jesus christ
Mia brevissima recensione: un gioco incompleto.
Per assurdo, dopo 10 anni di sviluppo, abbiamo di fronte a noi un prodotto palesemente incompleto. E non parlo dei contenuti aggiuntivi che arriveranno e che posso anche capire (ma anche no). Parlo dell'anima del gioco e del mondo, di cose che non si possono completare nemmeno con 100 DLC.
Mi spiego meglio: ci sono aspetti curatissimi, altri meno e altri proprio imbarazzanti per un big budget game con queste aspettative. FFXV è curatissimo nel gameplay, nell'aspetto grafico, nella scenografia: il mondo è uno spettacolo per gli occhi e per ogni esploratore. Il gameplay è probabilmente il più interessante e innovativo della generazione di (J)RPG attuale e l'OST è da urlo, ma questo vale per fortuna per ogni Final Fantasy e quasi ogni JRPG.
Purtroppo le parti più problematiche sono quelle per le quali i Final Fantasy del passato sono stati tanto amati: sceneggiatura, trama e vastità, fascino, coerenza e carisma del mondo rappresentato. Il mondo di FFXV è enorme ma vuoto. Non vuoto di cose da fare, vedere, cacciare, combattere. Assolutamente no. Ripeto che FFXV si lascia giocare alla grande, anzi, per giocabilità è sicuramente il mio FF preferito, se non il mio gioco preferito della generazione attuale. ma è un mondo vuoto di emozioni, di storie, di realismo, di empatia. Trovo veramente irritante sentire i numerosi e poco interessanti NPCs parlare del tempo, della temperatura, del cibo e di altre banalità mentre intorno a loro c'è una guerra devastante e la città più vicina è appena stata letteralmente distrutta da un invasore straniero in una battaglia epica e visibile sicuramente da chilometri e chilometri di distanza. Senza nemmeno considerare le decine di migliaia di persone morte nell'attacco. Ebbene, dove sono il dolore, la disperazione, la morte, l'emozione, lo shock, l'insicurezza? Dove sono i profughi, i feriti, i disperati, le bande di criminali e sciacalli? C'è un'incoerenza tra mondo narrato e vissuto imbarazzante. Forse sono stato abituato male da giochi come The Witcher 3 dove il mondo, la guerra e le mille altre vicende si palesano da sé, in ogni dialogo, paesaggio, sidequest. È un mondo vivo e pulsante, anche senza le cutscenes e le missioni della storia principale. FFXV non racconta nulla di sé, del suo mondo, della trama o dei personaggi se non attraverso queste cutscenes e missioni. E anche in questi casi, lo fa in modo veramente grossolano, da shonen di infima qualità, trattando lo spettatore/giocatore come un ragazzo dodicenne. Dialoghi del tipo "Hey, Noctis, we've been friends a while now, he?", "Yeah, how long has it been?", "It was 5 years ago", "Wow, long time, huh?", "Yeah, I was so shy back then"... Sul serio? Gli stessi strumenti narrativi si ritrovano anche nella trama principale. Siamo anni luce dalla qualitá narrativa di buona parte dei giochi occidentali contemporanei ma anche da quella dei FF (dal IV ma soprattutto VI in poi) e alcuni JRPG classici, che vivevano sì di un impianto base shonen, ma almeno si prendevano il tempo di narrare la storia, i personaggi e il mondo lentamente, anche attraverso il mondo stesso. Non tutti ovviamente e non tutti allo stesso modo, ma il salto indietro fatto da FFXV in termini di qualitá narrativa rimane evidente. Per me, a livello narrativo e di tangibilità del mondo e dei personaggi virtuali, è un FFI in HD.
Faccio tantissima fatica a reprimere la malinconia per quello che la serie é diventata. Ormai sono 15 anni che non giochiamo più un FF completo. L'ultimo è stato il decimo capitolo che, come tutti, può piacere o meno, ma almeno è un prodotto completo, uscito da cima a fondo come è stato inteso e non si ha mai la sensazione che manchi qualcosa. Del XII conosciamo tutti le problematiche incorse a metà opera per la dipartita di Matsuno e anche in questo caso si vede nettamente in buona parte del gioco, specie nei capitoli più avanzati e nei personaggi principali, tutto ciò con il mondo finalfantasyano più bello e interessante di sempre a fare da sottofondo. Mentre il tredicesimo é un altro capitolo con una storia di sviluppo travagliata, aspettative gigantesche e una perenne sensazione che manchino dialoghi, aree, cutscenes, momenti e atmosfere, con buona parte della storia e del background narrato in forma scritta nell'enciclopedia del gioco. Sono palesi le difficoltà attuali di Square Enix a far parlare i propri mondi e i propri personaggi senza ricorrere a enciclopedie, manuali o dialoghi di infimo livello. Ma questa é una considerazione estemporanea, che concerne non solo FFXV ma la situazione attuale del panorama videoludico giapponese.
Ma almeno FFXV si lascia giocare talmente bene che ho deciso di non pensarci. Ogni volta che i personaggi principali aprono bocca e ripetono per la trecentesima volta la stessa banalità sul tempo atmosferico mi cadono le braccia, ma non importa. Continuo imperterrito per la mia strada e, area dopo area, dungeon dopo dungeon, hunt dopo hunt, mi godo quello che è ludicamente il più bel Final Fantasy di sempre. Anche se il rammarico per tutto quello che manca per essere considerato un capolavoro a tutti gli effetti si fa sentire e non poco.