Rozzano in piazza: "Non siamo il Bronx"
Il comune ha organizzato per la prossima settimana una manifestazione cui hanno aderito associazioni, mondo cattolico e volontariato. "Vogliamo che ci sia restituita la nostra dignità".
dall'inviata
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ROZZANO – “Noi non siamo il Bronx, qui non c’è solo la criminalità”. Il giorno dopo la cattura del killer e a quattro giorni dalla tragedia si leva la voce “dell’altra faccia di Rozzano”. Amministratori, politici, gente comune di tutti gli schieramenti, uniti dalla volontà di difendere l’immagine del paese.
“Scenderemo in piazza – annuncia il sindaco, Maria Rosa Malinverno – per difendere l'onorabilità, l’immagine, la dignità del nostro paese”. “Non un covo di omertosi e malavitosi, ma una cittadina che lavora e tenta, pur con qualche difficoltà, di crescere”.
Alla manifestazione, prevista per la prossima settimana, hanno aderito anche le associazioni culturali, quelle di volontariato e le parrocchie. “In piazza con noi – assicura il sindaco – ci sarà anche moltissima gente comune. Siamo tutti orgogliosi di vivere a Rozzano e di lavorare per renderla un posto migliore”. Anche Biagio Antonacci, che a Rozzano ha trascorso gran parte della sua infanzia, sarà “virtualmente” alla manifestazione. E’ a Londra per motivi di lavoro, ma manderà un messaggio, farà sentire la sua presenza.
E’ l’intera amministrazione del piccolo comune a Sud di Milano a chiedere a gran voce che gli sia riconosciuta una maggior “dignità”. Nonostante la paura “a camminare per strada la sera”, che più volte i cittadini hanno espresso. E nonostante l’omertà spesso denunciata.
“Sono otto anni – dice il sindaco – che governo questo paese e ne sono orgogliosa”. E poi snocciola tutti i suoi motivi d’orgoglio. “Qui da noi – spiega – ci sono oltre 100 associazioni di volontariato. Ci sono le imprese, le scuole, un cinema teatro, una biblioteca multimediale, campi di calcio, di rugby, piscine. Il 50 per cento delle nostre spese sono legate ai servizi alle persone”.
“Ma qui da noi – sottolinea – ci sono anche le case popolari. E sono al centro della città. Non sbattute in periferia come accade nelle grandi metropoli”.
Il comune ha in cantiere una gran quantità di progetti, tutti mirati ad un unico scopo: proprio la riqualificazione dei quartieri popolari. “E’ stato siglato – annuncia il sindaco – un accordo che porterà un investimento di 110 miliardi di vecchie lire, proprio per le zone in cui ci sono le case Aler. Abbiamo in mente di spenderli coinvolgendo i cittadini, attraverso i “contratti di quartiere”.
Insomma l’altra faccia di Rozzano c’è. E si stringerà intorno alle famiglie delle vittime della tragedia. Per il giorno dei funerali, infatti, la città ha proclamato il lutto cittadino. “Sono morte quattro persone – dice l’assessore all’istruzione – e tutta la città le piange. Ma questa tragedia poteva avvenire ovunque. Noi non siamo il Bronx”.