Super Mario Magnaccio?
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Discussione: Super Mario Magnaccio?

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  1. #1
    Utente L'avatar di Hollover
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    Super Mario Magnaccio?

    Cari ragazzi,
    un'ennesima testimonianza dei danni irreparabili che i giochi elettronici
    operano sulle vostre giovani menti è dato da un rapporto del già citato
    Centro Ricerche del Minnesota per gli Studi sulla Devianza Giovanile.
    Speriamo vivamente che questa seria e rigorosa ricerca medica (effettuata,
    tra l'altro, da uomini di scienza laici) possa gettare nuova luce sui rischi
    ai quali vi esponete quotidianamente.

    "L'oggetto della nostra analisi è stato il videogioco "Super Fratello Mario
    64", che fin dal titolo si rivela profondamente inquietante. Il "Super
    Fratello", infatti, allude in maniera beffarda al "Grande Fratello" del
    romanzo di George Orwell "1984". Il protagonista di questo gioco, l'
    idraulico Mario, subdolamente entrato nell'immaginazione comune dei
    preadolescenti, non è altro che uno stravolgimento in chiave erotica di
    Michele il Topo di Walt Disney. Stessa uniforme, stessa altezza, stessa voce
    stridula; ma, mentre Michele il Topo rispecchiava in maniera onesta le
    esigenze del "periodo di latenza", Mario è piuttosto l'alfiere di una
    sessualità contorta. Mario, infatti, è dotato di un inquietante paio di
    baffi, e il movente di ogni sua impresa è il raggiungimento della "preda"
    sessuale. Fin dall'inizio, lo vediamo entrare in un castello (evidente
    simbolo uterino); appena entra nel castello / utero, Mario incontra un fungo
    parlante di nome Yoshi. Il castello / utero è quindi già abitato dal fungo /
    fallo, che testimonia in tal modo un rapporto sessuale già consumato; il
    culmine dell'ambiguità si raggiunge però nella voce infantile del fungo /
    fallo (già iniziato alle esperienze erotiche, quindi già presente nell'
    utero, quindi già iniziato alle esperienze erotiche) che si contrappone all'
    aspetto pienamente "maturo" di Mario, il quale però è ancora all'inizio
    delle sue "imprese" amorose. Tutta questa profonda ambiguità corrompe in
    maniera devastante, soprattutto nelle menti più deboli, l'immagine di una
    sessualità sana e volta alla procreazione. I continui ammiccamenti sessuali
    di "Super Fratello Mario 64" sono presenti anche nell'arredamento interno
    del castello, un rosso - porpora che allude ora ai tessuti damascati delle
    case di tolleranza, ora alle pareti interne di una vagina. A un certo punto
    Mario varca un dipinto ed è trasportato in un'altra dimensione: questa è un'
    audace rilettura del mito di Alice in chiave maschile, com'è dimostrato dal
    saggio del noto psicologo junghiano Hans Vergerus "Alice e il fallo"
    (illuminante, tra l'altro, in quanto chiarisce molti punti oscuri sulla
    pedofilia di Lewis Carroll). Non a caso, Mario incontra presto delle "bombe"
    giganti, sulle quali deve saltare per farle scoppiare. L'evidente dicotomia
    bombe / testicoli fa sconfinare il gioco nell'esplicita pornografia, oltre
    che nel cattivo gusto. C'è da notare che l'opera di distruzione che l'eroe
    porta a compimento nei confronti delle bombe - testicoli rinvia direttamente
    a un'idea di sessualità edonistica, per cui il testicolo (sede del seme
    riproduttivo) viene fatto esplodere, e Mario persegue un ideale di
    accoppiamento "infecondo" (plagiato dai sotterfugi del fungo - testicolo).
    Un'indagine condotta su un campione di quaranta bambini dagli otto ai dodici
    anni ha dimostrato in maniera lampante che i suddetti bambini tendono a
    identificare Mario con il fallo (operando perciò uno slittamento - e una
    proiezione simbolica del super Io - che li spinge a rimuovere la figura di
    Yoshi). Interrogati infatti sul nome con il quale sono abituati a chiamare
    il loro organo riproduttivo, i ragazzini hanno risposto per la maggior parte
    "Mario" (il 60 %). I rimanenti bambini hanno invece dato il nome del proprio
    genitore, o di un loro caro amico. Un solo ragazzino ha risposto "Yoshi"; su
    di lui sono state condotte accurate indagini, ed è venuto alla luce il fatto
    che il suo giocattolo preferito era la Barbie e che da grande avrebbe voluto
    diventare un giardiniere. Tutti i bambini, inoltre, durante i test ai quali
    sono stati sottoposti, hanno dimostrato una forte aggressività e
    irrequietezza, dovuta senz'altro allo stress psico - fisiologico causato da
    "Super Fratello Mario 64". E' perciò palese l'effetto deleterio che il
    suddetto gioco opera sulla psiche infantile, alla quale viene proposto un
    modello di sessualità negativo e distorto."

    Si tratta, come potete vedere, di dati SCIENTIFICI. Quindi, anche se
    continuate a rinnegare il Signore, ascoltate almeno la voce della medicina.
    Forse un giorno, persuasi dalla ragione, vi avvicinerete anche alla Fede. E
    ricordatevi che ogni minuto sciupato in un inutile partita ai videogiochi è
    come una ferita nel costato di Gesù; ricordatevi che i vostri joistich sono
    come dei chiodi conficcati nella Sua carne.

    Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
    Via delle Cento Fontane 33, Afragola (NA)
    "Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit"




    Questa lettera è Unreal

    o_O

  2. #2
    Bannato L'avatar di Bastard Crow
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    Vuoi dire che quella lettera è vera??
    Esistono persone così??

  3. #3
    Il Cattivo L'avatar di dado88
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    Re: Super Mario Magnaccio?

    Hollover

    Cari ragazzi,
    un'ennesima testimonianza dei danni irreparabili che i giochi elettronici
    operano sulle vostre giovani menti è dato da un rapporto del già citato
    Centro Ricerche del Minnesota per gli Studi sulla Devianza Giovanile.
    Speriamo vivamente che questa seria e rigorosa ricerca medica (effettuata,
    tra l'altro, da uomini di scienza laici) possa gettare nuova luce sui rischi
    ai quali vi esponete quotidianamente.

    "L'oggetto della nostra analisi è stato il videogioco "Super Fratello Mario
    64", che fin dal titolo si rivela profondamente inquietante. Il "Super
    Fratello", infatti, allude in maniera beffarda al "Grande Fratello" del
    romanzo di George Orwell "1984". Il protagonista di questo gioco, l'
    idraulico Mario, subdolamente entrato nell'immaginazione comune dei
    preadolescenti, non è altro che uno stravolgimento in chiave erotica di
    Michele il Topo di Walt Disney. Stessa uniforme, stessa altezza, stessa voce
    stridula; ma, mentre Michele il Topo rispecchiava in maniera onesta le
    esigenze del "periodo di latenza", Mario è piuttosto l'alfiere di una
    sessualità contorta. Mario, infatti, è dotato di un inquietante paio di
    baffi, e il movente di ogni sua impresa è il raggiungimento della "preda"
    sessuale. Fin dall'inizio, lo vediamo entrare in un castello (evidente
    simbolo uterino); appena entra nel castello / utero, Mario incontra un fungo
    parlante di nome Yoshi. Il castello / utero è quindi già abitato dal fungo /
    fallo, che testimonia in tal modo un rapporto sessuale già consumato; il
    culmine dell'ambiguità si raggiunge però nella voce infantile del fungo /
    fallo (già iniziato alle esperienze erotiche, quindi già presente nell'
    utero, quindi già iniziato alle esperienze erotiche) che si contrappone all'
    aspetto pienamente "maturo" di Mario, il quale però è ancora all'inizio
    delle sue "imprese" amorose. Tutta questa profonda ambiguità corrompe in
    maniera devastante, soprattutto nelle menti più deboli, l'immagine di una
    sessualità sana e volta alla procreazione. I continui ammiccamenti sessuali
    di "Super Fratello Mario 64" sono presenti anche nell'arredamento interno
    del castello, un rosso - porpora che allude ora ai tessuti damascati delle
    case di tolleranza, ora alle pareti interne di una vagina. A un certo punto
    Mario varca un dipinto ed è trasportato in un'altra dimensione: questa è un'
    audace rilettura del mito di Alice in chiave maschile, com'è dimostrato dal
    saggio del noto psicologo junghiano Hans Vergerus "Alice e il fallo"
    (illuminante, tra l'altro, in quanto chiarisce molti punti oscuri sulla
    pedofilia di Lewis Carroll). Non a caso, Mario incontra presto delle "bombe"
    giganti, sulle quali deve saltare per farle scoppiare. L'evidente dicotomia
    bombe / testicoli fa sconfinare il gioco nell'esplicita pornografia, oltre
    che nel cattivo gusto. C'è da notare che l'opera di distruzione che l'eroe
    porta a compimento nei confronti delle bombe - testicoli rinvia direttamente
    a un'idea di sessualità edonistica, per cui il testicolo (sede del seme
    riproduttivo) viene fatto esplodere, e Mario persegue un ideale di
    accoppiamento "infecondo" (plagiato dai sotterfugi del fungo - testicolo).
    Un'indagine condotta su un campione di quaranta bambini dagli otto ai dodici
    anni ha dimostrato in maniera lampante che i suddetti bambini tendono a
    identificare Mario con il fallo (operando perciò uno slittamento - e una
    proiezione simbolica del super Io - che li spinge a rimuovere la figura di
    Yoshi). Interrogati infatti sul nome con il quale sono abituati a chiamare
    il loro organo riproduttivo, i ragazzini hanno risposto per la maggior parte
    "Mario" (il 60 %). I rimanenti bambini hanno invece dato il nome del proprio
    genitore, o di un loro caro amico. Un solo ragazzino ha risposto "Yoshi"; su
    di lui sono state condotte accurate indagini, ed è venuto alla luce il fatto
    che il suo giocattolo preferito era la Barbie e che da grande avrebbe voluto
    diventare un giardiniere. Tutti i bambini, inoltre, durante i test ai quali
    sono stati sottoposti, hanno dimostrato una forte aggressività e
    irrequietezza, dovuta senz'altro allo stress psico - fisiologico causato da
    "Super Fratello Mario 64". E' perciò palese l'effetto deleterio che il
    suddetto gioco opera sulla psiche infantile, alla quale viene proposto un
    modello di sessualità negativo e distorto."

    Si tratta, come potete vedere, di dati SCIENTIFICI. Quindi, anche se
    continuate a rinnegare il Signore, ascoltate almeno la voce della medicina.
    Forse un giorno, persuasi dalla ragione, vi avvicinerete anche alla Fede. E
    ricordatevi che ogni minuto sciupato in un inutile partita ai videogiochi è
    come una ferita nel costato di Gesù; ricordatevi che i vostri joistich sono
    come dei chiodi conficcati nella Sua carne.

    Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
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    Questa lettera è Unreal

    o_O

    Ho letto su GMC che l'ass. San Carlo Borromeo(nello spazio di Matteo Bittanti) non esiste.Non è un gruppo di religiosi, ma è formata da giornalisti(cretini, tra l'altro), che non fanno altro che criticare la NOSTRA PASSIONE.Quindi non prestare orecchie a queste lettere.
    bah

  4. #4
    Was ist das? L'avatar di Eyedol
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    Non ci credo

  5. #5
    Il Cattivo L'avatar di dado88
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    Re: Re: Super Mario Magnaccio?

    dado88

    Ho letto su GMC che l'ass. San Carlo Borromeo(nello spazio di Matteo Bittanti) non esiste.Non è un gruppo di religiosi, ma è formata da giornalisti(cretini, tra l'altro), che non fanno altro che criticare la NOSTRA PASSIONE.Quindi non prestare orecchie a queste lettere.
    E imfatti leggi qua
    bah

  6. #6
    Utente L'avatar di Hollover
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    Sarà un fake,ma è rotfl

    Cari ragazzi,
    La nostra Associazione esiste realmente, e l'indirizzo è
    [email protected] Ne fanno parte genitori, insegnanti, medici,
    avvocati, professionisti dell'informatica, due docenti universitari e
    diversi esponenti politici - alcuni dei quali di rilievo nazionale. Tutti
    adulti responsabili che si preoccupano per il vostro futuro, e che sono
    pronti a sfidare anche l'odio e l'umiliazione pur di agire per il bene
    collettivo. La nostra battaglia per l'abolizione totale dei videogiochi
    proseguirà, e la nostra perseveranza dovrà trionfare.
    Ma forse la vostra intelligenza è ormai obnubilata da queste infernali
    macchinette. Un palese esempio di come il tarlo dei videogame rode il fresco
    legname delle vostre giovani e tenere menti ci è dato, come al solito,
    dall'illuminante pamphlet del dottor Wertham:

    "Tra i giochi che svolgono la loro malvagia opera in modo più subdolo, ce
    n'è uno dal titolo 'La maledizione dell'Isola della scimmia'. Questo
    videogame non vuole stordire il giovane con luci abbaglianti o con roboanti
    esplosioni: è un gioco che mira piuttosto a vampirizzare il suo tempo, a
    trasportare gli sventurati ragazzi in una dimensione fittizia e ingannevole.
    Lo scopo del gioco è quello di divenire un esperto pirata (bello scopo!) e
    di dare la caccia a un tesoro nascosto, nonchè di conquistare l'amore -
    amore profano, naturalmente - di una donna di facili costumi. Tra assurdi
    anacronismi che spingono i giovani alla più totale ignoranza (i corsari
    parlano come i poveri dei bassifondi di Chicago) e una concezione
    disinvolta e scapigliata del senso morale, 'L'isola della scimmia' presenta
    una serie di enigmi da risolvere non con l'intelligenza, ma con la
    demenza. Il Centro Ricerche del Minnesota per gli Studi sulla Devianza
    Giovanile provò a far giocare all' 'Isola della scimmia' per cinque ore
    (sotto stretta osservanza medica) un campione di venti ragazzi dai dieci ai
    quattordici anni; in seguito, pose loro delle domande. Al quesito "Come
    faresti a raccogliere il frutto da un albero", solo 5 risposero
    correttamente dicendo "Mi arrampicherei sul tronco", mentre dieci
    affermarono "prenderei a martellate l'albero". Due ragazzi dissero "Non so",
    mentre tre aggredirono verbalmente e fisicamente gli psichiatri. C'è da
    notare come il "prendere a martellate l'albero" rinvii alla nota teoria
    freudiana della negazione della propria sessualità, per cui l'albero diviene
    un surrogato dell'organo riproduttivo, che - anzichè essere utilizzato in
    modo conforme alla natura - viene mortificato e avvilito. Non a caso, in un
    sondaggio condotto tra un campione di trecento omosessuali, il 62 % indica
    'L'isola della scimmia' come il proprio videogame preferito."

    Dubitate dell'autorità di Wertham? Forse fate bene; forse l'unico testo nel
    quale si può riporre assoluta fiducia è la Sacra Bibbia. Ma provate a
    guardare dentro di voi. Pensate di sentirvi più buoni, più sani, più
    vigorosi dopo aver speso il vostro prezioso tempo di fronte ai giochi
    elettronici? Non vi rendete conto di come questa malsana passione possa
    squassare, forse irrimediabilmente, la vostra fragile psiche?

    Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
    Via delle Cento Fontane 33, Afragola (NA)
    "Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit



    Che sia "Monkey Island"?

  7. #7
    Was ist das? L'avatar di Eyedol
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    Certo, è THE CURSE OF MONKEY ISLAND


    Questi sono pazzi

  8. #8
    Cannaiolo folle L'avatar di rustuzzz
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    la nostra perseveranza dovrà trionfare.


    Che sia "Monkey Island"?
    no è Seilor Moon

    Viene in nome del cristallo di luna

    ... mi auto bonko



    comunque ora che mi ci fai pensare il castello ha proprio la forma di un *****

  9. #9
    Utente L'avatar di Hollover
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    rovatfl

    Cari ragazzi,
    i vostri insulti continuano a piovere sulle nostre missive, eppure noi,
    saldi come rocce, proseguiamo il cammino. Se i nostri messaggi serviranno a
    salvare anche un solo ragazzo dalla sua abominevole passione, allora il
    sudore versato servirà a far germogliare la pianta della saggezza. La
    battaglia contro i videogiochi è legata anche a un nostro personale
    dolore. Uno dei fondatori della Borromeo, stimato professionista, ha perso
    suo figlio proprio a causa dei giochi elettronici. Eppure, per
    distoglierlo dai suoi insani propositi, il nostro fondatore aveva fatto l'
    impossibile. Non solo non aveva acquistato la Playstation al ragazzo, ma gli
    aveva persino proibito di frequentare i compagni di classe che erano in
    possesso di questo diabolico congegno. Aveva smesso di dargli dei soldi, in
    quanto temeva giustamente che il ragazzo potesse andarli a spendere nelle
    sale giochi. Gli aveva impedito di uscire, per evitare che potesse
    imbattersi in qualche luogo di perdizione. Ogni mattina lo faceva
    accompagnare a scuola da una zia suora, per evitare che il ragazzo potesse
    sottrarsi ai suoi doveri. E quale fu la ricompensa che ottenne un così
    amorevole padre? Dolore e sofferenza. Un giorno, aprendo la porta della
    camera del figlio, il sant'uomo vide il giovane riverso sul letto, esanime,
    stroncato da una letale razione di sonniferi. C'è da notare che il ragazzo
    custodiva in camera infami riviste come "Zeta" e "La macchina dei giochi",
    celate dietro alle copertine di "Famiglia Cristiana".
    Fu da quest'episodio che nacque in noi la necessità di fondare l'
    Associazione Borromeo. Per far sì che nessun altro ragazzo bruci la sua
    giovane vita in questo doloroso modo. Leggendo le vostre risposte ai
    messaggi che pubblichiamo, vediamo che voi, anime perdute, fate di tutto per
    metterci alla berlina! Ridicolizzate persino il modo in cui traduciamo i
    titoli dei videogiochi! Non possediamo - e questo è un nostro vanto - una
    sufficiente "cultura" in questo campo. Anzi, possiamo ammettere con orgoglio
    di non aver mai giocato con queste infami macchine volte alla distruzione
    del giovanile intelletto. Ciò non toglie che abbiamo tutto il diritto di
    condannarle, allo stesso modo in cui possiamo condannare l'omicidio senza
    mai essere stati assassini, o la droga senza aver mai fumato l'eroina!
    Ecco infine un'altra prova del male dei giochi elettronici, contenuta nel
    testo dell'antropologo francese Jean Baptiste Petitrue "L'età del fango: l'
    avvento di una nuova preistoria" (Paris, Nouvelle Science, 1998):

    "Gli archetipi della saga cinematografica di "Guerre Stellari", che spesso
    ritornano nei giochi elettronici, sono chiaramente ispirati a oscure
    religioni tribali, che su questi miti hanno spesso costruito la
    giustificazione dei sacrifici umani. I due protagonisti della saga, Luca il
    Camminatore dei Cieli e Han Solo, rispecchiano i due poli dell'umana
    ambizione: la vana ricerca di gloria nel primo, la cupidigia di danaro nel
    secondo. L'evoluzione del personaggio di Luca, che - iniziato a un'oscura
    religione - si ribella al padre, è sul punto di commettere incesto con la
    sorella, e alla fine causa la distruzione dell'ordine costituito, si
    contrappone alla staticità del personaggio di Han, sleale, arido e
    arrogante, nonché legato da un ambiguo rapporto con un enorme scimmione
    peloso, incarnazione di una sessualità smisurata e contronatura. Questo
    catalogo di perversioni viene sviscerato fino in fondo nei videogiochi
    ispirati alle pellicole cinematografiche: "Forze oscure", "Ala X", "Pari
    combattente", "Jedi il Cavaliere", "Storie Yoda" e molti altri. Dai
    rapporti settecenteschi dei Padri Gesuiti inviati nelle Americhe,
    apprendiamo che il sacrificio del padre era un elemento ricorrente nelle
    tribù dei selvaggi, i quali sacrificavano agli dei il proprio genitore
    sancendo il passaggio all'età adulta. Tale primitiva e barbara cerimonia
    veniva definita dagli indios "il cammino verso il cielo", e dava inizio a un
    rituale orgiastico che sfociava nell'accoppiamento tra tutti i consanguinei.
    Lo stregone, coperto di pelli di animale, si travestiva da scimmia, e
    invocava il Dio della fecondità e della lussuria. E' fin troppo evidente
    come tali miti non siano oscuri al regista di questi film; la loro
    trasposizione in giochi elettronici incita i giovani a rivivere in prima
    persona questi infami rituali. Ciò dovrebbe spingerci a riflettere in che
    modo alcuni giochi apparentemente innocui possano invece portare all'incesto
    e al parricidio, facendo leva sulle pulsioni archetipali presenti in ogni
    essere vivente".

    Speriamo che almeno la lezione di un illustre antropologo come Petitrue
    possa far breccia nelle vostre menti.

    Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
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  10. #10
    Il Cattivo L'avatar di dado88
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    Hollover

    Sarà un fake,ma è rotfl

    Cari ragazzi,
    La nostra Associazione esiste realmente, e l'indirizzo è
    [email protected] Ne fanno parte genitori, insegnanti, medici,
    avvocati, professionisti dell'informatica, due docenti universitari e
    diversi esponenti politici - alcuni dei quali di rilievo nazionale.
    collettivo. La nostra battaglia per l'abolizione totale dei videogiochi



    Che sia "Monkey Island"?

    Esiste, ma vi ripeto che è FORMATA DA GIORNALISTI che voglino eliminare il Videogioco in Italia.Se ci fosse scritto pure l'indirizzo andrei lì a menarli quei figli di .......
    NON HANNO NESSUR RIFERIMENTO CON LA CHIESA E LA RELIGIONE!!!
    bah

  11. #11
    Bannato L'avatar di Bastard Crow
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    Hollover,ma su che sito le prendi stè cose??
    Linka,linka.

  12. #12
    Utente L'avatar di Hollover
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  13. #13
    Cannaiolo folle L'avatar di rustuzzz
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    rovatfl

    Uno dei fondatori della Borromeo, stimato professionista, ha perso
    suo figlio proprio a causa dei giochi elettronici. Eppure, per
    distoglierlo dai suoi insani propositi, il nostro fondatore aveva fatto l'
    impossibile. Non solo non aveva acquistato la Playstation al ragazzo, ma gli
    aveva persino proibito di frequentare i compagni di classe che erano in
    possesso di questo diabolico congegno. Aveva smesso di dargli dei soldi, in
    quanto temeva giustamente che il ragazzo potesse andarli a spendere nelle
    sale giochi. Gli aveva impedito di uscire, per evitare che potesse
    imbattersi in qualche luogo di perdizione. Ogni mattina lo faceva
    accompagnare a scuola da una zia suora, per evitare che il ragazzo potesse
    sottrarsi ai suoi doveri. E quale fu la ricompensa che ottenne un così
    amorevole padre? Dolore e sofferenza. Un giorno, aprendo la porta della
    camera del figlio, il sant'uomo vide il giovane riverso sul letto, esanime,
    stroncato da una letale razione di sonniferi. C'è da notare che il ragazzo
    custodiva in camera infami riviste come "Zeta" e "La macchina dei giochi",
    celate dietro alle copertine di "Famiglia Cristiana".
    se è vero non penso si sia ucciso per i videogiochi ma per suo padre che non lo faceva neanche respirare !

  14. #14
    Il Cattivo L'avatar di dado88
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    NON E' VERO NIENTE!!!RILEGGETEVI I NUMERI DI GMC(spazio dedicato a "La posta del filosofo")!!
    bah

  15. #15
    Bannato L'avatar di Bastard Crow
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