Diritto d'autore e libera circolazione delle informazioni - Pag 2
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Discussione: Diritto d'autore e libera circolazione delle informazioni

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  1. #16
    Io SO! Tu impara, quindi L'avatar di iamalfaandomega
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    Citazione L33T
    Perchè rubare e copiare sono due cose distinte. In un caso c'è la sottrazione di un bene, nell'altro la sua duplicazione.
    Ok, allora invece di furto parliamo di falsifcazione; girarci intorno con le parole può servire agli avvocati in tribunale, qui siamo nel campo delle idee: il danno è lo stesso, qualunque nome tu voglia attribuirgli.
    Anzi, a ben vedere il danno è maggiore, poichè nel furto fisico si ha la speranza di riavere il bene sottratto, cosa che con la duplicazione risulta impossibile.
    Citazione L33T
    Le leggi sulla proprietà non sono precetti morali eterni: perchè non dovrebbero evolversi con i tempi?
    Ma si sono evolute e si stanno evolvendo; cercando appunto di difendere, per quanto possibile, chi subisce danni dalla pirateria selvaggia. Quel che non mi spiego è perché se ne stia cercando un'involuzione delle stesse a favore di chi danneggia la società.
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  2. #17
    (un po' meno) cattivo L'avatar di L33T
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    Citazione iamalfaandomega
    Ok, allora invece di furto parliamo di falsifcazione; girarci intorno con le parole può servire agli avvocati in tribunale, qui siamo nel campo delle idee: il danno è lo stesso, qualunque nome tu voglia attribuirgli.
    Anzi, a ben vedere il danno è maggiore, poichè nel furto fisico si ha la speranza di riavere il bene sottratto, cosa che con la duplicazione risulta impossibile.
    Ma si sono evolute e si stanno evolvendo; cercando appunto di difendere, per quanto possibile, chi subisce danni dalla pirateria selvaggia. Quel che non mi spiego è perché se ne stia cercando un'involuzione delle stesse a favore di chi danneggia la società.
    Il danno è patito da persone diverse: dall'acquirente, nel caso del furto; dal titolare dei diritti, in quello della copia.
    Il primo deve essere tutelato oggi come secoli fa, sul secondo ho alcuni dubbi.
    Le leggi sono infatti il prodotto della politica, ossia di una attività rivolta primariamente alla redistribuzione di risorse scarse; una attività che dovrebbe legiferare su cose che scarse non sono, perchè infinitamente replicabili (l'informazione, ad esempio), solo nella misura in cui il suo intervento produce una situazione migliore di quella di partenza.
    Quando secoli fa sono state pensate le leggi sul copyright il costo di riproduzione di una informazione era elevato: i forti vantaggi legati al monopolio dello sfruttamento ne promuovevano la diffusione, creando una situazione migliore di quella iniziale, ed erano quindi politicamente giustificabili.
    Oggi, per la diffusione, quelle stesse leggi rappresentano un freno; non sono più politicamente giustificabili e vanno pertanto riviste. Dovranno continuare a proteggere il titolare dei diritti se è anche l'autore, in nome della sua persistente funzione sociale, e lasciare che negli altri casi sia il mercato a deciderne il destino.

    Mi dispiace per la pedanteria dell'esposizione ma volevo essere chiaro
    Ultima modifica di L33T; 13-02-2005 alle 03:29:31
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  3. #18
    Bello e dannato L'avatar di El Gugliauser
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    E' l'autore che deve decidere se lasciare libertà di diffusione gratuita o meno.

    Se l'autore di sua spontanea volontà decide di affidare la sua opera a un editore o a una casa di distribuzione, e vuole guadagnarci sopra (e gli va bene che ci guadagni anche l'editore), allora non ci sono seghe mentali che tengano. Il prodotto d'ingegno è suo, e ha diritto a impedirne (tramite la potenza del distributore a cui si affida) la copiatura e la libera diffusione per vie legali.

    Se non glie ne frega niente guadagnarci, lo mette su Internet e LO SPECIFICA CHIARAMENTE.

    E' lui a decidere (o a lasciare i diritti all'editore che deciderà lui), punto e basta.

    Nessuno può arrogarsi in luogo suo il diritto di dire "la musica, un film, un gioco, un libro sono cultura e quindi di tutti, e quindi ce lo scarichiamo gratuitamente". E' un discorso di comodo, questo, mica una presa di principio "morale" come vorrebbero farci credere...

  4. #19
    Io SO! Tu impara, quindi L'avatar di iamalfaandomega
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    E bravo il gugliauser
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  5. #20
    Utente L'avatar di cerberus
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    Citazione El Gugliauser
    E' l'autore che deve decidere se lasciare libertà di diffusione gratuita o meno.

    Se l'autore di sua spontanea volontà decide di affidare la sua opera a un editore o a una casa di distribuzione, e vuole guadagnarci sopra (e gli va bene che ci guadagni anche l'editore), allora non ci sono seghe mentali che tengano. Il prodotto d'ingegno è suo, e ha diritto a impedirne (tramite la potenza del distributore a cui si affida) la copiatura e la libera diffusione per vie legali.

    Se non glie ne frega niente guadagnarci, lo mette su Internet e LO SPECIFICA CHIARAMENTE.

    E' lui a decidere (o a lasciare i diritti all'editore che deciderà lui), punto e basta.

    Nessuno può arrogarsi in luogo suo il diritto di dire "la musica, un film, un gioco, un libro sono cultura e quindi di tutti, e quindi ce lo scarichiamo gratuitamente". E' un discorso di comodo, questo, mica una presa di principio "morale" come vorrebbero farci credere...
    Direi che su questo non ci piove...
    Ma non sono tanto convinto che uno scrittore ci perda a pubblicare le proprie opere un line...
    Engineers do it better
    "Lo scienziato non studia la natura perché è utile, ma perché ne prova piacere e ne prova piacere perché è bella. Se la natura non fosse bella, non varrebbe la pena studiarla e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta”.( Henri Poincaré )
    "Scientists discover the world that exists; engineers create the world that never was."

  6. #21
    (un po' meno) cattivo L'avatar di L33T
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    Citazione El Gugliauser
    Nessuno può arrogarsi in luogo suo il diritto di dire "la musica, un film, un gioco, un libro sono cultura e quindi di tutti, e quindi ce lo scarichiamo gratuitamente". E' un discorso di comodo, questo, mica una presa di principio "morale" come vorrebbero farci credere...
    Vabbè, inutile continuare a discutere con chi neanche riconosce la tua buona fede: non ho voglia di passare per il paladino dei pirati. Mi permetto solo di far notare che secondo certi principi andrebbero chiuse anche le biblioteche.

    Buona continuazione
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  7. #22
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    L33T, se prendi le parti della pirateria, come altro dovremmo giudicarti?
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  8. #23
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    In base a quel che scrivo? Sai, è un po' più complesso di "difende la pirateria, brutto pirata che non è altro".
    Colpa mia, dovrei smettermi di farmi illusioni su questo forum
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  9. #24
    Io SO! Tu impara, quindi L'avatar di iamalfaandomega
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    Da quel che scrivi, tutti abbiamo arguito la stessa cosa e partorito la stessa risposta: forse il problema è da un'altra parte del forum.
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  10. #25
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    è un dovere quasi morale garantire all'autore una remunerazione (materiale e non) per il suo lavoro
    [..]
    E' quindi necessario pensare a una legislazione che continui a garantire i diritti dell'autore
    Il p2p è un problema da affrontare solo nella misura in cui danneggia gli autori
    L'autore vede ben poco anche da Itunes: circa 8 cents su 99, una miseria confrontati ai 62 che si prendono le major.
    Meglio di niente? Certo, e senz'altro sono soldi meritati, che in qualche modo dovrebbe guadagnare anche dal p2p.
    [le leggi] dovranno continuare a proteggere il titolare dei diritti se è anche l'autore
    Avevo scritto un paragrafo di commento, ma in fondo a chi vuol capire non servono ulteriori spiegazioni.
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  11. #26
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    Quindi? Vuoi farci capire che ti contraddici da solo e non sai cosa pensare?
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