bravi per farlo, non c'era bisogno di voler copiare a tutti i costi la PSM che non potevano più avere.
Quando noi abbiamo smesso di pubblicare la rivista Ufficiale perché il nuovo contratto era loro, non mi pare che ce la siamo menata così tanto.
Abbiamo fatto Play Nation, una rivista completamente diversa e nuova. Non ha avuto il successo che speravamo, ma almeno era una roba completamente nostra e non un tentativo di copiare ciò che non ci spettava più di diritto.
Capisco perfettamente che lavorare per PSM è qualcosa di unico e deve essere un colpo micidiale doverla mollare.
Ma proprio per questo, proprio perché è unica, io non me la sarei sentita di accontentarmi di imitarla.
Detto questo, ripeto: rispetto il loro lavoro, anche quello attuale, anche se hanno deciso di partire con una rivista simile al format dell'originale PSM americana.
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