TEHERAN (Reuters) - L'Iran reagirebbe con una rappresaglia ed accelererebbe la sua direzione di marcia verso il controllo della tecnologia nucleare se gli Usa o Israele attaccassero i suoi impianti atomici: lo ha detto oggi il capo della delegazione iraniana sulla vicenda del nucleare.
Hassan Rohani, segretario generale del Consiglio supremo nazionale di Sicurezza, ha detto a Reuters anche che non c'è nulla che l'Occidente potrebbe offrire all'Iran per persuaderlo a rinunciare al suo programma nucleare, che per gli Usa potrebbe essere utilizzato per costruire bombe atomiche.
Alla domanda su un possibile attacco da parte degli Stati Uniti o di Israele, che giudicano entrambi inaccettabile che l'Iran si armi dell'atomica, Rohani ha risposto: "Se un attacco del genere (contro gli impianti atomici iraniani) avvenisse, allota naturalmente noi colpiremmo per ritorsione e accelereremmo in maniera definitiva le attività per completare il nostro ciclo di combustibile (atomico)".
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(ANSA) - VIENNA, 3 FEB - Gli iraniani avrebbero ripreso le attivita' di manutenzione degli impianti utilizzabili anche per produrre armi nucleari. Secondo informazioni degli Usa che le hanno trasmesse a Francia, Germania e Gran Bretagna, i tre paesi europei impegnati in trattative sul futuro del nucleare iraniano. Questa ripresa di attivita' potrebbe essere considerata una violazione degli impegni assunti dall'Iran con gli europei di sospendere tutte le attivita' di arricchimento dell'uranio.
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Teheran, 6 feb. (Adnkronos)-Teheran torna a sollecitare l'Unione europea a una ''maggior serieta''' nei negoziati avviati con l'Iran per la soluzione della crisi nucleare, colloqui che, si sottolinea, non sono arrivati a un punto morto e riprenderanno domani. Il portavoce del ministero degli esteri, Hamid Reza Asefi, ha spiegato inoltre che l'Iran ''non chiede alcuna concessione all'Unione europea, ma solo il rispetto dei nostri diritti legittimi'', come quello di avviare un programma nucleare civile e ha accusato l'europa di ''subire le pressioni degli stati uniti, pressioni con cui Washington cerca di creare tensione in Iran e di umiliare l'europa, cercando di dare l'impressione al mondo che l'Ue non e' in grado di fare alcunche'''.
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LONDRA - Se si vuole affrontare il pericolo nucleare rappresentato dall'Iran per via diplomatica, occorre che Stati Uniti ed Europa trovino unità d'intenti e di punti di vista per poter inviare un messaggio forte a Teheran: questa la sostanza di un'intervista rilasciata venerdì a Londra dal segretario di stato americano, Condoleezza Rice, all'emittente britannica Bbc, ma andata in onda solo oggi.
"Noi crediamo che gestire il problema iraniano per via diplomatica sia la chiave ed è per questo che io sono qui", ha detto il nuovo capo della diplomazia Usa, che ha fatto tappa a Londra venerdì nell'ambito del suo primo tour diplomatico da segretario di stato. "Abbiamo bisogno di (inviare) un messaggio forte all'Iran. Abbiamo bisogno di un fronte unito nei confronti del programma nucleare iraniano", ha proseguito.
"Possiamo trovarci tutti d'accordo - ha detto ancora la Rice alla trasmissione domenicale 'Breakfast with Frost' - che quel regime non suscita ammirazione perchè sostiene il terrorismo, fomenta l'instabilità del Medio Oriente e per il modo in cui tratta il suo popolo". Secondo il ministro degli esteri Usa, "la popolazione iraniana merita sicuramente di avere le stesse opportunità di libertà che cominciano a vedere la luce in altre parti del Medio Oriente".
"L'Iran rappresenta una forza destabilizzatrice nel sistema internazionale e noi abbiamo bisogno di una determinazione comune, di un messaggio comune nei confronti degli iraniani per mettere fine a queste attività", ha concluso la Rice, secondo la quale questo "è il momento della diplomazia".