Il pressing: l’inizio è quasi incoraggiante, perché la prima domanda non era semplicissima e tutto sommato le risposte non sono così lontane dalla realtà. Abbiamo chiesto alle nostre intervistate che cosa sia il pressing e ben il 32% ha risposto che si tratta «di una nota trasmissione televisiva dedicata al calcio». Potenza della televisione. Il 28% delle donne pensa che sia «una specifica modalità di allenamento», mentre il 15% si è spinto oltre, affermando che pressing è il termine per indicare «i minuti immediatamente prima della fine della partita». Solo il 10% delle donne dimostra la propria conoscenza calcistica rispondendo correttamente, mentre il 15% preferisce non rispondere.
Il fuorigioco: peggio è andata con la domanda sul fuorigioco, un termine tutto sommato più abbordabile. Invece il 35% delle donne intervistate ha risposto: «Quando un giocatore scorretto viene mandato fuori dall’arbitro». Il 18% è invece convinto che il fuorigioco sia «la parte esterna del campo da gioco». Il 12% confonde il fuorigioco con «l’uscita del portiere». In modo più competente, il 15% delle donne risponde «quando un giocatore si trova davanti ai difensori della squadra avversaria». Il 20% non risponde.
Il contropiede: e qui arriviamo all’apoteosi, anche perché si tratta tutto sommato di uno dei termini calcistici più usati e frequenti. Secondo il 32% per cento delle intervistate, il contropiede è un bel paio di «speciali scarpe ortopediche per i calciatori con problemi ai piedi», seguito da un 25% convinto che si tratti «di un calcione dato all’avversario». Il 12% delle donne poi lo confonde con «un grave fallo commesso dai calciatori più aggressivi». Il 19% risponde in modo corretto e il 12% preferisce non rispondere. Grazie a Dio.
L’assist: ancora più sconosciuto risulta essere l’assist, che perde la sua natura di splendido passaggio smarcante per materializzarsi, o meglio incarnarsi nel «vice allenatore» per ben una donna su due (51%). Ma l’incarnazione dell’assist non si ferma qui, visto che il 18% ritiene invece che si tratti del «massaggiatore» e il 12% addirittura del nome inglese dato «agli assistenti dell’arbitro». Il 10% invece non risponde, mentre il 9% risponde in modo corretto.
La zona Cesarini: secondo noi, questa è davvero la migliore e non ha bisogno di alcun commento. Secondo il 32% delle intervistate, la zona Cesarini è «il quartier generale della squadra azzurra», per il 18% è «la particolare zona del campo dove si svolge maggiormente il gioco», per il 16%, invece, è «il tunnel che porta i giocatori sul campo da gioco». Solo il 12% risponde correttamente mentre il 22% dichiara la propria totale ignoranza e non dà alcuna risposta. Peccato.
Il tackle: siamo ancora su livelli molto alti. Per il 41% delle intervistate il tackle è «una miscela di tè al gusto di menta refrigerante per i calciatori», per il 21% sono «gli speciali tacchetti delle scarpe dei calciatori», per il 15% addirittura «il completo di gioco indossato dai calciatori», e solo il 9% risponde in modo corretto, mentre il 14% non risponde.
Il corner: chiudiamo con un termine più facile come il corner, che in effetti è conosciuto dal 28% delle intervistate. Tra le ignare, invece, si segnala un buon 36% che considera il corner «un apposito spazio dove i giocatori possano prepararsi prima della partita». Il 19% invece lo identifica con «le bandierine che si trovano agli angoli del campo da gioco», mentre il 9% lo confonde con «la panchina». L’8% non risponde.