Tyson sul ring di Sanremo
03 03 2005
L'esibizione più attesa della seconda serata del 55° Festival di Sanremo non era probabilmente quella di un cantante ma quella di un ospite d'eccezione, "Iron" Mike Tyson.
La presenza del pugile sul palco dell'Ariston era circandata da grande curiosità e, alla fine, si può dire che non abbia tradito le attese, complice anche un simpatico Paolo Bonolis.
Proprio Bonolis, da "bravo presentatore" introduce Tyson come "un grande sportivo": il pugile sembra in buona forma e, dopo aver sceso le scale, si siede al fianco dello showman.
Le prime domande, anche per rompere il ghiaccio, sono sulla boxe, con Mike che preannuncia il suo ritorno sul ring: "Tornerò a combattere sul ring: molto probabilmente sarà il prossimo 20 giugno a Washington".
Nonostante si parli del suo sport, Tyson pare ancora un po' "bloccato" e così Bonolis prova a farlo sciogliere, chiedendogli prima di intonare "Volare" - sorvoliamo sulle qualità canore di Mike... - e poi regalandogli un pacco contente una corda per saltare usata dai pugili e nell'occasione dallo stesso Bonolis per una breve esibizione.
Finalmente Mike pare più a suo agio e, dopo un filmato che ripercorre le sue gesta e un ricordo del suo primo allenatore Gus D'Amato, parla in modo più sciolto, anche di argomenti tutt'altro che facili..
"La rabbia? Non ho mai provato odio per il mo aversario: si è sempre trattato di una sfida sportiva - racconta Mike - Il sistema giuridico americano? Sono stato punito per una menzogna ma gli Stati Uniti sono un'azienda che vuole mandare in carcere la gente. Il mio rapporto con la ricchezza? Io sono un alchimista: c'è chi prende cacca e la trasforma in oro, beh, io faccio il contrario".
La chiacchierata prende progressivamente quota e Tyson affronta temi come il peso della sconfitta e il significato del coraggio: "Il coraggio è quando non ti risparmi in nessun modo, fai tutto per non arrendersi. Ci sono persone che accettano di essere prese a pugni senza reagire, mentre lo scopo è vincere e diventa quasi un cancro di cui è difficile liberarsi".
Alla fine Bonolis chiude sottolineando le qualità di Tyson e dedicandogli una "New York, New York", per la verità inizialmente titubante. A questo punto il pugile gioca a fre la parte dell'annoiato e dà quindi il cambio al presentatore, trasformando il classico attraverso una versione rap per essere poi salutato dal pubblico con un caloroso applauso.
In conclusione, Sanremo ci ha offerto un Tyson sicuramente diverso da quello spavaldo e strafottente di inizio carriera ma molto più simile a quello che, dopo mille disavventure sopra e fuori dal ring, sta vivendo con coraggio una parte finale di carriera lontana dagli splendori degli esordi ma che lo rende probabilmente meno pugile e più uomo.