Provo empatia e mi commuovo praticamente per qualsiasi cosa, dal cane che veglia sulla tomba del padrone alla colonna sonora di una serie tv alla scomparsa del personaggio famoso di turno, però in una situazione come quella descritta dall'OP non riuscirei a vergognarmi per qualcun altro, se invece la vivessi in prima persona desidererei di sparire dalla faccia della Terra.
Un'altra situazione che non reggo è quando, al ristorante, un amico inizia a polemizzare col gestore. Discussioni per il cibo sgradevole, capelli nel piatto, il prezzo ecc. Una volta con un tavolo vicino con bambini schiamazzanti: una lite furiosa. Non sapevo dove mettere la faccia.
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sui bambini concordo con lui, io spesso mi trovo con amici che ora hanno figli e spesso schiamazzano non male, io cerco di farli stare lì tranquilli impegnandoli in qualcosa poi fortuna che arrivano i genitori a calmarli. Sinceramente se esco a mangiare non ho bisogno di bambini che corrono ovunque e urlano come matti, tu pensa che molti ristoranti grandi riservano uno spazio giochi soprattutto in occasioni grosse come natale\capodanno\pasqua\comunioni\cresime.
Io ho trovato su instagram un video di un husky che piange sulla tomba della padrona morta, non ti metto il link o piangi come una fontana
Ultima modifica di Tripla Z; 18-01-2018 alle 13:01:21
Il video dell'husky no
In occasione dell'evento olimpiadi, ad esempio, è un continuo piangere.
Non parliamo poi dei servizi del TG sui cani antivalanga, quando trovano qualcuno. L'anno scorso con la tragedia di Rigopiano era un continuo commuovermi.
Imbarazzo di ora ora: collega con un colletto della camicia che sembra sottratta a uno zingaro lurida e con delle colate di sudore esterne da sentirsi male.
Non oso guardare meglio, ma temo che abbia anche una goccetta umida sulla patta dei pantaloni
Come è stato detto, si può definire un eccesso di empatia. Ce l'ho anche io, non dico che "mi sento male" al posto della persona che dovrebbe essere in imbarazzo, però davvero provo enorme dispiacere per quella persona e mi forzo a non ridere, a comportarmi come vorrei si comportassero gli altri se fossi io a vivere quella situazione, mi metto a pensare "se lui mi guardasse adesso voglio farmi vedere impassibile così che si rincuori". Ma è un ragionamento stupido perché tanto ci sono 50 persone intorno a me che ridono quindi non do nessun sollievo alla persona in imbarazzo
ecco, io in situazioni in cui altri si lamenterebbero (e anche giustamente, purché in modo rispettoso e non volgare) invece sto sempre zitto perché penso (nell'esempio) al gestore del ristorante o al cameriere che si sentirebbero in imbarazzo se facessi notare la cosa...
Ultima modifica di el Bandido; 18-01-2018 alle 18:20:36
Per la cronaca ho passato un' ora con gli occhi bassi per non guardare quel colletto
Le volte che ho sbirciato mi sono sentita male dall'orrore, soprattutto perché c'erano altre venti persone che lo guardavano.
Mentre guardavo in basso ho notato anche un buco nei pantaloni. Non vedevo l'ora di uscire.
Ultima modifica di bertuccia2004; 18-01-2018 alle 21:01:37
Ma come riuscite a convivere con una maledizione del genere, non vi viene voglia di trovare un modo per superare la cosa?
Guardando al vostro passato in famiglia, siete capaci di rintracciare degli elementi che hanno causato questa iper empatia o credete non c'entri nulla?
Comunque in realtà anch'io sono iper emotivo. Qualsiasi film, e ripeto QUALSIASI, in cui c'è un momento drammatico o una scena commovente, mi provoca i lacrimoni.
Addirittura oggi in radio Sotto Inchiesta han fatto sentire un audio di una maestra che, sentendo fuori una sparatoria in corso, ha fatto cantare ai bambini una filastrocca. Appena l'ha definita "eroe" avevo gli occhi lucidi
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Sono anche migliorata, col tempo.
Nel caso di stamattina intendo, precedentemente avrei sofferto molto di più.
Invece nel caso di pianti, lacrime, commozione, peggioro.
Non c'è assolutamente modo di evitarlo, è un po' come quando ti dicono "te ne devi fregare" pensando che sia un meccanismo possibile da auto-impiantarsi.
No, non riesco a fregarmene delle cose, pur sapendo che dovrei farlo (esempio: la frecciata cattiva detta per colpire, mi ferisce lo stesso); allo stesso modo è quasi impossibile non empatizzare o imbarazzarsi.
Esempio: tempo fa stavo superando sul marciapiede un tizio col cane; mentre lo affianco, ignaro della mia presenza, lascia partire un peto sonoro e vibrante.
Ho fatto uno scarto e sono fuggita, come se l'avessi fatto io; per fortuna,in quel caso, stavo anche soffocando dal ridere.
Se dentro sei fatto così, ci puoi far poco, giusto un'aggiustatina.
Ultima modifica di bertuccia2004; 18-01-2018 alle 21:10:57
È un meccanismo strano, forse con una percentuale di senso di colpa, come dici tu.
Poi una volta parliamo di quelli che non capiscono le battute?
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