vi presento "Mille spade", il mio nuovo racconto. Spero possiate apprezzarlo, è un racconto serio basato su una guerresca/avventurosa/pagana. I capitoli saranno diversi e metterò anche immagini ogni tanto per rendere più interessanti il racconto.
Mille Spade
Orn si alzò, si passò la mano sulla fronte e si sincerò di dove fosse. Il vento freddo gli muoveva i capelli, la nebbia lo circondava. Guardò in alto, il cielo era scuro: non era ancora l’alba. Afferrò il suo coltello e cominciò a rigirarselo fra le mani, esaminandolo attentamente. Un brivido lo percosse e lo fece sobbalzare, si girò e cominciò a radunare la sua roba pronto a tornare al villaggio. “Che nottataccia” pensava, “non ricordo nulla, devo essermi ubriacato di brutto..”.
Il suo villaggio era poco più avanti, fra verdi colli e freschi ruscelli, era una terra rigogliosa, benché fosse molto fredda.
Era l’alba, la gente cominciava ad uscire dalle case, diretti al lavoro.
I pastori portavano il gregge a pascolare e i contadini raccoglievano il mais. Orn entrò nella piazzetta in cerca di Hies, suo inseparabile amico. “Dov’è vostro figlio?” chiese a sua madre, che era appena uscita di casa: “è andato a caccia con suo padre, non tornerà prima di qualche ora”. Orn lasciò la madre del suo amico e si diresse dentro il piccolo locale del villaggio. “una birra mastro oste” Orn si sfregava le mani per riscaldarsi “toh Orn, già di prima mattina eh?” Orn si avventò sulla birra e comincio a sorseggiarla: “Non ho nulla da fare, tanto vale bere!” l’oste lo guardò storto: “perché non ti trovi un lavoro ragazzo! Non potrai mica vagabondare per sempre e vivere di espedienti” Il ragazzo smise di bere e rispose: “e cosa potrei mai fare? Il guerriero? Suvvia!” l’oste gli sorrise: “perché no! Le donne cadranno ai vostri piedi e sarete temuto ovunque!” “non fa per me, sono troppo pigro, e poi non voglio ritrovarmi con il cranio spaccato da una mazzafionda..” Orn lanciò una moneta sul banco e uscì, salutando con un gesto della mano. “mmm raggiungerò Heis nella foresta..” così dicendo il giovane si incamminò verso la foresta, poco più in là.
La foresta era un luogo incontaminato, freddo, buio, pieno di strane piante e feroci animali..Orn si incamminò chiamando l’amico ma non gli giunse risposta. Stanco, si lasciò cadere vicino ad una grossa quercia, aspettando di vedere qualcosa. Ma la foresta, si sa, è luogo di pericoli e proprio in quel momento un enorme lupo grigio gli saltò addosso, schiacciandolo al suolo. Orn gridava e si dimenava ma il lupo lo teneva ben stretto a terra e con il suo alito fetido gli intorpidiva la faccia.
“FSSSRRRRRRRRRRRRR” una freccia si piantò sul fianco del lupo che lanciò un ululato assordante, cercò di girarsi ma proprio in quel momento un’altra freccia lo colpì al collo, uccidendolo sul colpo. “c’è mancato poco che non diventassi cibo per lupi” disse Hies sorridendo, mentre suo padre si accertò che la belva fosse effettivamente morta. Hies diede una mano ad Orn e lo tirò su, Orn era spaesato e spaventato. “non ti facevo così pauroso, Orn” “Vorrei vedere te ad essere attaccato da un lupo!” Hies rise e diede una pacca sulla schiena dell’amico. Intervenne il padre: “Guarda cosa abbiamo cacciato!” mostrò ad Orn tre fagiani grossi e di bell’aspetto “questi durano 3 giorni”.
I tre si accamparono fuori dalla foresta e il padre di Hies accese il fuoco. Il villaggio era poco lontano ma i tre non immaginavano neanche ciò che stava succedendo mentre loro cucinavano.
Il villaggio era tranquillo, finchè dalle colline spuntò una minaccia: un dardo colpì sul petto un contadino che cadde morto, gli altri non fecero in tempo a capire cosa stesse succedendo che si ritrovarono una lama in pancia, alcuni scappavano mentre delle torce vennero rovesciate sulla piantagione, che a mano a mano preso fuoco. Le pecore agitate scapparono sconclusionatamente ed il pastore non sapendo che fare girò in tondo per alcuni secondi, finchè una lama non gli tagliò la gola facendolo cadere a terra esanime. I contadini che erano riusciti a fuggire entrarono nel villaggio gridando: “CAVALIERI! Ci attaccano! Che Odino ci salvi!” la gente cominciò ad urlare in preda al panico mentre una freccia colpì il contadino che aveva parlato, uccidendolo. I guerrieri uscirono dalle case e il fabbro fornì armi a tutti gli uomini, ma non vi era nulla da fare. I cavalieri entrarono in città gettando torce sui tetti di paglia delle case che presero fuoco. Uno dopo l’altro i poveri cittadini in fuga furono colpiti dalle loro lame e dalle loro frecce. Qualche guerriero cercò di opporre resistenza, un cavaliere fu infilzato con una lancia e cadde dal suo cavallo schiacciandosi a terra. Era l’apocalisse, il caos generale e il panico imperversavano mentre i morti aumentavano sempre di più e le case bruciavano…
“Cos’è quel fumo?” chiese Orn guardando all’orizzonte verso il villaggio, dove un nugolo di nero fumo si alzava nel cielo. “Sarà qualcuno che ha acceso il fuoco per il freddo..chi lo sa, dai prendi questo cosciotto e non te ne curare” Hies era allegro e mangiava voracemente…
Intanto il paese era distrutto, anche le donne cercavano di opporsi ai cavalieri, con lance e spade, ma solo qualche cavaliere cadde mentre il sangue degli abitanti del villaggio schizzava ovunque. I bambini vennero presi, così come le donne ( quelle non uccise ) mentre gli uomini venivano infilzati uno ad uno. Il fuoco aveva già bruciato quasi tutto il piccolo villaggio che ormai era solo un cumulo di macerie, ormai erano rimasti vivi solo una decina di uomini che, uniti in gruppo, con spade e lance cercavano di impedire ai cavalieri di passare oltre. Si erano schierati come un muro per far scappare quanta più gente possibile, ma i cavalieri erano troppi. Due uomini riuscirono ad assalire il primo e a trafiggerlo, poi salirono sul suo cavallo ma vennero trafitti con numerose frecce tanto che sembravano due puntaspilli, caddero..
“Un pranzo succulento, davvero ottimo!” Orn era contento del pasto, da tanto non mangiava in quel modo e anche i sue due compagni sembravano d’accordo con quella valutazione. Si distesero e cominciarono a riposare, completamente ignari…
I pochi uomini rimasti respingevano quanti più cavalieri possibili, che cadevano dai loro cavalli trafitti da spade e lance, ma erano troppi e troppo ben corazzati, e con un raid assassino si precipitarono contro gli uomini “AAAAAAAAAAAAAAAA!”, gli uomini si serrarono ancora di più “AAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!”
Continua..