Emerald scrive: "...con la mia voce naturale riesco a coprire all'incirca da un Re#1 ad un Sib3 (arrivo al Do4, il famoso Do "di petto" tenorile, ma devo essere molto ben riscaldato e rilassato, e non mi ci avventurerei mai dal vivo), Il falsetto mi permette di arrivare comodamente intorno ad un re/re#5, con condizioni particolari anche di un paio di semitoni più su.
Posso quindi dire che ho un'estensione di quattro ottave, ma non è che questo mi aiuti più di tanto." __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________
Scusa, ma con cio' che hai scritto, la tua estensione vocale e' di tre ottave (o appena al di sotto). Comunque sia, tre ottave sono gia' tantissime (io ne possiedo quasi tre e mezzo, e posso capire la frustrazione causata dall'avere un'estensione ampia e difficile da gestire).
Per cio' che riguarda il falsetto, non vi e' nulla da fare: non puo' essere considerato parte dell'estensione vocale. Per raggiungere e poi rafforzare le note piu' acute, il modo migliore e' attraverso il "picchiettato". Da li' si puo' poi passare alla "tenuta" del suono in potenza e durata (se cio' diverra' mai possibile per il cantante). Un baritono solitamente e' tenuto ad abbandonare le note piu' basse del suo registro se vuole orientarsi verso un solido "Do di petto" che, nel tempo, non crei problemi di nodi alle corde vocali.
Io comunque raccomando la tecnica muscolare la quale vede il cantante "sedersi" sul diaframma e tenere il suono in "apnea". Con la curvatura della spina dorsale e l'uso dei muscoli della schiena, si puo' ottenere grandissimo volume e proiezione vocale, aprendo "a ventaglio" il suono.