Apro questo topic per rispondere una volta per tutte alle domande più frequenti sul fascismo
1- Quali sono le differenze tra Fascismo e Nazismo?
Visti da un occhio poco esperto i due movimenti parrebbero molto simili, basti pensare al concetto di rivoluzione, alla propensione al militarismo, all'idea di cambiare la società partendo da un evento storico come lo scottante trattato di Versailles..In realtà i due movimenti si distinguevano profondamente, basti pensare come i due partiti simbolo dei due movimenti furono usati dai loro leader..L'NSDAP venne a sostituire completamente la figura dello Stato..Creandone in verità una sorta di governo "manipolato"..Il PNF, una volta raggiunto il potere passo in second'ordine rispetto al bene dell'ITALIA..E lo stesso DUCE fù categorico su questo punto..E a mio personalissimo parere fù questo che determinò il grande appoggio delle masse popolari al DUCE..Hitler fondava il suo consenso sulla superiorità della razza..Concetto mai conosciuto da noi italiani, solo con l'avvento delle "malvolute" leggi razziali ci fù un avvicinamento politico delle due ideologie..Mussolini tendeva a creare il suo FASCISMO in base alle esperienze che aveva vissuto (socialismo e liberalismo), Hitler creava un "nuovo stato biologico"..Il Fsacismo fù un autoritarismo, e non un totalitarismo..E non è una differenza da poco, in Italia, durante il Ventennio si poteva più o meno scrivere e dire tutto..A meno di non criticare il DUCE ed il FASCISMO apertamente....In Germania no....Hitler era diventato l'incontrastato dittatore..In Italia le istituzioni possedevano ancora una forma "istituzionale"..Senza considerare che dai i campi di concentramento non furono mai come quelli tedeschi e volenti o nolenti il DUCE doveva dare i conti con il Vaticano e la religiosità degli italiani....Anche dal punto di vista ANTISEMITA il Fascismo non raggiunse mai i livelli della Germania..Anzi nei primi anni il 12% degli ebrei italiani erano iscritti al PNF..Vogliamo anche citare la politica estera..Hitler era per una politica decisamente espansionistica..Il Duce si rifaceva alla tradizione italiana, al colonialismo e ad una certa rilevanza italiana nel MARE NOSTRUM..Tutto qui..
2- Il Fascismo si concilia con il razzismo?
Assolutamente no..Come ho già spiegato prima e come meglio di me ha scritto De Felice..Il Fascismo e più in generale gli italiani, avevano oscuro questo concetto..Allora, non come adesso, la xenofobia era sconosciuta agli italiani e leggi razziali, riconosciute come errore del regime, furono accettate solo per compiacere ad Hitler..Che cominciava a vedere nell'Italia un alleato ormai poco sicuro..Mussolini, ed in particolar modo Ciano volevano un distacco dalla Germania..Le leggi razziali furono emanate solo come "mossa politica" per "tranquilizzare" Hitler..Nel 1938 le leggi razziali arrivarono come una sorpresa un pò per tutti..Tengo a precisare che furono applicate in maniera molto più blanda rispetto alla Germania e tendevano a limitare i diritti agli ebrei nelle scuole e nelle alte cariche dello stato, la loro incolumità fisica venne garantita (salvo qualche caso) fino all'8 settembre..Dopo di che, a seguito dell'incazzmento....DEi tedeschi successero cose anche sgradevoli..Questo ad onor del vero..Ma ripeto, il Fascismo non ha niente a che spartire con l'antisemitismo, la xenofobia, i naziskin od il pensiero della razza tedesco..
3- Come giustificate le violenze degli squadristi?
Allora, il fenomeno dello squadrismo è tipico dei primi anni del movimento..Purtroppo molti "sinistroidi" identificano ancora il Fascista medio come la persona che con il manganello e l'olio di ricino impone la sua ideologia politica..Ragionare così è piuttosto semplicistico..
Tra il 1919 ed il 1922, con l'organizzazione dei Fasci di Combattimento, nacquero in modo spontaneo e per difendere i comizi Fascisti dalle violenze (ebbene si, iniziate dai rossi) dei socialisti.
In questi 3 anni, sommando le statistiche si può misurare la temperatura delle "agitazioni" che ci sono state in questo modo: i morti furono 418, di cui 220 socialisti, 39 Fascisti, 71 della forza pubblica e 88 estranei.
Perchè questo fenomeno fù così accettato dall'opinione pubblica di allora?
Riporto la frase di un articolo:
"...Preoccupata dalla minaccia del comunismo bolscevico la reazione borghese riconobbe nello squadrismo fascista l'avanguardia antiproletaria in difesa tanto della nazione quanto della proprietà. Durante il "biennio rosso" il dominio incontrastato delle organizzazioni operaie e contadine, i metodi intolleranti della sinistra nella difesa dei diritti dei lavoratori che spesso si traduceva in forme lampanti di sopruso, avevano finito per drammatizzare la lotta politica, facendo sembrare imminente una rivoluzione bolscevica che in realtà era assai poco probabile.
I ceti medi produttivi si sentirono perciò difesi dalla "sana reazione" dello squadrismo. Lo Stato liberale pensò che lo squadrismo fosse il male minore e lasciò che il fascismo si radicasse nel tessuto sociale diventando il garante della pacificazione politica.
C'è una frase di Filippo Turati, grande socialista riformista, che dà una spiegazione impietosa e crudele della sconfitta del movimento socialista e della democrazia: "loro" combatterono una guerra civile di sangue mentre "noi" combattemmo solo una guerra di parole...Non è vero che a sinistra ci fossero solo vittime inermi, come pure non risponde a realtà che la violenza fosse patrimonio di una parte sola. È infondato sostenere che i fascisti aggredissero a freddo e muovessero all'attacco in dieci contro uno: diversi di loro morirono per i colpi dei franchi tiratori. Il movimento Fascista ebbe la forza di trasformare i suoi caduti in martiri...".
Tra i grandi Squadristi storici ricordiamo Italo Balbo, Ettore Muti, ma anche intellettuali come Giuseppe Bottai e Alessandro Pavolini, politici del calibro di Dino Grandi e artisti come Filippo Tommaso Marinetti. Una frase rivelatrice del Diario di Bottai ne spiega il percorso: "Bruscamente il tratto di strada che ci restava da percorrere, dai bivacchi a Roma, mutava rotta: dall'illegalità alla legalità".
Fu questa la grande impresa politica del Duce: saper utilizzare la forza illegale delle camicie nere venute a Roma per fare la rivoluzione come strumento politico per ottenere il potere legale dalle mani del re. E rispedirle indietro dopo appena due giorni di bivacchi romani con una grande sfilata sotto il Quirinale il 31 di ottobre..
Tutto ciò è stato fatto dal Duce per il bene del popolo Italiano..E ancora oggi nessuno ha capito i meriti di Mussolini..