#3 Portaombrelli in danza tribale
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Discussione: #3 Portaombrelli in danza tribale

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  1. #1
    Enixa
    Ospite

    #3 Portaombrelli in danza tribale

    Avevo nove anni, rimiravo la luna nel pozzo. Nella contemplazione del corrusco satellite, un vaio ombrello, dall'alto dei cieli, si spalancò: un fulmine disortografico spalancò gli archi infuocati del cilindro oscillante, una infinita materia informe inglobò la mia testa e diede l'avvio al viaggio.

    C'era un re che aveva un castello: in realtà non era re ma aveva un castello, oppure era re e non aveva il castello; dipendeva dai punti di vista. Già si dischiudeva il disdoro dalla palpebra compunta, e la trave nel proprio occhio ora si avvertiva. Una automobile antidiluviana solcava piatte superfici marine in cerca di una strada da battere; vide in lontananza un treno, cominciarono a gareggiare. Il treno non poteva perdere, perché era musica: l'amusia deambulante ORA COME ORA FACEVA TRASVERSATE ATLANTICHE E non raggiunse il treno, ma si alzò nell'altissimo infinito e si unì ad un asteroide.

    Era fantastica. Non era né una macchina né un masso forato, non Pelopida né Epaminonda, non un giovane Alberto alle prese con l'armonia della natura, neanche un goloso Isacco che trangugiava Marlene con disumana voracità. Non era neanche un utente di GamesRadar.

    Si avvitava in continui vortici con Amore, concepiva buchi neri e li caricava di una scarica rinnovabile: dava loro un senso, dava loro un fine ultimo e li spediva alla volta dei più remoti angoli dello spazio, per inglobare ogni cosa che si intromettesse nel loro processo di distruzione. In fondo, cosa è il caso — si diceva — se non l'ignorana dell'ordine processuale? Cosa ci impedisce di pensare che qualcuno possa cogliere il Caso, lavarlo, ripulirlo e vestito da Causa?

    Sarebbe un damerino, non trovate! Un figurino! Una piccola figura...perderebbe l'alone di mistero, scevro della sua passione si allontanerebbe in cerca di avventura, si darebbe al brigantaggio con un Nerone esiliato. Dare fuoco al mondo, dare fuoco al mondo! Proposito lodevole, ma non poté sopportare di non essere riuscito totalmente nel suo intento: come una nuvola di piscio che evapori da miscele mefitiche e si veda sostituire immediatamente dalla ciclicità degli escrementi, come la laboriosità umana messa alla prova da un Serse adirato, l'ingegnosità di un cremonese di fronte alle vicissitudini della vita, la discalculia di una oca urlatrice.

    Insieme videro il mondo, ma non ne furono soddisfatti. Figlio di figlio di figlio di figlio di figlio di tanti altri figli guardava la luna dal bordo di un pozzo, volgeva lo sguardo al cielo e si vedeva supplicare il proprio padre di non riporre la frusta, si vide picchiare il proprio figlio e cambiare la fortuna, guardò la luna. Le apparvero i suoi occhi, la sua espressione lucente:


    Milioni di aghi penetravano la sua pelle, incommensurabili spine si scagliavano contro i suoi pori, una smaccata mellifluità gli riempiva di liquido le membra stanche, rinnovava la beltà nel suo cuore e lo faceva rabbrividire: espressione di un sorriso forzato gli si rivolgeva, il male della finzione lo assaliva, un volto mai adattatosi — o che cercava di scappare — si arrampicava per le pendici del monte impassibile.

    Guardava allo specchio, accarezzava lustrascarpe e leccava saponette: nel centro della futura città guardava automobili muoversi senza scopo, continuamente saltellava da un palo all'altro, guardava nomi di strade rovinate e gli lacrimavano gli occhi. Era più forte di lui. Ululava al sole come il più abietto dei licantropi, in un tono però dimesso che denotava stupore. Si stupiva. Non ricordava cos'era, perché era: l'idea di Dio gli sembrava un sogno, la via del Corriere si poneva nel limite dell'orizzonte, la noncuranza genitoriale limitava ogni sua azione. Veniva tagliuzzato ed aggiustato all'uopo, come un vestito troppo grande: perdeva di elasticità nella sua veste, si contorceva salvo poi arrendersi indosso ad un borghese panciuto.

    A nulla. Non servì a nulla. L'emissione scotofobica lo avvolse in una etterna coltre di gaia inesistenza.

  2. #2
    Utente Eremita L'avatar di Evanes
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    St. Louis
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    31.411
    bello... originale... mi piace... c'è il continuo di questo?


  3. #3
    Enixa
    Ospite
    Un continuo? Come può continuare qualcosa che non è mai iniziato?

  4. #4
    Ex videogiocattolaio L'avatar di Mao-t
    Registrato il
    10-05
    Località
    Ngulu
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    17.804
    Citazione Enixa Visualizza Messaggio
    Un continuo? Come può continuare qualcosa che non è mai iniziato?
    Semplicemente inizia e basta.

    Va bene, va bene, non ho letto il 3d.
    Rimedio subito.

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