(SPOILER) Discussione sul finale di Bioshock Infinite - Pag 8
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Discussione: (SPOILER) Discussione sul finale di Bioshock Infinite

Cambio titolo
  1. #106
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    Ancora in merito alla scena post end.
    La stanza è un po' differente, mi pare. Poco prima, sempre nel finale, quando Luther è alla porta, si vede che Booker entra dalla figlia spingendo la porta con la destra (quindi la maniglia è a sinistra). Mentre nel post end è il contrario, apre la porta con la sinistra (maniglia a destra). Qualcuno riesce a vedere se c'è (sempre accanto alla porta della cameretta di Anne) qualche differenza nella bandiera (credo sia la bandiera) del 7° Cavalleria?

  2. #107
    Utente L'avatar di Korp
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    Potrebbe anche essere che (aspetto il vaglio di Korp. Korp è il mio personale Sant'Uffizio di Bioshock)
    3. Booker al termine delle passeggiate nei nodi temporali assieme ad Elizabeth, si ritrova nel suo ufficio l'8 ottobre 1893, nel momento in cui egli stesso giovane è andato a recuperare (senza successo) la figlia. Però sarebbe poco intuitivo, a dire il vero.


    facciamo che riassumiamo le cose più plausibili, dividendo il tutto in due macrocategorie a seconda di come interpretate il finale.
    A Post credit è parte integrante del finale, non è un extra scollegabile.
    1. Booker si sveglia nel suo ufficio, 8 ottobre 1893. Anna è nella culla, ma lui non è il Nostro Booker. Comstock non esite e loro vivranno.
    2. Booker si sveglia nel suo ufficio, 8 ottobre 1893. Anna è nella culla, lui è il Nostro Booker e in qualche modo vivrà con Anna portandosi dietro i ricordi della sua vita passata.
    3. Booker si sveglia nel suo ufficio, 8 ottobre 1893. Anna NON è nella culla, Comstock la sta portando su Columbia. Il piano è fallito e il loop continua.

    B. Il gioco finisce con la prima schermata nera, Booker muore, non esisterà nessun Comstock e di conseguenza tutte le Elizabeth scompaiono. La morte di Booker preclude l'esistenza di qualsiasi altra linea temporale post Wounded Knee.

  3. #108
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    Non sono un amante dei finali aperti. mi pare una scelta poco coraggiosa degli autori, in generale, è come se comprassi una macchina e mi togliessero una portiera dicendomi "il bello è che te la devi scegliere te" ma pezzo d'asino, è il tuo mestiere darmi anche una portiera, dove accidenti la prendo io una portiera, chi chiamo, l'ACI per farmi dare una portiera?

    Penso sia sempre preferibile, e più elegante, e più difficile da ideare dal punto di vista artistico ed intellettuale, e più stimolante da individuare da parte del lettore/videogiocatore, un finale univoco, ma difficilissimo da intuire, e comprensibile solo con una certa fatica e cogliendo tutti gli indizi sparsi nel testo/videogioco.

  4. #109
    Utente L'avatar di Korp
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    Non sono un amante dei finali aperti. mi pare una scelta poco coraggiosa degli autori, in generale, è come se comprassi una macchina e mi togliessero una portiera dicendomi "il bello è che te la devi scegliere te" ma pezzo d'asino, è il tuo mestiere darmi anche una portiera, dove accidenti la prendo io una portiera, chi chiamo, l'ACI per farmi dare una portiera?

    Penso sia sempre preferibile, e più elegante, e più difficile da ideare dal punto di vista artistico ed intellettuale, e più stimolante da individuare da parte del lettore/videogiocatore, un finale univoco, ma difficilissimo da intuire, e comprensibile solo con una certa fatica e cogliendo tutti gli indizi sparsi nel testo/videogioco.
    Bè alla fine è quello che deve fare un finale ambiguo, quello che però non vorrei è che fosse l'artista a spiegarmelo. Preferisco arrivarci da solo e preferirei che l'artista facesse in modo da preservare l'ambiguità anche per i posteri insomma.
    Un po' come le barzellette, se le spieghi smettono di essere divertenti.

  5. #110
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    Non saprei. La lettera di Dante a Cangrande sul Paradiso è molto consona. Dante sarebbe stato il miglior dantista di ogni tempo (anche se delle volte alcuni dantisti hanno trovato in Dante delle cose che lui non conosceva), credo di gran lunga, tuttavia la fantastica ambiguità di alcuni versi (lo diciamo? Diciamolo: Poscia, più che il dolor poté il digiuno) rimarrebbe, anche se delucidata dall'autore stesso, ancora stupefacente.

    Uff, non riesco a trovar un video della scena post credit che riprenda la stanza in lungo e in largo.

  6. #111
    Utente L'avatar di JappyDurden
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    facciamo che riassumiamo le cose più plausibili, dividendo il tutto in due macrocategorie a seconda di come interpretate il finale.
    A Post credit è parte integrante del finale, non è un extra scollegabile.
    1. Booker si sveglia nel suo ufficio, 8 ottobre 1893. Anna è nella culla, ma lui non è il Nostro Booker. Comstock non esite e loro vivranno.
    2. Booker si sveglia nel suo ufficio, 8 ottobre 1893. Anna è nella culla, lui è il Nostro Booker e in qualche modo vivrà con Anna portandosi dietro i ricordi della sua vita passata.
    3. Booker si sveglia nel suo ufficio, 8 ottobre 1893. Anna NON è nella culla, Comstock la sta portando su Columbia. Il piano è fallito e il loop continua.

    B. Il gioco finisce con la prima schermata nera, Booker muore, non esisterà nessun Comstock e di conseguenza tutte le Elizabeth scompaiono. La morte di Booker preclude l'esistenza di qualsiasi altra linea temporale post Wounded Knee.

    Direi l'opzione A1. Stavolta il piano è riuscito, anche se avrei preferito che mi facessero capire bene il perchè è riuscito: cosa è successo di diverso e così particolare dopo tutti gli altri tenttivi falliti? Fortuna? Caso?

    Alla fine mi viene da visualizzare li varie timeline con la forma di una clessidra: Elizabeth col suo potere le fa in qualche modo convergere nel punto in cui la clessidra è più stretta; li booker (il nostro booker appena diventato comstock ma in verità TUTTI i comstock, anche futuri) muore. Muore proprio la possibilità che nasca un comstock. Successivamente la clessidra torna a espandersi, generando varie timeline dove in tutte ci sono booker e anna. Ora la scena post credic ci fa vedere un booker che non è il nostro, che però sembra ricordare istantaneamente gli avvenimenti di columbia. Forse un dono fatto da Elizabeth prima di scomparire? Un modo per dire a Booker "guarda tutto quello che è successo, ora sai, puoi compiere scelte migliori...".
    Ho detto qualche boiata??
    Ultima modifica di JappyDurden; 5-04-2013 alle 18:21:17

  7. #112
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    Non mi pare, tutto giusto, o almeno giustificabile. Chissà perché, mi incuriosisce, la data scelta è proprio l'otto ottobre 1893 (sabato )

  8. #113
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    Citazione JappyDurden Visualizza Messaggio
    Direi l'opzione A1. Stavolta il piano è riuscito, anche se avrei preferito che mi facessero capire bene il perchè è riuscito: cosa è successo di diverso e così particolare dopo tutti gli altri tenttivi falliti? Fortuna? Caso?

    Alla fine mi viene da visualizzare li varie timeline con la forma di una clessidra: Elizabeth col suo potere le fa in qualche modo convergere nel punto in cui la clessidra è più stretta; li booker (il nostro booker appena diventato comstock ma in verità TUTTI i comstock, anche futuri) muore. Muore proprio la possibilità che nasca un comstock. Successivamente la clessidra torna a espandersi, generando varie timeline dove in tutte ci sono booker e anna. Ora la scena post credic ci fa vedere un booker che non è il nostro, che però sembra ricordare istantaneamente gli avvenimenti di columbia. Forse un dono fatto da Elizabeth prima di scomparire? Un modo per dire a Booker "guarda tutto quello che è successo, ora sai, puoi compiere scelte migliori...".
    Ho detto qualche boiata??
    No anzi, vista l'onnipotenza di Elizabeth non vedo perchè no.

    Per rispondere all'altra domanda: cosa ha l'ultimo tentativo di diverso dagli altri? Noi. Siamo noi che portiamo un booker a compimento del finale. Quando moriamo, e senza Elizabeth a ressarci, assistiamo sempre alla scena della porta, con Booker che riparte da lì e arriva fino a dove siamo morti ma in un altra timeline.

  9. #114
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    Non mi pare, tutto giusto, o almeno giustificabile. Chissà perché, mi incuriosisce, la data scelta è proprio l'otto ottobre 1893 (sabato )
    A una veloce occhiata internet non riporta niente di rilevante da collegare all'universo di Bio...

  10. #115
    Utente L'avatar di JappyDurden
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    Citazione Korp Visualizza Messaggio
    No anzi, vista l'onnipotenza di Elizabeth non vedo perchè no.

    Per rispondere all'altra domanda: cosa ha l'ultimo tentativo di diverso dagli altri? Noi. Siamo noi che portiamo un booker a compimento del finale. Quando moriamo, e senza Elizabeth a ressarci, assistiamo sempre alla scena della porta, con Booker che riparte da lì e arriva fino a dove siamo morti ma in un altra timeline.
    Per calzare calza. Speravo però che evidenziassero un qualcosa che ti facesse dire "eccolo il cambiamento che i Lutece hanno cercato per tanto tempo". Mi viene in mente il finale della saga di Matrix, dove le "Revolutions" del titolo sono portate dal fatto che Neo è un eletto diverso dagli altri,capace di "spezzare il cerchio" (will the circle be unbroken...?). Ecco, il nostro booker è come Neo.
    Va bhe ho il cervello che va a mille perdonatemi i collegamenti un po' assurdi. Comunque infinite sempre più capolavoro.

  11. #116
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    Ma non si crea un paradosso???Comstock morto pre columbia>tutta la storia di Infinite non succede>liz columbia(che non esiste) non uccide Comstock> Comstock vive>Nascita di Columbia e il ciclo riparte ???????????

  12. #117
    Utente L'avatar di Korp
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    Citazione davidx911 Visualizza Messaggio
    Ma non si crea un paradosso???Comstock morto pre columbia>tutta la storia di Infinite non succede>liz columbia(che non esiste) non uccide Comstock> Comstock vive>Nascita di Columbia e il ciclo riparte ???????????
    il paradosso sarebbe avvenuto se gli eventi fossero su una stessa linea temporale mentre la morte di booker/comstock avviene in un punto speciale condiviso dalle varie timeline.
    muoiono sia il nostro booker che tutti i possibili comstock.

    l'azione di Elizabeth crea un "blocco" sull'evento del battesimo, così facendo modifica il futuro ed elimina se stessa, ma il blocco che ha creato rimane. Anche perchè se il blocco non rimanesse al suo posto il ciclo ripartirebbe nell'immediato ed Elizabeth non sparirebbe.
    Ultima modifica di Korp; 5-04-2013 alle 19:47:05

  13. #118
    Atlus hater L'avatar di Davy
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    Non sono un amante dei finali aperti. mi pare una scelta poco coraggiosa degli autori, in generale, è come se comprassi una macchina e mi togliessero una portiera dicendomi "il bello è che te la devi scegliere te" ma pezzo d'asino, è il tuo mestiere darmi anche una portiera, dove accidenti la prendo io una portiera, chi chiamo, l'ACI per farmi dare una portiera?

    Penso sia sempre preferibile, e più elegante, e più difficile da ideare dal punto di vista artistico ed intellettuale, e più stimolante da individuare da parte del lettore/videogiocatore, un finale univoco, ma difficilissimo da intuire, e comprensibile solo con una certa fatica e cogliendo tutti gli indizi sparsi nel testo/videogioco.
    no, è una scelta parecchio coraggiosa. Non ci vuole nulla a fare un finale didscalico che ti spiega tutto per filo e per segno, in questo finale SAPPIAMO cosa succede per tho, il 70%. Il resto è interpetazione del giocatore, e se non fosse un finale della madonna dubito staremmo ancora qui a parlarne.

  14. #119
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    Non saprei, è un tema su cui sono dubbioso.
    Mettiamo Blade Runner, la Director's Cut. L'unicorno ci fa capire come Rick sia un replicante, non è detto esplicitamente, ma è (bisogna avere un po' di coraggio nelle proprie deduzioni, in fondo ), valutato ogni indizio, abbastanza ragionevole pensare, indizi sparsi qui e lì, diciamo anche una tendenza e una tensione in tutto il film, pensare che Rick sia un replicante.
    Anche nella fine dei Soprano's: dissero che il finale non si capiva, ma gli sceneggiatori risposero che era abbastanza chiaro cosa era successo nella caffetteria, per chi sapeva leggere tra le righe.
    Arrivati alle ultime righe di Arthur Gordon Pym di Poe, invece, questo finale sospeso, rimane un po' deludente e quasi effimero, come se l'autore arrivato ad un certo punto non volesse più sbilanciarsi sulla sua fantasia, e lasciasse al lettore il lavoro sporco di definire l'indefinibile figura bianca.
    E' come se San Luca invece di parlare di risurrezione avesse lasciato un po' le cose nel vago: un po' sì ma anche un po' no, vedete voi, insomma O come se in un giallo si barasse, non risolvendo l'omicidio, ma dando una rosa di possibili colpevoli, senza prove concludenti.

    Che non vuol dire un tedioso elenco di esegestiche considerazioni, puntuali e pragmatiche: ma una serie di appunti sparsi nella trama, disposti in maniera organica e incastrati omogeneamente, che traccino la linea che porta alla conclusione. Insomma a me piace un autore che virilmente dica: ho fatto la mia scelta, la mia storia è questa qua, che ti piaccia o no. Scoprirlo sta a te, ma sappi che se ti ci metti davvero d'impegno, hai tutto per dischiuderla.

  15. #120
    Utente L'avatar di Korp
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    Ma imho gli elementi per decretare quale delle ipotesi sia quella corretta ci sono tutti.
    Cioè noi arrivati alla fine vediamo le Elizabeth sparire, segno che il piano ha funzionato, le timeline di Comstock eliminate e la trama si "risolve" lì. Tragico, ma pur sempre un finale chiuso. Il post credit instilla un dubbio ulteriore su quale sorte attende le altre timeline di Booker, a cui non ci viene data risposta.
    Riprendendo l'esempio di Blade Runner, il film ci lascia intendere che Rick è un replicante, e si chiude così. Con quest'ultimo guizzo però anche qui ti viene instillato il dubbio, se Rick è un replicante allora cosa farà adesso? Deckard va via verso un futuro incerto, vivrà? Gli daranno la caccia?

    Un altro esempio è "Non è un paese per vecchi" dei Coen. Senza spoilerare troppo, le vicende del film terminano dopo alcuni eventi, lasciando un sacco di sospesi ed interrogativi aperti o volutamente ambigui, senza sapere quale sarà il futuro di alcuni personaggi.
    Ed imho ci vogliono delle palle quadrate per accompagnare lo spettatore fino alla fine dell'opera per poi abbandonarlo bruscamente con un "il resto non ti riguarda"

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