Telekom Serbia: "Soldi anche a Veltroni e Rutelli"
E' quanto avrebbe affermato il faccendiere Igor Marini durante il confronto con l'avvocato Fabrizio Poletti. Tra i beneficiari della maxi tangente ci sarebbe stato anche Clemente Mastella.
ROMA – Ci sono anche il leader della Margherita, Francesco Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni tra le persone indicate da Igor Marini come presunti beneficiari della tangente Telekom Serbia.
I loro nomi sarebbero venuti a galla nel corso del lungo faccia a faccia del faccendiere con l'avvocato Fabrizio Paletti, nel carcere Le Vallette di Torino.
Il faccendiere ha sempre sostenuto di aver “movimentato” 450 miliardi di lire per conto dell'avvocato romano. Lo scopo era mascherare e riciclare la destinazione di tangenti pagate a politici per l'acquisizione della società telefonica. Circostanza, questa, sempre negata da Paoletti che si trova attualmente ai domiciliari.
Secondo le prime indiscrezioni durante il colloquio Marini avrebbe sostenuto che le dazioni sarebbero servite a finanziare la campagna elettorale di Rutelli e Veltroni.
Secondo quanto si è appreso, inoltre, Marini avrebbe fatto il nome di "un funzionario dello Stato e di un colonnello della guardia di finanza" come persone a conoscenza dell'intera operazione.
E non basta. Anche Clemente Mastella, riferisce ancora Marini, avrebbe ricevuto denaro. “A lui – ha detto – io personalmente ho consegnato dei soldi nel 1997”.
Un confronto durissimo, dunque, iniziato mercoledì scorso e concluso nel pomeriggio di oggi. Un confronto durante il quale non sono mancati momenti di tensione. Sul tavolo, ancora una volta la gestione di 120 milioni di dollari da parte della Yundor Trading, la società intestata a Marini con sede nelle isole Vergini. Paoletti avrebbe ammesso il transito di questi 120 milioni di dollari nella Yundor Trading attraverso 16 società beneficiarie. Tuttavia - sempre secondo quanto si è appreso - restano divergenti le versioni sulla provenienza del denaro che, secondo Igor Marini, sarebbe il frutto della presunta tangente Telekom Serbia, mentre per l'avvocato civilista romano il passaggio di denaro.
Sulla vicenda indagano il procuratore capo di Torino Marcello Maddalena e i sostituti Paolo Storari e Roberto Furlan. Il reato ipotizzato è associazione per delinquere finalizzata a riciclaggio e truffa. Marini, che si trova nel carcere torinese da luglio, ha sempre sostenuto il coinvolgimento nella vicenda di Romano Prodi, Piero Fassino e Lamberto Dini.