Sul perche' mi frega poco dei 16 militari morti in Iraq - Pag 11
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Discussione: Sul perche' mi frega poco dei 16 militari morti in Iraq

Cambio titolo
  1. #151
    Inno alla gioia L'avatar di IL CONTE
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sul perche' non riesco a piangere per i militari morti i

    Inviato da Marko
    Sai solo sfottere gli altri, cosa perdo tempo a fare

    Conte, non intendevo intelligente per le idee, ma per il modo di esprimersi.
    Capisco CodeRed che non può capirlo, ma tu almeno non cadermi così.
    Marko, a volte l'uso delle parole, è un gioco pericoloso che può sortire effetti ilari o funesti.
    Precisiazione che dissipa ogni possibile dubbio, la tua

    Comunque i gentelmen nazisti esistono.
    Già me li vedo davanti:
    capello rasato, pallido in volto, felpone nero con cappuccio mod. ku klux klan, jeans fashion, anfibi con rostri, bomber tatuato di stelle uncinate, barba appena fatta e aftershave calvin klein.
    Peccato che la parola negro, ebbreo e frocio, sia una loro costante che accumuna i salottieri chez cocotte, e i teppisti da strada.

  2. #152
    CodeRed
    Ospite

    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sul perche' non riesco a piangere per i militari morti i

    Inviato da IL CONTE
    Marko, a volte l'uso delle parole, è un gioco pericoloso che può sortire effetti ilari o funesti.
    Precisiazione che dissipa ogni possibile dubbio, la tua

    Comunque i gentelmen nazisti esistono.
    Già me li vedo davanti:
    capello rasato, pallido in volto, felpone nero con cappuccio mod. ku klux klan, jeans fashion, anfibi con rostri, bomber tatuato di stelle uncinate, barba appena fatta e aftershave calvin klein.
    Peccato che la parola negro, ebbreo e frocio, sia una loro costante che accumuna i salottieri chez cocotte, e i teppisti da strada.
    buahauhauauah complimenti potresti sostituire la Guzzanti
    Comunque marko, sei un moderatore, comportati come tale...

  3. #153
    CodeRed
    Ospite

    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sul perche' non riesco a piangere per i militari morti in Iraq

    Inviato da Ilùvatar85
    Mi sà che hai sradicato l'affermazione dal contesto.
    Smina ha detto che Isolani e born to kill sono stati bannati perchè fascisti, mentre dei comunisti vanno in giro "a piede libero".
    Codered gli ha risposto che se Gendo e lui non sono stati bannati, è solo perchè non sono mai andati contro il regolamento, al contrario dei casi da lui citati.
    Si parla di casi, non in generale

    Inoltre se è un novellino, come fa a conoscere questi fatti?
    bhè io sono stato bannato... ma gendo no.
    E comunque, penso che sia un fake... o meglio era...

  4. #154
    Utente L'avatar di Marko
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sul perche' non riesco a piangere per i mili

    Inviato da CodeRed
    Comunque marko, sei un moderatore, comportati come tale...
    Questa frase mi fa venire in mente una famosa rivista videoludica multipiattaforma concorrente alla FMI...
    Colui che gestiva la posta, a quel tempo Marco, rispose ad una lettera accusatoria usando lo stesso tono del mittente e cioè un tono cattivo, arrogante.
    Ricevette in seguito e-mail che, riassunto il concetto, dicevano più o meno così: "siccome sei in una particolare situazione di privilegio - gestendo la posta -, vedi di contenerti nelle risposte". Marco rispose rispettando pienamente il suo stile: "se credete che la mia situazione di privilegio comprometta le mie risposte alle vostre lettere o che mi impedisca di dire ciò che penso, sbagliate di grosso".
    CodeRed, immagina di essere tu il mittente che invita Marco a comportarsi come privilegiato. E immagina anche che io, tra l'altro condividendo lo stesso nome del redattore, ti risponda esattamente come ti ha risposto lui.

    Pensi davvero di poter censurare ciò che penso perché sono moderatore?

  5. #155
    Guardian (R)Esitente L'avatar di Ilùvatar85
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sul perche' non riesco a piangere per i militari morti i

    Inviato da CodeRed
    bhè io sono stato bannato... ma gendo no.
    E comunque, penso che sia un fake... o meglio era...
    Quello che mi preoccupa è che c'è qualcuno in questo forum che "anima" quel fake (

    Comunque direi di tronare in topic dopo la sbandate che smina ci ha fatto fare.

    Moderazione in rosso e grassetto. Chiarimenti in privato.
    ”Esisteva Eru, l’Uno, che in Arda è chiamato Ilùvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato."
    Prologo de "Il Silmarillion" di J.R.R.Tolkien.
    My PCs Configuration - Il mio Blog
    C'hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane
    ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame
    ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame.
    Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti
    per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti.

  6. #156
    CodeRed
    Ospite

    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sul perche' non riesco a piangere per i mili

    Inviato da Marko
    Questa frase mi fa venire in mente una famosa rivista videoludica multipiattaforma concorrente alla FMI...
    Colui che gestiva la posta, a quel tempo Marco, rispose ad una lettera accusatoria usando lo stesso tono del mittente e cioè un tono cattivo, arrogante.
    Ricevette in seguito e-mail che, riassunto il concetto, dicevano più o meno così: "siccome sei in una particolare situazione di privilegio - gestendo la posta -, vedi di contenerti nelle risposte". Marco rispose rispettando pienamente il suo stile: "se credete che la mia situazione di privilegio comprometta le mie risposte alle vostre lettere o che mi impedisca di dire ciò che penso, sbagliate di grosso".
    CodeRed, immagina di essere tu il mittente che invita Marco a comportarsi come privilegiato. E immagina anche che io, tra l'altro condividendo lo stesso nome del redattore, ti risponda esattamente come ti ha risposto lui.

    Pensi davvero di poter censurare ciò che penso perché sono moderatore?
    assolutamente no, il fatto è che c'è gente che viene bannata per questo.

  7. #157
    Utente L'avatar di Marko
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    Io non ho offeso nessuno, ho semplicemente chiarito il fatto che intendevo "intelligenti" come modo di esprimersi.
    Concetto che, tra l'altro, non è ancora stato compreso, ma non importa.

  8. #158
    Io SO! Tu impara, quindi L'avatar di iamalfaandomega
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    Inviato da nicjedi
    E accettando un ingiustizia non sei meglio di loro..anzi, peggio, perché sapendo dell'ingiustizia, non fai nulla per combatterla...

    Ciao

    Nicola
    Ecco, questo é l'esempio dell'ipocrisia di cui parlavo.
    I am Alpha and Omega, the Beginning and the End, the First and the Last

    Né dei, né giganti

  9. #159
    Utente L'avatar di BILBAO
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    Re: Re: Re: Re: Re: Re: Sul perche' non riesco a piangere per i militari morti in Iraq

    Inviato da Ilùvatar85
    Mandagli una

    so che potrei mandargli un mp, ma qs mio dubbio aveva la volontà che la difesa di una ideologia, quella fascista, fosse spunto di un confronto pubblico, ben sapendo nel contempo che il terreno su cui ci saremmo mossi è molto labile, causa il fatto che noi discutiamo in pubblico, assumendoci le ns responsabilità, ma usando una piattaforma privata che potrebbe, qualora il potere giudicante lo ritenesse tale, valutare un apologia del fascismo, reato per il ns ordinamento giuridico, reato personale, ma che potrebbe coinvolgere anche la struttura del forum: ergo il confine tra opinione personale e apologia del fascismo sarebbe molto labile e per qs assai complessa la discussione pubblica, anche x' il soggetto che si definisce fascista, indipendentemente dalla giustezza o meno delle sue tesi, si pone gioco forza fuori dal dialogo civile in quanto usa termini razzisti e viloenti

    ps x tutti

    ancora una volta vedo che l'attacco personale è sempre presente anche in chi cerca di essere moderato nella discussione....peccato8(

  10. #160
    Utente L'avatar di BILBAO
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    x mave 84

    tichiedo di postare se riesci il corsivo di Galli della Loggia sul Corsera di oggi: io ho provato a cercarlo sul sito corriere.it ma non sono riuscito a recuperalo.....se mi informi su quale è il link giusto, non per abbonati on line, te ne sono grato e non ti romperò + con qs richieste.grazie


    ps x inciso reputo che qs articolo NON si possa non quotare, alla luce della sua anlisi precisa del rapporto tra onu e pacifisti sul concetto di autodeterminazione della forma di governo e sulla esportabilità della democrazia come concetto

  11. #161
    101 Airborne L'avatar di maverick84
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    Inviato da BILBAO
    x mave 84

    tichiedo di postare se riesci il corsivo di Galli della Loggia sul Corsera di oggi: io ho provato a cercarlo sul sito corriere.it ma non sono riuscito a recuperalo.....se mi informi su quale è il link giusto, non per abbonati on line, te ne sono grato e non ti romperò + con qs richieste.grazie


    ps x inciso reputo che qs articolo NON si possa non quotare, alla luce della sua anlisi precisa del rapporto tra onu e pacifisti sul concetto di autodeterminazione della forma di governo e sulla esportabilità della democrazia come concetto

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    Il nuovo Iraq e il ruolo delle Nazioni Unite


    LA DEMOCRAZIA DEI CASCHI BLU

    di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA


    La democrazia non è una pianta che può fiorire in qualunque clima. Vi sono grandi aree del pianeta - e l’Iraq si trova in una di queste - nelle quali l’idea di far attecchire quella pianta è, per ragioni storico-culturali e non da ultimo economiche, largamente illusoria. Non fosse altro dunque che per ciò l’azione militare americana era, ed è sbagliata, destinata a sicuro fallimento: come ahimè dobbiamo amaramente constatare sempre di più ogni giorno. Suona a un dipresso così l’opinione di una parte considerevole dell’opinione pubblica non pregiudizievolmente antiamericana, ma che tuttora si oppone alla politica Usa in Medio Oriente sulla base di argomenti ispirati, nelle intenzioni di chi le avanza, al più schietto realismo, quale per l’appunto l’argomento suddetto che era al centro di un lungo articolo di Eugenio Scalfari pubblicato alcuni giorni fa su Repubblica . Si tratta sicuramente di un argomento che poggia su dati di fatto assai consistenti. L’idea che i regimi politici siano in qualche modo l’espressione dei caratteri di fondo di una cultura, è un’idea antichissima e - ripeto - forse giusta. Solo che, se la si adotta, allora si è tenuti a trarne tutte le conseguenze: ciò che invece, mi sembra, i suoi sostenitori si guardano bene dal fare quando per esempio - sempre a proposito della questione irachena - auspicano un ruolo centrale, anzi determinante dell’Onu.
    Le Nazioni Unite, infatti, sia da un punto di vista storico che ideologico poggiano su una concezione schiettamente universalistica dei regimi politici, la quale non può che avere nella democrazia il suo referente elettivo. L’Onu non solo deve la sua nascita all’idea che ogni Stato possa e debba conformarsi ai principi democratici, che la costituzione di ognuno di essi debba accogliere i medesimi «diritti dell’uomo» ma, in quanto organizzazione, ispira concretamente la sua vita di ogni giorno nonché l’azione di ogni sua agenzia a questa idea ispiratrice. Prova ne sono, tra le tante, le innumerevoli Dichiarazioni Universali (a cominciare ovviamente da quelle dei diritti dell’uomo) che le Nazioni Unite hanno fin dalla loro nascita emanato, sempre assolutamente incuranti delle diversità geografiche, storiche, culturali e religiose, esistenti tra i popoli della terra. Contro le particolarità che affondano nel passato, al Palazzo di Vetro si è sempre assegnata la palma del primato all’universalità del diritto eguale: cioè alla democrazia, appunto.
    Dunque a me pare che chi oggi sostiene la non trapiantabilità della democrazia fuori dall’area delle sue radici storiche, non possa in nessun caso (se non a scopi meramente strumentali) attribuire alcun valore e tantomeno alcuna funzione particolare a una organizzazione come l’Onu la quale si fonda proprio su quel presupposto che egli ritiene falso. Così come, viceversa, chi è a favore del totale affidamento della gestione della crisi irachena alle Nazioni Unite, non dovrebbe avere dubbi sul fatto che, una volta che se ne incarichino esse, quella crisi deve necessariamente condurre alla nascita a Bagdad di un regime democratico.
    Come e con quali strumenti è un’altra questione, anche se forse è la questione decisiva: specie se si dovesse concludere che in quasi tutte le circostanze e anche sotto l’egida dell’Onu, l’unico modo per fondare il libero governo di un popolo, è quello di sparare contro coloro che non lo vogliono.



    X BILBAO:

    http://www.corriere.it/edicola/index.shtml

    Qui trovi quotidianamente tutti gli articoli del Corriere

    P.s non mi da nessun fastidio,non ti preoccupare
    "I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
    Ennio Flaiano


  12. #162
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    mah, guarda non è una cosa stranissima io sono rimasto abbastanza indifferente ai morti italiani e anche all'attentato alle torri gemelle..anzi, una volta appresa la notizia cambiavo canale appena le vedevo...dopotutto finchè non tocca a me, la cosa non mi riguarda

  13. #163
    Utente L'avatar di BILBAO
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    Il nuovo Iraq e il ruolo delle Nazioni Unite


    LA DEMOCRAZIA DEI CASCHI BLU

    di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA


    La democrazia non è una pianta che può fiorire in qualunque clima. Vi sono grandi aree del pianeta - e l’Iraq si trova in una di queste - nelle quali l’idea di far attecchire quella pianta è, per ragioni storico-culturali e non da ultimo economiche, largamente illusoria. Non fosse altro dunque che per ciò l’azione militare americana era, ed è sbagliata, destinata a sicuro fallimento: come ahimè dobbiamo amaramente constatare sempre di più ogni giorno. Suona a un dipresso così l’opinione di una parte considerevole dell’opinione pubblica non pregiudizievolmente antiamericana, ma che tuttora si oppone alla politica Usa in Medio Oriente sulla base di argomenti ispirati, nelle intenzioni di chi le avanza, al più schietto realismo, quale per l’appunto l’argomento suddetto che era al centro di un lungo articolo di Eugenio Scalfari pubblicato alcuni giorni fa su Repubblica . Si tratta sicuramente di un argomento che poggia su dati di fatto assai consistenti. L’idea che i regimi politici siano in qualche modo l’espressione dei caratteri di fondo di una cultura, è un’idea antichissima e - ripeto - forse giusta. Solo che, se la si adotta, allora si è tenuti a trarne tutte le conseguenze: ciò che invece, mi sembra, i suoi sostenitori si guardano bene dal fare quando per esempio - sempre a proposito della questione irachena - auspicano un ruolo centrale, anzi determinante dell’Onu.
    Le Nazioni Unite, infatti, sia da un punto di vista storico che ideologico poggiano su una concezione schiettamente universalistica dei regimi politici, la quale non può che avere nella democrazia il suo referente elettivo. L’Onu non solo deve la sua nascita all’idea che ogni Stato possa e debba conformarsi ai principi democratici, che la costituzione di ognuno di essi debba accogliere i medesimi «diritti dell’uomo» ma, in quanto organizzazione, ispira concretamente la sua vita di ogni giorno nonché l’azione di ogni sua agenzia a questa idea ispiratrice. Prova ne sono, tra le tante, le innumerevoli Dichiarazioni Universali (a cominciare ovviamente da quelle dei diritti dell’uomo) che le Nazioni Unite hanno fin dalla loro nascita emanato, sempre assolutamente incuranti delle diversità geografiche, storiche, culturali e religiose, esistenti tra i popoli della terra. Contro le particolarità che affondano nel passato, al Palazzo di Vetro si è sempre assegnata la palma del primato all’universalità del diritto eguale: cioè alla democrazia, appunto.
    Dunque a me pare che chi oggi sostiene la non trapiantabilità della democrazia fuori dall’area delle sue radici storiche, non possa in nessun caso (se non a scopi meramente strumentali) attribuire alcun valore e tantomeno alcuna funzione particolare a una organizzazione come l’Onu la quale si fonda proprio su quel presupposto che egli ritiene falso. Così come, viceversa, chi è a favore del totale affidamento della gestione della crisi irachena alle Nazioni Unite, non dovrebbe avere dubbi sul fatto che, una volta che se ne incarichino esse, quella crisi deve necessariamente condurre alla nascita a Bagdad di un regime democratico.
    Come e con quali strumenti è un’altra questione, anche se forse è la questione decisiva: specie se si dovesse concludere che in quasi tutte le circostanze e anche sotto l’egida dell’Onu, l’unico modo per fondare il libero governo di un popolo, è quello di sparare contro coloro che non lo vogliono.



    X BILBAO:

    http://www.corriere.it/edicola/index.shtml

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    P.s non mi da nessun fastidio,non ti preoccupare

    grazie mave per la tua cortesia.....un articolo molto equilibrato che mi pare possa essere di spunto per una riflessione da parte di chi ha invocato come garante per un eventuale ricorso alla forza il mandato dell'onu: mi pare che le argomentazioni di galli della loggia abbiano un fondamento notevole nel contesto del ruolo dell'onu come espressione di un concetto di democrazia fallibile ma pluarlista

  14. #164
    Bello e dannato L'avatar di El Gugliauser
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    Inviato da CodeRed
    dovresti solo vergognarti.
    Meriteresti di essere bannato, perchè quello che hai espresso è un insulto all'intera umanità, non solo un "opinione personale".
    Invece di cercare di migliorare il mondo, godi della sua schifezza, sei semplicemente ripugnante nel tuo modo di vivere la morte altrui.

    Finalmente mi e' venuto fra le mani il tuo post di qualche giorno fa...

    In altri thread hai sputato sui morti dell'11 settembre e hai detto che i 60 milioni di morti provocati dai regimi comunisti non contano niente perche' erano solo briciole su 1 miliardo di persone, e che quindi hanno fatto bene ad ammazzarli.

    W LA COERENZA e il rispetto per le vite umane!!!!

  15. #165
    Utente
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    beh ma tutti allora abbiamo sulla coscienza le disgrazie dell'Africa, perchè il nostro benessere è la loro miseria.
    E' inutile fare i falsi moralisti ,o si parte e si va in missione in Africa , oppure si sta zitti.

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