Ho pensato di scrivere un breve report del concerto che ho visto ieri sera visto che mi è piaciuto davvero parecchio, quindi diamo il via alle danze...
Ore 18.30 - Tutti in fremita attesa davanti all'Italia On-Line Stadium di Milano, mi accorgo subito della presenza davvero consistente di gente, beh... del resto suonano gli Stratovarius, è lecito aspettarselo. Si cominciano con i soliti canti pre concerto dove su tutte svettano Master of Puppets e Painkiller grazie anche ad una forte presenza di defenders.
Purtroppo gli organizzatori aprono due micro cancelli con 10 minuti buoni di ritardo, per questi motivi la fila iniziale si trasforma in una mega pressa caratterizzata da alcuni momenti di POGO! Beh, cmq una buona mezz'ora dopo sono dentro.
Ore 19.30 - Non faccio nemmeno in tempo ad entrare e chi mi vedo? Daniel Botti dei Node, stretta di mano, autografo... il concerto non poteva iniziare nel migliore dei modi!
Il pubblico intanto comincia a compattarsi davanti al palco anche se molti rimangono seduti ai lati.
Ore 20.00 ca. - Salgono sul palco i Thunderstone, band Finlandese dedita ad un classico power metal intervallato ogni tanto da alcuni stacchi di Dreamtheateriana memoria, anche se su questo gruppo l'alone più consistente è quello lasciato dagli Stratovarius. Si apre con Let the Demons Free, giusto per scaldare gli animi e il pubblico presente reagisce (me compreso) con alcuni momenti di pogo. I presenti sembrano conoscere gran parte dei pezzi suonati (ehm, io non sapevo nemmeno esistessero questi Thundercosi) e ce ne si rende conto su Eyes of a Stranger. In sostanza non male la prova dei 5 finnici, soprattutto per quanto riguarda il cantante. Cmq restano una band come tante altre, niente di nuovo...
Ore 20.30 ca. - Ed ecco salire sul palco il motivo dei miei 25€ spesi per questo concerto... i Symphony X. L'atmosfera si fa subito caldissima, la gente accorre numerosa e così fra urli e pressa si inizia con il piccolo Prelude che annuncia Evolution (The Grand Design), cantata a squarciagola da tutti i presenti. Russen Allen è grandioso nelle sue movenze, balla e incita tutti i presenti a cantare ogni pezzo! Si prosegue con Inferno (Unleash the Fire) dall'ultimo The Odyssey, uno dei masterpiece dell'ultimo lavoro della band americana. Peccato per i suoni di questi primi due pezzi, che vedevano la chitarra di Michael Romeo un po' impastata nei suoni generali, ma subito dopo con la susseguente Wicked tutto si stabilizza e i nostri tirano fuori una prestazione davvero maiuscola. Ed è proprio in Wicked che Allen fa percepire la grandezza della sua voce, assolutamente perfetta e sensuale. Si continua con il medley fra le due Accolade, manco a dirlo urlate da tutti. Purtroppo il tempo a disposizione non è tantissimo, abbiamo ancora tempo per Awakening (anche questa dall'ultimo The Odyssey) e per chiudere il concerto alla grande con Sea of Lies, che scatena un pogo infernale sin dalle prime note di basso e la splendida Of Sins and Shadows. Michael Romeo fa ancora una volta intendere di essere uno dei migliori chitarristi in circolazione, suonando con estrema facilità e perizia tutti i pezzi proposti e naturalmente non sono da meno tutti gli altri. Insomma, un concerto davvero entusiasmante.
Ore 21.30 ca. - Ed ecco gli headliner della serata, gli Stratovarius di Timo Tolkki. Il palco è realizzato alla grande, un maxi schermo luminoso riempe tutto il palazzetto con luci, disegni e colori. Del resto questo concerto sarà immortalato per finire su un Dvd e quindi il gruppo finlandese ci da dentro alla grande. Tutto è curatissimo, compresi fuochi finti, schiuma che scende sul pubblico, uomini-alce (!!!) che salgono al fianco di Kotipelto a fare casino... insomma un insieme di tamarrate che però fanno divertire i presenti che naturalmente rispondono al meglio, cantando praticamente ogni pezzo suonato. La mia conoscenza degli Stratovarius si limita ad una manciata di canzoni, quindi posso dirvi che hanno aperto con Eagleheart dal nuovo disco e hanno riproposto pezzi che hanno svariato praticamente su quasi tutti i dischi, in particolare Episode e Destiny. A chiudere il concerto è stato il cavallo di battaglia Black Diamond. Beh, che dire, hanno suonato bene e incredibilmente Kotipelto non ha avuto particolari cali nelle quasi due ore di concerto. Bravi, ma mi restano indifferenti.
Esco vittorioso dal palazzetto con gli autografi di Michael Lepond e Jason Rullo dei Symphony X ( ), e così si chiude il mio report, in sostanza un gran bel concerto!