Discorso "Burning the house down" al GDC 2005
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Discussione: Discorso "Burning the house down" al GDC 2005

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  1. #1
    Criceto Roditore L'avatar di Sal Z
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    Discorso "Burning the house down" al GDC 2005

    Ovvero "Anche gli sviluppatori nel loro piccolo...."

    Per chi non lo sapesse il GDC (Game developers conference ) è una conferenza per "gli addetti ai lavori" sullo stato dell'industria dei videogiochi.

    In quest'edizione uno dei discorsi principali è stato "Burning the house down", una sorta di attacco terroristico al mondo dello sviluppo dei videogiochi:

    I conferenzieri in questione erano:Jason Della Rocca , direttore esecutivo dell'IGDA(un sistema indipendente per la difesa culturale e economica dei VG),Greg Costikyan,autore di giochi di ruolo cartacei e Gamedesigner,Brenda Laural,ricercatrice presso il Art Center College of Design e autrice di diverse ricerche sulla serie GTA e i suoi effetti, Chris Header, ricercatore presso la Definition Six Inc, un'azienda che si sta occupando dell'implementazione delle tecnologie per le next -generation consolles, ed infine Warren Spector...papà della ex-Ion Storm, autore di un numero immane di capolavori per pc e consolle (deus Ex, Ultima Underworld...)

    Qui c'è una breve trascrizione di ciò che hanno detto...

    http://crystaltips.typepad.com/wonde...he_house_.html

    Per chi non sa leggere l'inglese ecco un breve riassunto (spero che i moderatori si ricordino che ambasciatore non porta pena... ):

    In poche parole si è trattato di una sorta di rivolta a tutto ciò che l'industria dei videogiochi sta diventando, rivolta con la stessa delicatezza di un tirannosauro in digiuno da una settimana.
    I punti principali erano

    1) Sono ormai i Supermarket a prendere le decisioni sul game design:I videogiochi costano troppo, e ormai i videogiochi devono essere unicamente dei blockbuster,altrimenti sono problemi.4 videogiochi su 5 sono una perdita per le aziende e nonostante le "sagge" decisioni del marketing le cose sono andate tanto male che viene da chiedersi cosa sarebbe cambiato se si fossero ascoltati i creativi e non i publisher.
    Il problema di fondo è il sistema di distribuzione: i film vengono distribuiti prima al cinema, quindi poi passano per una serie infinita dicanali alternativi.
    I videogiochi finiscono su uno scaffale,e se non vendono, puff 10 milioni di $$$ bruciati.Bisogna trovare nuovi sbocchi, l'equivalente dell'indipendent film festival, un modo per promuovere i propri prodotti senza doversi appoggiare a dei publisher (W. Spector)

    2) Non c'è una voce abbastanza forte per difendere i contenuti dei VG:Ci sono i presupposti perchè i governi decidano di rendere illegale lo sviluppo di determinati Videogiochi.Tuttavia all'interno del settore dei VG non sembra che la cosa interessi a qualcuno.(J. della Rocca)

    3) Sempre Secondo J. della Rocca,( NOTA BENE:io non centro niente !!!) anche il sistema dei giornalisti di VG hai seri problemi, infatti non fanno altro che alimentare dei falsi miti su cosa vogliono i videogiocatori e cosa conta nell'industria.

    4) Secondo microsoft, la nuova generazione di Vg avrà budget medi di 20 milioni di dollari.In futuro non ci sarà quasi assolutamente spazio per l'innovazione, ma sarà l'era dell'HD: high definition, ovvero alta qualità.Questo approccio e questi budget saranno la morte dell'innovazione:un modello inventato da nintendo porterà alla crocifissione dell'industria.

    Citazione quasi testuale:" Se Iwata-san ha affermato che ha il cuore di un gamer, mi chiedo: a quale povero *beep* glielò avrà strappato? Ma da quand'è che alla nintendo fanno sacrifici Umani?"

    Il livello grafico negli ultimi tempi è stato innalzato di parecchio,e arriverà il giorno in cui sarà impossibile fare qualcosa senza lavorare 80 ore a settimana o far eseguire tutto il lavoro in Asia.O ci si ribella, o si finirà a lavorare a centinaia in Mega-Software House a creare giochi con la stessa giocabilità di pole position.(G. Costikyan)

    6) Aldilà degli aspetti puramente “tecnici” l'idustria dei vg presenta seri problemi anche nei valori da proporre, mantendendo in vita dei miti tipici delle passate generazioni: Il mito dei criminali, della guerra, quasi da renderli (o meglio ,renderci) dei veri e propri cloni dal punto di vista ideologico. Le ricerche portate avanti da B. Laurel su GTA mostrano che il principale interesse da parte di un gruppo di giocatori consisteva nella libertà di azione, e il fattore “criminale” era in larga parte ignorato rispetto all'idea di poter guidare nelle vicinanze della propria abitazione.
    Gli eroi proposti dai videogiochi attuali propongono una visione profondamente sessista,dove l'eroe se non è un soldato è uno skater, e in ogni caso non sono presenti degli “eroi sociali” come Malcom X o Chavez (B. Laurel).

    7) Uno degli interventi più preoccupanti riguarda quello di Chris Hecker: Attualmente se dovessimo paragonare il settore dei VG ad un essere umano esso sarebbe un individuo con un braccio di 120 libbre che rappresenta la grafica e un corpo assolutamente atrofizzato: In poche parole attualmente non vi è il minimo equilibrio tra la grafica e le restante componenti : Audio, interattività e Gameplay.

    E non c'è molto da sperare nelle nuove tecnologie, anzi: gli attuali core delle Next-Gen consolle saranno dotati di un sistema di esecuzione dei processi In-order a differenza degli attuali processori sviluppati su architetture Out-of-Order: la differenza sarebbe che tali sistemi oltre a consumare poca elettricità, surriscaldare anche meno, garantiscono ottimi risultati nella creazione di geometrie ed effetti grafici data la velocità di esecuzione di calcoli a virgola mobile.

    PRO : Sono quindi sistemi perfetti per realizzare grafica stellare.
    CONTRO: Fanno schifo per ogni altra cosa.


    In poche parole i programmatori impegnati attualmente a realizzare IA e il gameplay delle consolle della nuova generazione stanno impiegando una fatica mostruosa, con prestazioni dieci volte più basse rispetto a CPU “normali” di pari frequenza.
    Quindi , in poche parole, grafica a parte non bisogna aspettarsi grandi innovazioni nei videogiochi prossimi venturi, anzi.(C. Hecker)

    8) (Questo mi limito a riassumerlo, dato che se scrivessi più o meno quello che hanno detto, mi beccherei un ban vitalizio.Se Mr. Spector è tanto convinto delle sue opinioni, venga qui a difenderle! )

    In poche parole dopo che un membro dei publisher ha chiesto cosa ne pensassero del fatto che la pirateria giustificasse tale comportamenti da parte loro, e la risposta è stato un coro da parte dei conferenzieri a favore della pirateria, giustificandosi che a loro fregava ben poco, che lo facevano perchè per loro i videogiochi sono arte, che in ogni caso quelle persone non avrebbero comprato comunque i videogiochi, anzi quasi sperano che la pirateria sia in grado di far collassare l'intero sistema produttivo dei videogiochi.

    In poche parole le cose che si sentono ogni volte che si parla di pirateria, soltanto che invece che invece di essere espressi da un marmocchio viziato, dono esposti da i massimi rappresentanti della Scena videoludica mondiale.


    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i vari redattori delle riviste, considerando che vengono presi in causa , sia sulla questione “miti dei vg”,che sulle posizioni pro-pirateria di Spector e compari.

    Ammetto che anche io trovo molte delle posizioni facilmente opinabili, a riguardo anche di elementi come “i modelli di macho imposti nei vg” il fatto che Malcom X venga considerato come un potenziale “Eroe”.

    Non credo tuttavia che si tratti di semplici frasi ad effetto usate per farsi notare, considerando che gli individui in questione non ne abbiano decisamente bisogno,ma penso che esprimano un vero disagio interno all'industria dei VG.

    Spero che il mio post non abbia ripercussioni negative, considerando il fatto che in molti siti professionali di VG il discorso sia stato pesantemente censurato,in particolare a riguardo delle affermazioni sulla pirateria,spesso senza citare il link originale.

    Volevo solo sentire delle opioni in merito,far sapere cosa sta succedendo, magari capire ascoltando chi ne può sapere più di me.

  2. #2
    Electronic Performer L'avatar di zave
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    Citazione Sal Z
    Ovvero "Anche gli sviluppatori nel loro piccolo...."
    Letto tutto (l'originale). Mah... fa tanto "americano", tutti gridano, s'indignano e pressoché nessuno degli intervenuti propone qualcosa di davvero interessante. "Bisogna trovare nuovi modelli di distribuzione!", eh, ma dai? Sono anni che si dice. Interessante notare che con Valve e Half Life 2 abbiamo fatto un passo in avanti, piazzando il piede in un'orma vecchia di più di dieci anni. Chiedere a iD e a come hanno gestito la distribuzione in shareware dei loro giochi da Wolfenstein a Doom II e in buona parte Quake.
    "Lo sviluppo dei giochi costa troppo, così si sacrifica l'innovazione!", premio "eureka" del 2005 pure questo. ^___^
    Idem per il resto.
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    DanteSparda

  3. #3
    Criceto Roditore L'avatar di Sal Z
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    Si, effettivamente il punto è questo: hanno scoperto l'acqua calda, il fatto però è che non mi pare che ci siano mai stati commenti così eclatanti...almeno per quello che riguarda il processo produttivo: vuoi per la serie di eventi di quest'anno (mi riferisco ai documenti sulla condizione del lavoro all'interno di EA), vuoi per la nuova serie di consolle che si appresta ad uscire, è abbastanza chiaro che qualcosa succederà/ cambierà.

    Per la storia processo distributivo...sì, effettivamente poco si è fatto per migliorare le cose,anzi.Il punto è che anche quel poco sembra già una enormità all'interno del settore. metti su Steam , che altro non è che uno shereware più evoluto, e già si grida da un lato allo scandalo e dall'altro al "prodigio tecnologico", con tanto di effetto "Biscardi": Steam si, Steam no, Steam forse...

    C'è comunque da dire che :

    A) Il ragionamento sulla distribuzione è comunque esatto, siamo anni luce indietro rispetto al mondo della cinematografia: ho seguito da vicino l'interfilm festival di berlino, e se avessi suggerito di portare i film sugli scaffali accanto ad SpiderMan 2, penso che mi avrebbero riso in faccia.Semplicemente non era necessario, e gli spettatori c'erano comunque, con o senza marketing.
    Il sistema per far sopravvivere un altro-prodotto senza per questo piegarsi al mass-market esiste,non neghiamolo.
    B) il fatto che non ho visto un DOOM3 shareware o comunque basato su un canale alternativo mi ha fa capire che comuque qualcosa non và, e che iD non voglia rischiare più di tanto.
    C)Sbaglio o in questo periodo le software-house più indipendenti stanno passando a miglior vita?Troika, D.I.C.E insieme ad altri .Non lo so, ma questi ..."decessi"... non è che mi diano tanta speranza "per un mondo migliore".

    Sarebbe bello bollare il tutto come "Americanismo", ma ho purtroppo il timore che Warren e Co non fossero del tutto sotto l'effetto di droghe pesanti quando si sono pronunciati, e la cosa non mi sembra molto rassicurante.

  4. #4
    Electronic Performer L'avatar di zave
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    Citazione Sal Z
    C)Sbaglio o in questo periodo le software-house più indipendenti stanno passando a miglior vita?Troika, D.I.C.E insieme ad altri .Non lo so, ma questi ..."decessi"... non è che mi diano tanta speranza "per un mondo migliore".

    Sarebbe bello bollare il tutto come "Americanismo", ma ho purtroppo il timore che Warren e Co non fossero del tutto sotto l'effetto di droghe pesanti quando si sono pronunciati, e la cosa non mi sembra molto rassicurante.
    Non dico minimamente che non hanno ragione (perlomeno per quel che ne posso sapere io), ma che a gridare allo scandalo sono capaci tutti. Servirebbe qualcosa di più, soprattutto dalla GDC. Comunque, per quanto dici al punto C), può essere vero (e probabilmente lo è) per l'occidente, le cose penso stiano prendendo una piega interessante in oriente (giappone) invece. Nell'ultimo anno sono stati molti i talenti fuoriusciti da grandi etichette solo per creare la loro "piccola" software house, in grado di prodursi i giochi da dare poi in distribuzione a marchi più conosciuti. Pensa a Mizuguchi-san (Q, che ha già realizzato Lumines e Meteos), pensa a Clover, con un bel po' di gente Capcom che evidentemente cercava più tranquillità (pur rimanendo, solo formalmente?, sotto l'ala protettrice di Capcom), o a Sakaguchi (Final Fantasy) e alla sua Mist Walker. Di esempi ce ne sarebbero altri, tutte belle cose.
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    DanteSparda

  5. #5
    Criceto Roditore L'avatar di Sal Z
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    Citazione zave
    Nell'ultimo anno sono stati molti i talenti fuoriusciti da grandi etichette solo per creare la loro "piccola" software house, in grado di prodursi i giochi da dare poi in distribuzione a marchi più conosciuti.
    Appunto, "piccola " è comunque un termine relativo: Si tratta comunque di Software house che rispetto alle controparti a occidente hanno un budget sostanzialemente più elevato,considerando che riescono a sostenere le spese per lo sviluppo su consolle, carica che qui viene "concessa" agli Sviluppatori di caratura maggiore...

    In ogni caso il fatto che a oriente le cose vadano relativamente meglio per i piccoli gruppi non è che comunque ci rassicuri più di tanto: ci aspetta un futuro in cui la parole innovazione fa rima con "occhi a mandorla"?
    non che ora la situazione sia molto diversa, ma non vorrei che in un prossimo futuro i VG occiendentali vengano bollati come "Monotoni" a priori da parte di ogni categoria di gamer.L'industria ne morirebbe comunque.

    Mi spiego meglio: Se i piccoli gruppi orientali manterranno una politica vincente tra innovazione e guadagno, questo significherà un maggiore impatto presso i videogiocatori occidentali, con indubbio effetto sull'economia stessa del mercato.

  6. #6
    Electronic Performer L'avatar di zave
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    Citazione Sal Z
    Appunto, "piccola " è comunque un termine relativo: Si tratta comunque di Software house che rispetto alle controparti a occidente hanno un budget sostanzialemente più elevato,considerando che riescono a sostenere le spese per lo sviluppo su consolle, carica che qui viene "concessa" agli Sviluppatori di caratura maggiore...
    Mah, non penso stiano così le cose. Probabilmente sono facilitati dall'ottenere fondi/produzione/distribuzione dal nome altisonante. Quindi sì, ok, non parliamo di piccoli e giovani "programmatori da cameretta" (come ai tempi degli 8-16 bit), ma comunque di "autori" che prendono e decidono più direttamente cosa fare, e ne viene fuori Lumines, Viewtiful Joe, Okami... Insomma, un piccolo inizio per una scena indie? Speriamo...

    In ogni caso il fatto che a oriente le cose vadano relativamente meglio per i piccoli gruppi non è che comunque ci rassicuri più di tanto: ci aspetta un futuro in cui la parole innovazione fa rima con "occhi a mandorla"?
    non che ora la situazione sia molto diversa, ma non vorrei che in un prossimo futuro i VG occiendentali vengano bollati come "Monotoni" a priori da parte di ogni categoria di gamer.L'industria ne morirebbe comunque.
    Per me, nel 90% dei casi, è così da molto tempo. Ma è per il modo che ho io d'intendere i videogiochi. Insomma, lo stile che preferisco.
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    DanteSparda

  7. #7
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    Citazione zave
    Insomma, un piccolo inizio per una scena indie? Speriamo...
    Ok, probabilmente si trattava di un fraintendimento...quando sento dire Scena Indie io penso quasi immediatamente all'equivalente videoludico dei festival cinematografici indipendenti , o almeno una sorta di "sperimentalismo impegnato"...E ovvio che neppure a me dispiaccia una rimonta dello spirito da tecno-giocattoli tipico delle produzioni Giapponesi.

    Per me, nel 90% dei casi, è così da molto tempo. Ma è per il modo che ho io d'intendere i videogiochi. Insomma, lo stile che preferisco.
    Condivido in pieno , e anzi trovo piuttosto goffi i tentativi da parte di Sega, Capcom e Konami di guardare al mercato occidentale:qualcuno dovrebbe spiegare loro che apprezziamo le loro produzioni così come sono...

    Sono comunque convinto che la scena occidentale sarebbe comunque in grado di dare molto se gliene fosse data l'opportunità, e non vorrei che il futuro qui prospettato tarpasse le ali ad una nostra possibile "storia & cultura videoludica" prima ancora che abbia modo di esprimersi.

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