Geralt e Yen sono effettivamente morti male a Rivia. Quando descrivono l'arrivo dell'unicorno, l'influsso magico di Ciri, la salita sulla barca, il risveglio sotto il melo, è tutto un abbellimento fiabesco non realmente accaduto. Loro che vengono teletrasportati nell'oasi felice ancora vivi e si sposano rappresenta la speranza del lettore medio, che vuole il lieto fine, tema discusso nei primi capitoli tra la studiosa del lago e la sua adepta. È il desiderio della stessa Ciri, che preferisce concludere il suo racconto così, anche se le lacrime mentre parla del matrimonio assieme ai defunti vari fa capire abbastanza evidentemente che non sia la verità.
I CDP, per trovare un appiglio, prendono invece tutto questo per buono: Yen e Geralt sono effettivamente vivi grazie alla magia di Ciri, sull'isola col melo (che chiamano Avalon), un luogo reale nel loro mondo. Durante il loro peregrinare la caccia selvaggia li trova e rapisce Yen, Geralt li insegue, si aggrega a Letho ecc.
Riguardo al perché Ciri finisca nel mondo di Artù, sinceramente non ricordo bene. Forse la caccia continua a inseguirla, e quindi torna a spostarsi di continuo piuttosto che concedersi al volere e alla protezione della loggia. O più banalmente, con le persone più care morte e tanti che vogliono sfruttarla, sente che non rimane nulla per lei nel mondo di Geralt &co