Svolta di Fini sul voto agli immigrati
Il vicepremer considera "maturi" i tempi per concedere il diritto di voto almeno alle amministrative. E ipotizza un'abolizione delle quote di ingresso. "Far entrare i lavoratori in base ai contratti disponibli".
ROMA - "Tempi maturi per concedere il diritto di voto agli immigrati, almeno alle amministrative". E' la svolta di Gianfranco Fini. Il vicepremier, e firmatario insieme a Bossi della legge vigente in materia, fa sua, a sorpresa, una battaglia che sinora era stata portata avanti dal centrosinistra e dai sindacati.Un'apertura che sembra segnare un cambio di direzione più generale della linea del partito che, sulla questione immigrati, ha sempre sventolato la bandiera del conservatorismo.
Una battaglia che però la Lega non soltanto non è intenzionata a seguire ma, anzi, ad ostacolare in ogni modo. L'opinione dell'europarlamentare Francesco Speroni, raccolta da Il Nuovo.it, la dice lunga. "Tempi maturi? Forse - dice- Fini ha sbagliato milennio. Tra mille anni magari se ne può parlare".
Ma quella del leader di An è una svolta che va oltre e arriva ad ipotizzare anche l'abolizione delle quote di ingresso per fare spazio a un meccanismo che regoli gli arrivi in base alla quantità dei contratti disponibili. "Non escludiamo affatto che in futuro - dice Fini - potrebbe essere questione di mesi, si possa fare a meno del meccanismo delle quote di ingresso".
Guardando all'Europa, e alla tendenza ormai consolidata nel Vecchio Continente, il vicepremier avanza infatti l'ipotesi "di far entrare in Italia tanti lavoratori quanti contratti sono disponibili". "E' evidente - spiega - che in questa logica il sistema delle quote è un problema che si pone".
Ottima iniziativa, che farà accaponare la pelle agli ex missini nostalgici.
Questa proposta segna l'ennesimo processo di crescita di AN.
Fini come ars oratoria e preparazione ha poche persone sopra.