Di Panic Room ricordo poco e niente se non dei titoli di testa molto molto belli
Ho visto
Michael Clayton, di Tony Gilroy.
Film indubbiamente non facile, molto lento, praticamente tutto in interni e basato solamente sui dialoghi e sulla losca faccenda che fa da sfondo alle azioni di Michael Clayton, non tanto un avvocato quanto una sorta di Wolf (risolve problemi). E' lui il protagonista della vicenda ed è sua la maturazione interiore che si svolge lungo tutto il film, maturazione che però richiederà l'aiuto di alcuni personaggi di contorno, quali il collega Arthur, la cui follia forse gli ha permesso di salvarsi, e la malvagia Karen. Probabilmente per supplire alla inevitabile monotonia del film si è optato per una costruzione narrativa non del tutto lineare, con quindici minuti buoni di prologo che anticipano un lungo flashback che occupa quasi tutto il film e che ci spiegano come si è arrivati a una determinata situazione fatta di cavalli e bombe. Nonostante la solidità della sceneggiatura, che si basa su dialoghi mai banali e azioni logiche, cosa ahimè rara in un thriller, è un bene che si sia optato a questo stratagemma per incuriosire ulteriormente lo spettatore, che altrimenti avrebbe rischiato di annoiarsi un pò troppo.
La figura di Michael Clayton, dicevamo, la fa da protagonista: uomo di mezza età, pieno di debiti, il migliore nel suo lavoro, scopre all'improvviso, riceve quasi un'illuminazione, di essere profondamente insoddisfatto della sua vita. Non gli piace niente di quello che fa. Anche quando tenta di prendersi un attimo di riposo, non ci riesce. Molto significative le poche scene con il figlio. Triste come ogni volta che tenti di prendersi un attimo di riposo, succeda qualcosa: sta facendo un discorso al figlio (in quella che probabilmente è la scena più bella del film, assieme a quella in cui il figlio parla all'amico di Clayton di un libro che sta leggendo) e gli squilla il cellulare, sta guardando i cavalli godendosi un pò la natura e gli salta in aria la macchina....pover'uomo. Non gli resta altro che tentare di riscattarsi. Ma il suo riscatto lo lascerà soddisfatto? I titoli di coda, che scorrono piccoli piccoli mentre il film continua ad andare su un primo piano di Clooney in macchina, ci lasciano credere il contrario. Nessuno sembra poter essere soddisfatto. A proposito, Clooney è davvero molto bravo, riesce davvero a rappresentare tutta l'infelicità e l'apparente sicurezza del personaggio che interpreta.