Liberia: guerra finita?
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Discussione: Liberia: guerra finita?

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    Messaggio Liberia: guerra finita?

    Liberia, Taylor lascia: "Guerra finita"


    Il capo di Stato lascia il potere al suo vice Moses Blah. Ma promette: "Tornerò". Il Paese spera nella pace. I ribelli: "La sofferenza dei liberiani è finita. Non combatteremo più".
    Gaia cesare

    MONROVIA - La Liberia volta pagina e i ribelli che per mesi hanno assediato la capitale, Monrovia, mietendo centinaia di vittime, promettono: "La guerra è finita".

    Un possente dispositivo di sicurezza ha monitorato la storica cerimonia che ha visto oggi a Monrovia il passaggio di poteri tra l'attuale capo di Stato Charles Taylor e il suo vice Moses Blah.

    Le dimissioni di Taylor rappresentano un momento cruciale per il futuro della Paese, che ha vissuto negli ultimi mesi una pesantissima escalation di violenza e che si porta alle spalle il fardello di una guerra civile lunga 14 anni. Una vittoria per i ribelli del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia), che insieme ai dissidenti del Model (Movimento per la democrazia in Liberia), da tempo tentano di spodestare Taylor. E ora quel momento è arrivato. Il presidente ha finalmente deciso di lasciare il potere e andare in esilio in Nigeria. Un aereo nigeriano è decollato poche ore dopo il passaggio di consegne dalla capitale liberiana: abordo c'erano Taylor, le sue due figlie e il suo ex portavoce Vanii Passaweh.

    "La sofferenza dei liberiani è finita" - ha detto Sekou Fofana, uno dei leader dei ribelli. "Una volta che Taylor avrà abbandonato la Liberia noi non combatteremo più", ha aggiunto il capo del Lurd in una dichiarazione che fa sperare che i combattimenti nel Paese martoriato dalla guerra finiscano presto e le armi taccciano almeno per un po'. ù

    La cerimonia, tuttavia, non è avvenuta senza il rammarico del presidente per la forzatura subita. "Ho accettato il ruolo di 'agnello sacrificale' nella crisi della Liberia" - ha detto Taylor nel suo discorso -, dicendosi sicuro che "la storia” gli “darà ragione". Poi la promessa, quasi un monito a chi lo ha costretto a lasciare: "Con l'aiuto di Dio, tornerò. Ho fatto il mio dovere (...) Dobbiamo lasciare il passato dietro di noi". Infine l’esortazione al popolo liberiano e alla comunità internazionale perché colgano “l'occasione di aiutare" il Paese.

    La situazione in Liberia, nonostante la svolta di oggi, è ormai allo stremo. Il 22 luglio il ministero della Difesa aveva lanciato un ultimo grido disperato, diffondendo i dati sul numero dei morti registrati in appena due giorni di combattimenti: almeno 600. Una cifra che dà l'idea delle vittime finite in questo conflitto e della tragicità della condizione dei liberiani. Nel Paese manca il cibo, l'acqua non è potabile e ogni giorno si muore di fame e di colera.

    Per fermare gli scontri una forza di pace dell'Ecowas (la Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale) è stata inviata qualche settimana fa nella capitale. Taylor aveva più volte annunciato la sua volontà di lasciare il potere, dopo le pressioni provenienti anche dagli Stati Uniti, ma condizione essenziale per la sua uscita di scena era l'arrivo di una forza di pace internazionale. Una volta realizzatasi anche questa condizione, il presidente ha deciso così di cedere. E la Casa Bianca si dice subito soddisfatta e definisce le dimissioni del capo di Stato africano "un passo verso uno sviluppo positivo".

    Il Paese dovrà pensare adesso al futuro e alla ricostruzione. Dal canto suo il nuovo presidente Blah ha lanciato un appello ai ribelli perché lavorino con lui per il ritorno della normalità. "Non avete più scuse per non unirvi alla carovana della pace", ha detto. Poi si è dichiarato completamente disponibile a collaborare con la forza di pace dispiegata nel Paese. "Siamo qui per portare a buon fine il periodo di transizione".

    Ma il futuro del Paese resta ancora incerto. Si dice fiducioso il presidente sudafricano Thabo Mbeki. “Era tempo di porre fine a questa guerra, nell'interesse del popolo liberiano e dell'Africa dell'ovest", ha detto il capo di stato sudafricano nel corso della cerimonia di passaggio di poteri. Mbeki ha ringraziato Taylor per la sua decisione e garantito a Blah il sostegno dei Paesi africani durante il periodo di transizione. Infine la promessa più importante è stata rivolta alla gente: l'Unione africana (Ua) e la Comunità economica degli Stati dell'Africa dell'ovest (Ecowas) prenderanno "le misure necessarie per assicurare alla popolazione liberiana una vita normale".

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    Forse sta x concludersi al meglio la sanguinosa guerra che da anni imperversa nello stato africano....
    Una delle tante guerre dimenticate dai nostri pacifisti,che non manifestano chissa per quale motivo....
    Spero davvero che i liberiani(spero si dica cosi)possano tornare a vivere nella pace piu felice.
    Ultima modifica di maverick84; 19-08-2003 alle 10:49:23
    "I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
    Ennio Flaiano


  2. #2
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    Mah, non so che dirti Mave, la situazione è parecchio contorta, comunque chi vivrà vedrà...

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