- RastaMan vibration yeah -
"Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."
Perchè succede nel resto allora non succede qui, stupenda la tua logica, mi dici di cosa ti fai? Posso continuare anche io ad elencarti infiniti casi di omofobia in italia se vuoi, ne ho subiti molti io in prima persona, resta il fatto che in svezia e in germania gli omosessuali hanno il doppio dei diritti degli italiani gay, punto.
Se uno usa di continuo il termine "frocio" e fa altre battutine sull' omosessualità e le usa di continuo comunque quello che passa all' interno della comunità è una concezione negativa dell' omosessualità (e ci tengo a precisare che non è un' opinione visto che ci sono studi sugli effetti del linguaggio politicamente scorretto), se poi dai del frocio direttamente a una persona allora è un aggravante. Quindi sì, uno si sente chiamato in causa eccome. Ah, poi ci tengo a precisare che se dai del gay in maniera seria per un qualsiasi motivo a una persona che dice di non aver nulla contro i gay, quella ti dirà frasi del tipo "ma no che merda, non sono un finocchio" e frasi del genere che sono proprio manifestazioni esplicite di omofobia, senza alcuna interpretazione.
Dai, presunto? Comunque scusami, come dovrebbe rispondere in maniera assertiva una persona se le offese sono rivolte a terzi? "Vi prego, basta parlare in termini negativi degli omosessuali, siete degli omofobi!", insomma non penso che gli convenga, visto che poi appunto viene accusato di essere poco ironico, moralista, cacazzi e altro ancora. Comunque uno può essere passivo-aggressivo e reagire di merda quanto vuoi (che poi per come è la situazione direi che fa bene, visto che è impotente), ma ciò non giustifica assolutamente il comportamento altrui.
Ovvio, e quindi? Pensi che non lo sappiano i gay?
No, non sono nè omosessuale nè bisessuale, semplicemente cerco di mettermi nei panni altrui e di combattere un certo tipo di bigottismo, cosa che evidentemente sembra strano. Comunque pensi che un passivo-aggressivo non sappia di non reagire in maniera adeguata? Ma non è che sia colpa sua se non riesce ad avere un comportamento assertivo (eh sì, non siamo tutti "veri uomini"), è come lamentarsi di un ragazzo vittima di bullismo di tirare fuori le palle e di risolvere il tutto, non funziona così.
Ultima modifica di Rockette Morton; 10-08-2014 alle 22:55:21
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"Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."
Le esperienze personali dei gay o degli etero di GamesVillage contano zero. I fatti dicono che in Italia i gay non hanno nessun diritto a livello legislativo. Quindi, almeno per come la vedo io, l'Italia è omofoba.
La storiella che la politica è scollegata dal paese reale "gay friendly" non regge.
Sent from my Nexus 4
che sarebbe un problema se rimanessero a quel livello per tutta la loro vita, invece si cresce, si cambia, si inizia a ragionare da soli e non come gruppo. si matura.
dalla manica di stronzi che un tempo mi vessava sono venuti fuori un paio di dottori, avvocati, ingegneri e tanta altra gente rispettabile. qualcuno è pure rimasto stronzo.
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"Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."