Molti non leggeranno affato queste righe, scoraggiati dalla loro consistenza... altri lo faranno, ne sono sicuro. E' a loro che rivolgo questo breve pezzo che ho scritto subito dopo aver terminato Torment.
Non sono uno scrittore, quindi non fate caso a possibili errori grammaticali e logici, badate alla sostanza. Mi scuso per l'eventuale SPOILERATA, quindi chi non vuole non legga.
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Esisteva un uomo una volta. Quest'uomo scese a patti con una potentissima strega affinchè non incontrasse mai la morte. Il rituale era pericoloso e prevedeva la separazione dell'entità "mortale" dal guscio umano.
Non andò a buon fine. Si capì subito che l'uomo era immortale a livello fisico, ma ogni morte
indeboliva la sua mente cancellandone i ricordi della vita precedente.
L'uomo non era capace di ricordare, aveva perso di vista il suo scopo primario.
Ogni sua incarnazione aveva diverse attitudini. E' stato pazzo, è stato pratico, è stato buono, è stato malvagio... personalità all'antitesi ma fine comune, "conoscersi".
Molte furono le sue morti, sopraggiunte durante il suo peregrinare in giro per i Piani.
Aveva sempre con se un nutrito gruppo di compagni, accomunati dal semplice "tormento". Qualcuno aveva un debito, qualcun'altro era legato da una indissolubile promessa, altri "provavano" qualcosa per l'uomo senza nome e altri ancora viaggiavano con lui per simili moventi.
Il tempo che passava rubava sempre più ricordi alla mente dell'uomo, finchè una sua incarnazione riuscì in qualche modo a ricucire lo strappo col passato. Si svegliò da una morte con vaghe indicazioni tatuate sul corpo. Seguì le indicazioni, che lo portarono alla ricerca di altri indizi lungo i Piani. Attraversò la Città dell Porte nella sua interezza, uscì dal territorio consentito e addirittura attraversò i temutissimi Piani Inferiori. A lui si unirono nuovi compagni di avventure, alcuni già conosciuti in vite passate e a lui indissolubilmente legati. Ancora una volta la compagnia dell'uomo era l'emblema del "tormento". Compì molte azioni, tutte dettate dal buonsenso e riuscì ad avvicinarsi alla
soluzione del mistero.
L'uomo doveva sapere chi era, doveva conoscere il suo scopo, doveva tornare mortale... incontrò la strega che lo rese immortale, ma poche cose riuscì a rivelargli a causa della sua ormai vecchia testa. I consigli della strega lo condussero alla ricerca di uno spirito dei Piani Superiori, un deva, un angelo. Un angelo che si rivelò essere corrotto ma che diede un aiuto importante all'uomo, lo indirizzò verso la meta desiderata, la Fortezza dei Rimpianti. Lì risiedeva la soluzione del mistero, lì l'uomo avrebbe ripreso possesso della sua mortalità e avrebbe trovato le risposte che cercava.
La Fortezza era pericolosa ma intraprese comunque il viaggio. Persero la vita tutti i suoi compagni, ma ebbe la fortuna di trovarvi alcune delle sue precedenti incarnazioni. Ebbe qualche risposta ai suoi quesiti, ma non era abbastanza. Doveva cercare la sua "mortalità".
Esplorando l'immensa fortezza venne attaccato da ombre... ombre gettate da se stesso sulla propria esistenza. Capì che quelle ombre erano il prezzo da pagare per l'immortalità. Ogni sua reincarnazione aveva un prezzo, la morte di qualche persona ignara. Essa ritornava allo stato di ombra per perseguitare il suo "esecutore".
Evitate le ombre l'uomo si trovò faccia a faccia con la sua mortalità. Capì molte cose. Capì che i Piani erano stati scossi da tutta la sua storia, aveva alterato l'equilibrio naturale delle cose. Capì che la Fortezza era generata dai suoi rimpianti che crescevano col tempo e permettevano all'essere trascendentale (la mortalità) di assorbire potere e controllo sulle ombre. Si chiese perchè avesse fatto tutto questo ... perche..? Ebbe la risposta. Seppe che quando era mortale, aveva compiuto molti errori. Non sarebbe bastata una vita per porvi rimedio e il pentimento non gli avrebbe evitato l'oblio. Così scelse la strada della vita eterna, per porre rimedio agli errori passati.
In quel momento gli si parava dinanzi la sua stessa essenza. Le parlò e riuscì a convincerla a riunirsi ad esso. Diventarono di nuovo una cosa sola e sarebbe stato ora pronto a espiare i propri peccati. Riportò in vita i suoi amici ora liberati dal "tormento" e si uccise per giustizia.
Ora è lì, nei Piani Inferiori, dove imperversa la Guerra Sanguinaria, a combattere in prima linea conscio dell'unica cosa che può cambiare la natura di un uomo: il rimpianto.
Forse un giorno, espiate le proprie colpe, ritroverà qualcuno... ma questa è un'altra storia!