Io osservo la società e cosa vedo?
vedo un branco di animali affamati e arrabbiati, misantropi, egoisti e stupidi.
non me ne tiro fuori, siamo tutti cosi'.
la gente è debole, impaurita, cosi' si attacca alle opinioni (che sono spesso fornite dai media) e si lascia indottrinare (ma questo è un altro discorso)
quello che mi stupisce è come ognuno voglia solamente imporre se stesso.
mi spiego meglio.
uno stadio. una bellissima partita, un confronto, una battaglia amichevole nel rispetto reciproco. ma alcuni tifosi vanno portandosi dietro sassi, oggetti contundenti, motorini , accendini, qualsiasi cosa possa essere usato per ferire gli altri, perchè queste persone sono dei poveracci che nella vita per sentirsi qualcuno devono sconfiggere il loro nemico
il nemico di queste persone è il tifoso della squadra opposta.
è un istinto primordiale, la lotta per la sopravvivenza, o io o tu. e la partita è solo un pretesto per combattere, combatte e preferibilmente vincere.
per sentirsi vivi.
l'uomo ha bisogno di un nemico.
un gruppo di ragazzi gira. hanno gli anfibi, la testa pelata, inneggiano ideologie estremiste e picchiano chi ha la pelle di un altro colore (o incidono svastiche, come accaduto pochi mesi fa a una tredicenne, pensate un po)
il nero è il loro nemico, che va sottomesso,sconfitto, devastato.
Loro ne pensano davvero che i neri siano pericolosi o che gli extracomunitari possano danneggiarli economicamente. è solo un pretesto. loro sono cosi disgraziati e poco sicuri che per essere migliori di qualcuno devono usare la forza.
In una classe dei ragazzi prendono un altro ragazzo e lo umiliano, lo fanno sentire poco importante, lo fanno sentire indifeso e impotente, per far risaltare la loro forza.
c'è addirittura chi fa di se stesso il proprio nemico, andando in depressione, tanto forte è l'impulso che ci spinge a combattere qualcosa
in realtà le opinioni sono spesso solo un pretesto.
è la favola del lupo che beve al fiume col capretto.
il lupo dice: "mi insozzi l'acqua con la saliva, adesso ti mangio"
e il capretto "no, l'acqua scorre verso di me, sono io a bere la tua semmai"
ma "questo è il mio fiume, ti proibisco di berci, quindi ora ti mangio"
e il capretto: "ma s sono arrivato prima io
il lupo mangio' comunque il capretto.
non c'è speranza che queste persone cambino opinione. loro hanno BISOGNO di un nemico da attaccare. io ho fatto di queste persone il MIO nemico
nessuno mai aderisce a un'ideologia solo perchè d'accordo: si aderisce a un'ideologia per avere un nemico da sconfiggere
perchè questo discorso? cos'è? uno sfogo? uno spunto di riflessione? i deliri di un pazzo?
per me da qui puo' nascere benissimo una riflessione, una riflessione sulla natura intima dell'uomo.
chi è l'uomo? cos'è la sua identità? l'uomo ha DAVVERO un'identità?
l'altro giorno leggevo su un libro di psicologia
"le idee dell'uomo e il modo con cui esso interagisce con la realtà e la elabora, nascono da una serie di concetti, fatti, dogmi e credenze dati per veri, alla base della maggior parte dei quali si basa la vergogna."
l'uomo, incapace di guardare cosa ha dentro di se, distrugge quello che ha intorno.
è questa l'umanità, che cerca il senso della sua esistenza nella distruzione di quella altrui.
il fulcro qual'è?
sono arrivato alla conclusione che spesso, le divergenze d'opinione nascono da un bisogno di sentirsi rassicurati da quello che si crede di sapere, e non si accettano nuovi dati dall'esterno per non perdere la propria identità.
e sebbene non si sfoci necessariamente nella violenza FISICA, troppe persone si trincerano dietro dogmi, credenze, idee radicate da cui hanno paura di staccarsi.
è solo una mia impressione? vedete la faccenda in maniera meno grave?