La notizia è di quelle che caricano. E' la conferma che è bello stare nel Milan. Una società dove i tempi sono quelli giusti, e i modi buoni e calibrati. Andriy Shevchenko ha alle spalle cinque campionati di Milan, ha vinto tanto, ha segnato come Van Basten ed è al terzo rinnovo di contratto dopo la prima firma targata estate 1999. Tutto è sempre accaduto senza forzature, senza esitazioni, senza tattiche. E' il clima del Milan. Nella società rossonera la reazione chimica, l'istinto e lo slancio valgono più di qualsiasi cifra in denaro. E' una notizia importantissima per il futuro del Milan, questo prolungamento di contratto. Eppure non è stata anticipata da nessuna dichiarazione, niente spifferi, niente anticipazioni, niente di niente. Quando le persone si stimano e hanno intenzioni chiare e trasparenti, si incontrano, si stringono la mano e basta. Andriy festeggerà il suo ventottesimo compleanno a settembre e sta per diventare papà. Non solo: è il capocanoniere del campionato ed è campione d'Italia fresco di nomina. A tutto questo può aggiungere un concetto forte e chiaro: lui per il Milan è destinato ad essere come Maldini e Costacurta, uno di famiglia, una porzione della bandiera.
Sotto quella maglia che ha sulle spalle il numero 7, batte un cuore rossonero. E forse è anche per questo che Andriy Shevchenko ha sempre segnato in tutte, ma proprio tutte, le partite decisive giocate dalla squadra rossonera sulla strada della vittoria nelle quattro competizioni che da un anno a questa parte hanno arricchito la bacheca di via Turati. Sheva ha segnato nei quarti di finale con l'Ajax, in semifinale con l'Inter, ai rigori a Manchester, nella finale di coppa Italia all'Olimpico, a Montecarlo contro il Porto, in entrambe le partite con la Roma nel campionato vinto dai rossoneri con numeri da record. Grazie Andriy e grazie Società, è bello vedervi così.