Autunno 2004, Europa... Sono passati 6 anni dal terribile incidente di Raccoon City... La figlia del presidente degli Stati Uniti d'America è misteriosamente scomparsa, le tracce portano ad uno sperduto villaggio nell'entroterra spagnolo...
E' con questa premessa che il giocatore viene accolto da Resident Evil 4, un prodotto che definirei più un'esperienze devastante, indimenticabile ed indescrivibile a parole che un semplice gioco, ma farò del mio meglio x ovviare a ciò..
Trama:
Come accennato poc'anzi, il quarto episodio si colloca come ultimo capitolo della serie in ordine cronologico ed è quindi a tutti gli effetti il diretto successore di R.E Nemesis, uscito x playstation nel lontano 99. La trama, sapientemente raccontata dagli sviluppatori capcom, ha pochi ma determinanti punti in comune con il passato, ed è molto lenta a svelarsi.Il diretto protagonista è Leon S. Kennedy, l'inesperto ed impaurito agente di polizia che venne coinvolto il suo primo giorno di servizio nell'epidemia del T. virus che devastò Raccoon City nel 1998, ossia nel secondo episodio della saga. A lui si aggiungono oltre ad Ashley Graham ( la vittima del rapimento ) gradite sorprese che non sto a svelarvi per non rovinare la sopresa. L'inizio sembra quasi relegare il plot della narrazione nel limbo della banalità ( il rapimento della figlia del presidente è un clichè ormai abusato ), ma tutto ciò è destinato a cambiare, maturare e stupire nel corso dei capitoli successivi, anche grazie all'accompagnamento di un gameplay rivoluzionario e coinvolgente.
Gameplay:
Rivoluzione è l'unica parola che mi viene in mente x descrivere l'ultima fatica capcom, una rivoluzione che va ben oltre le più rosee aspettative e che tocca ogni aspetto del gioco, aggiungendo una profondità e longevità sconosciute per una saga così blasonata. Le novità si notano immediatamente, a partire dai primi secondi di gioco. Filmati in tempo reale e non in computer grafica accompagnano il delinearsi della trama e l'arrivo del protagonista presso un misterioso villaggio, al termine del suddetto filmato inizia il gioco vero e proprio. Abbandonate le telecamere fisse a favore di una ruotabile a piacimento, il giocatore si trova dinanzi un'impostazione completamente tridimensionale, un mondo dettagliato e discretamente esplorabile. Lasciando a dopo il comparto tecnico, il primo impatto è da mascella a terra !
Il sistema di controllo è intuitivo, meno legnoso, molto più preciso e flessibile rispetto ai capitoli precedenti, si adatta in pochi secondi alla mano del giocatore, entra in simbiosi con esso rendendo il tutto molto più coinvolgente.
Le innovazioni del gameplay però non si limitano ad una grafica sfavillante e un controllo più snello e reattivo. L'uso delle armi è profondo e gratificante, nonchè molto variegato ( sono moltissime le armi disponibili ). Tramite un pratico mirino laser potremo tenere a bada gli sparuti contadini che ci riserveranno l'accoglienza al villaggio così come gli abomini che vedremo in seguito. Pesetas e tesori sparsi x tutto il gioco o ceduti direttamente dai nemici uccisi permettono di comprare nuovi strumenti di guerra o addirittura potenziare quelli già in possesso tramite la presenza costante di un mercante, altra novità per la saga. A questo si aggiungono combinazioni di tasti da premere con il giusto tempismo durante le sequenze narrative, pena una brutta fine. Tutto ciò comporta una costante tensione che accompagna il giocatore durante tutto il corso dell'avventura. Gli unici momenti di pace si hanno nelle stanze di salvataggio ( sono presenti ancora le macchine da scrivere, ma stavolta non sarà necessario usare gli ink ribbons come nei precedenti episodi ). Checkpoint invisibili impediscono di ripercorrere lunghe parti di percorso in caso di morte azzerando la frustrazione. Sopra ogni cosa, scenari interattivi e " context sensitive " permettono di risolvere le situazioni più intricate in svariati modi possibili tramite la semplice pressione del tasto A. Lo ribadisco, RIVOLUZIONE.
Comparto tecnico:
A cotanta magnificenza di gameplay non poteva non essere accompagnata anche una realizzazione tecnica eccellente. Da questo punto di vista Resident Evil 4 diventa la punta di diamante del Game Cube, dimostrando che, se adeguatamente sfruttata, la piccola console di nintendo non ha quasi niente da invidiare a macchine più potenti come l'xbox. Texture definitissime ( con profondità di colore a 24 bit ) e poligoni in immensa quantita danno vita a personaggi e creature nonchè scenari di rare bellezza e realismo, la fluidità sempre costante assicura un'immedesimazione ancora più forte all'interno del gioco. La pulizia e definizione dell'immagine è encomiabile. Gli effetti speciali sono sorprendenti, quanto di meglio si sia visto durante questa generazione di console. Fiamme, luci ed ombreggiature sono rese con una maestria senza pari, idem per i fluidi, pieni di riflessi e per l'effetto particellare del vento e della pioggia. Anche a livello di design il gioco è eccezionale. Le ambientazioni sono particolareggiate e piene di dettagli, ben strutturate e soprattutto varie. I boss sono quanto di meglio la saga di RE possa offrire, sprezzanti, originali e cattivi quanto basta.
Comparto sonoro:
Accompagnato da una realizzazione tecnica di questo livello, anche il comparto sonoro non sfigura, con campionamenti precisi e coinvolgenti. Il doppiaggio è ben fatto ed i sottotitoli, almeno x la versione italiana, sono esenti da difetti. La colonna sonora è magistrale, ancora di più lo sono le voci della popolazione del villaggio, non doppiate in inglese ma lasciate in spagnolo. Tutto ciò rende perfettamente l'idea di trovarsi in qualche remota zona della Spagna, e per chi è in grado di capire l'idioma corrispondente il gioco non disdegnerà qualche sana risata.
Extra:
Il gioco assicura una longevità senza precedenti x il genere. Ovviamente dipende dalla bravura dai giocatori e dal livello di difficoltà impostato, ma la durata media dell'avventura si attesta intorno alle 20 ore abbondanti di gioco, senza contare il replay- value che un gioco di queste proporzioni comporta.
Finita l'avventura ci si può sbizzarrire con le modalità alternative apposite, sbloccabili dopo la prima sessione di gioco.
Difetti:
Non esistono reali difetti, la meccanica di gioco è bilanciata alla perfezione così come la difficoltà. Gli unici appunti vanno al comparto tecnico e al sistema di controllo. Il sistema di collisioni non è stato ben ottimizzato ( Leon passa attraverso qualsiasi cosa, quando un'arma viene puntata contro un muro o un mostro vicino, così come quando scavalca le staccionate), e x quanto riguarda il sistema di controllo, la scelta delle armi poteva essere adibita ad un singolo tasto invece di costringere ogni volta il giocatore ad entrare nell'inventario. Tutto ciò però non abbassa la sorprendente qualità del titolo in questione.
Conclusioni:
Il nuovo episodio di RE va giocato x capire le reali innovazioni che è stato in grado di apportare ad un genere ormai sull'orlo del tramonto e affossato da mortiferi e ripetitivi gameplay. RE trasuda classe e stile da tutti i pori, dimostrando a tutti che Capcom è ancora la regina incontrastata dei survival horror. RE è poesia in movimento, un capolavoro assoluto nonchè il miglior gioco x Game Cube e non.
Giocabilità: 9
Grafica: 9.5
Sonoro: 8
Longevità: 9
Cube factor: Nonostante sia stata annunciata una versione playstation 2, gli utenti game cube godranno di questo capolavoro con mesi e mesi di anticipo ed una realizzazione tecnica ( a scanso di eventuali miracoli ) notevolmente superiore rispetto alla concorrenza.
Che ne pensate ? E' la mia prima recensione..